mercoledì 8 maggio 2024

Il Vangelo del Giovedì 9 Maggio 2024

 

Della 6° settimana di Pasqua.

Sant'Isaia, profeta.

Prima lettura.

Paolo si stabilì in casa loro e lavorava,

e discuteva nella sinagoga.

Dagli Atti degli Apostoli (18,1-8)

Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene

e si recò a Corinto.

Qui trovò un Giudeo di nome Aquila,

nativo del Ponto, arrivato poco prima

dall'Italia, con la moglie Priscilla, in

seguito all'ordine di Claudio che

allontanava da Roma tutti i Giudei.

Paolo si recò da loro e, poiché erano del

medesimo mestiere, si stabilì in casa

loro e lavorava.

Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende.

Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga

e cercava di persuadere Giudei e Greci.

Quando Sila e Timòteo giunsero dalla

Macedonia, Paolo cominciò a dedicarsi

tutto alla Parola, testimoniando davanti

ai Giudei che Gesù è il Cristo.

Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano

ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse:

"Il vostro sangue ricada sul vostro capo:

io sono innocente.

D'ora in poi me ne andrò dai pagani".

Se ne andò di là ed entrò nella casa di un

tale, di nome Tizio Giusto, uno che

venerava Dio, la cui abitazione era

accanto alla sinagoga.

Crispo, capo della sinagoga, credette nel

Signore insieme a tutta la sua famiglia;

e molti dei Corinzi, ascoltando Paolo,

credevano e si facevano battezzare.

Parola di Dio.

Vangelo.

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra

tristezza si cambierà in gioia.

Dal Vangelo secondo Giovanni (16,16-20) anno pari.

Un poco e non mi vedrete più; un poco

ancora e mi vedrete".

Allora alcuni dei suoi discepoli dissero

tra loro: "Che cos'è questo che ci dice:

"Un poco e non mi vedrete; un poco

ancora e mi vedrete", e: "Io me ne

vado al Padre"?".

Dicevano perciò: "Che cos'è questo

"un poco", di cui parla?

Non comprendiamo quello che vuol dire".

Gesù capì che volevano interrogarlo e

disse loro: "State indagando tra voi perché

ho detto: "Un poco e non mi vedrete; un

poco ancora e mi vedrete"?

In verità, in verità io vi dico: voi piangerete

e gemerete, ma il mondo si rallegrerà.

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra

tristezza si cambierà in gioia.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

«Non temere; c’è per me un popolo

numeroso in questa città!» dice il

Signore Gesù ad un Paolo scoraggiato,

appena rifiutato dagli ebrei di Corinto.

E, in effetti, il sogno di Paolo lo farà

restare per sei mesi a Corinto per fondare

una splendida comunità.

Gesù lo dice ai suoi nel discorso dopo

l’ultima cena; la sua assenza suscita

tristezza nel cuore dei discepoli ma,

come dicevamo qualche giorno fa,

è invece la straordinaria occasione di

fare esperienza della sua presenza

in altro modo.

Paolo, a Corinto, opera una svolta

strategica; vistosi rifiutato per l’ennesima

volta dai suoi confratelli ebrei (ma quanto

stava antipatico!), si rivolgerà solo ai

pagani (meglio per noi!).

Quante volte, davanti ad un fallimento,

pensiamo che sia tutto sbagliato, tutto

fallito, tutto negativo.

Anche nelle parrocchie o nei movimenti;

un cambio di parroco, un’incomprensione,

un evento tragico ci gettano nello sconforto.

Pensiamo forse che il braccio del Signore

si sia raccorciato?

Che la sua potenza sia limitata?

L’evento traumatico e doloroso del

fallimento di Paolo diventa l’opportunità

per lo Spirito di spingerlo verso

nuovi orizzonti.

Non temiamo, amici, siamo un popolo

numeroso nella nostra città e con l’aiuto

della preghiera e dello Spirito Santo

possiamo aiutarci a risollevarci dai fallimenti!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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