Della 16° settimana del Tempo Ordinario.
Santi Gioacchino e
Anna,
genitori della
Beata Vergine Maria.
Prima Lettura
Vi darò pastori
secondo il mio cuore; a
Gerusalemme tutte
le genti si raduneranno.
Dal libro del profeta
Geremìa (3,14-17)
Ritornate, figli
traviati-oracolo del
Signore-perché io sono
il vostro padrone.
Vi prenderò uno da
ogni città e due da
ciascuna famiglia e vi
condurrò a Sion.
Vi darò pastori
secondo il mio cuore, che
vi guideranno con
scienza e intelligenza.
Quando poi vi sarete
moltiplicati e sarete
stati fecondi nel
paese, in quei giorni-oracolo
del Signore-non si
parlerà più dell'arca
dell'alleanza del
Signore: non verrà più
in mente a nessuno e
nessuno se ne
ricorderà, non sarà
rimpianta né rifatta.
In quel tempo
chiameranno Gerusalemme
"Trono del
Signore", e a Gerusalemme
tutte le genti si
raduneranno nel nome del
Signore e non
seguiranno più caparbiamente
il loro cuore
malvagio.
Parola di Dio.
Vangelo
Colui che ascolta
la Parola e la
comprende, questi
dà frutto.
Dal Vangelo secondo
Matteo (13,18-23) anno pari.
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate
la parabola
del seminatore.
Ogni volta che uno
ascolta la parola del
Regno e non la
comprende, viene il
Maligno e ruba ciò che
è stato seminato
nel suo cuore: questo
è il seme seminato
lungo la strada.
Quello che è stato
seminato sul terreno
sassoso è colui che
ascolta la Parola e
l'accoglie subito con
gioia, ma non ha
in sé radici ed è
incostante, sicché,
appena giunge una
tribolazione o una
persecuzione a causa
della Parola,
egli subito viene
meno.
Quello seminato tra i
rovi è colui che
ascolta la Parola, ma
la preoccupazione
del mondo e la
seduzione della ricchezza
soffocano la Parola ed
essa non dà frutto.
Quello seminato sul
terreno buono è
colui che ascolta la
Parola e la comprende;
questi dà frutto e
produce il cento,
il sessanta, il trenta
per uno».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Intendiamo la parabola del
seminatore,
cerchiamo di capirla in
profondità, non
affrontiamo la Parola con
superficialità.
Quando vedo come i cristiani (gli
altri,
non voi), accolgono la Parola
durante
la celebrazione domenicale, mi si
stringe il cuore.
Ma, leggendo questo brano,
riprendo
vigore; anche Gesù ha dovuto
prendere
da parte i suoi dodici per
spiegare il
significato profondo della
parabola!
È esperienza di tutti; malgrado
la nostra
buona volontà, corriamo il
rischio di
dimenticare la Parola, colpa,
anche, del
demonio, dice il Signore, che
viene e porta
via il seme appena gettato dal
seminatore.
Cerchiamo, allora, di far
fruttificare la
Parola, senza lasciarla soffocare
dalle
tante preoccupazione e senza
farla
diventare la moda di un periodo
mistico della nostra vita.
Come?
Lo strumento che abbiamo in mano
è un
buon inizio; la lettura attenta
delle letture
del giorno, una piccola
meditazione,
l’apertura alla preghiera in comunione
con tutta la Chiesa, l’approfondimento
culturale della Bibbia ci
aiutano, giorno
dopo giorno, a crescere nella
consapevolezza che la Parola non
è
solo pia esortazione, o santa
devozione
da aggiungere alle nostre
preghiere, ma
l’origine e il nutrimento della
nostra fede.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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