domenica 2 giugno 2024

Il Vangelo del Lunedì 3 Giugno 2024

 

Della 9° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Carlo Lwanga e compagni martiri.

Prima lettura.

Dio ci ha donato i beni grandissimi

e preziosi a noi promessi, affinché per

loro mezzo diventiate partecipi della

natura divina.

Dalla seconda lettera di

san Pietro apostolo (1,2-7)

Carissimi, grazia e pace siano concesse

a voi in abbondanza mediante la

conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.

La sua potenza divina ci ha donato tutto

quello che è necessario per una vita

vissuta santamente, grazie alla

conoscenza di colui che ci ha chiamati

con la sua potenza e gloria.

Con questo egli ci ha donato i beni

grandissimi e preziosi a noi promessi,

affinché per loro mezzo diventiate

partecipi della natura divina, sfuggendo

alla corruzione, che è nel mondo a

causa della concupiscenza.

Per questo mettete ogni impegno per

aggiungere alla vostra fede la virtù,

alla virtù la conoscenza, alla conoscenza

la temperanza, alla temperanza la

pazienza, alla pazienza la pietà, alla

pietà l’amore fraterno, all’amore

fraterno la carità.

Parola di Dio.

Vangelo.

Presero il figlio amato, lo uccisero

e lo gettarono fuori della vigna.

Dal Vangelo secondo Marco (12,1-12) anno pari.

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con

parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi

e agli anziani]:

«Un uomo piantò una vigna, la circondò

con una siepe, scavò una buca per il torchio

e costruì una torre.

La diede in affitto a dei contadini e se

ne andò lontano.

Al momento opportuno mandò un servo

dai contadini a ritirare da loro la sua parte

del raccolto della vigna.

Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo

mandarono via a mani vuote.

Mandò loro di nuovo un altro servo:

anche quello lo picchiarono sulla testa

e lo insultarono.

Ne mandò un altro, e questo lo uccisero;

poi molti altri: alcuni li bastonarono,

altri li uccisero.

Ne aveva ancora uno, un figlio amato;

lo inviò loro per ultimo, dicendo:

“Avranno rispetto per mio figlio!”.

Ma quei contadini dissero tra loro:

“Costui è l’erede.

Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra!”.

Lo presero, lo uccisero e lo gettarono

fuori della vigna.

Che cosa farà dunque il padrone della vigna?

Verrà e farà morire i contadini e darà

la vigna ad altri.

Non avete letto questa Scrittura: “La pietra

che i costruttori hanno scartato è diventata

la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal

Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».

E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura

della folla; avevano capito infatti che aveva

detto quella parabola contro di loro.

Lo lasciarono e se ne andarono.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La misura è colma, la tensione si taglia col

coltello, non ci sono più spazi di manovra.

Gesù ha parlato di Dio apertamente, col

cuore in mano, pieno di fiducia sperando

di cambiare il cuore indurito di chi pensava

di conoscere perfettamente la Legge.

Gerusalemme, invece, è ben diversa dalla

sua provinciale Galilea; qui le persone

sono smaliziate, abituate a tutte le novità

e il tempio troneggia con la sua imponenza.

Gesù è stato prima guardato con curiosità,

poi con compatimento, infine con malcelato

fastidio; chi si crede di essere questo

falegname che si è improvvisato profeta?

Ora la misura è colma; Gesù va zittito.

Definitivamente.

La tragica parabola dei vignaioli omicidi

rivela lo stato di tensione che sta

sperimentando Gesù.

E la follia dell’essere umano che si

convince di potere impadronirsi

dell’eredità uccidendo il figlio!

Quando pensiamo di essere i proprietari

della vita, del Creato, della storia, quando

togliamo di mezzo il legittimo proprietario,

finiamo col distruggere tutto.

Viviamo, oggi, con la consapevolezza

che tutto è un dono per potere riconoscere

nelle cose che sperimentiamo la splendida

e discreta presenza salvifica di Dio,

attraverso l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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