giovedì 11 aprile 2024

Il Vangelo del Venerdì 12 Aprile 2024

 

Della 2° settimana di Pasqua.

San Giulio I, papa.

Prima lettura.

Gli apostoli se ne andarono dal sinedrio,

lieti di essere stati giudicati degni di

subire oltraggi per il nome di Gesù.

Dagli Atti degli Apostoli (5,34-42)

Si alzò allora nel sinedrio un fariseo,

di nome Gamaliele, dottore della Legge,

stimato da tutto il popolo.

Diede ordine di farli uscire per un

momento e disse: "Uomini d'Israele,

badate bene a ciò che state per fare

a questi uomini.

Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che

pretendeva di essere qualcuno, e a lui si

aggregarono circa quattrocento uomini.

Ma fu ucciso, e quelli che si erano

lasciati persuadere da lui furono

dissolti e finirono nel nulla.

Dopo di lui sorse Giuda il Galileo,

al tempo del censimento, e indusse

gente a seguirlo, ma anche lui finì male,

e quelli che si erano lasciati persuadere

da lui si dispersero.

Ora perciò io vi dico: non occupatevi

di questi uomini e lasciateli andare.

Se infatti questo piano o quest'opera

fosse di origine umana, verrebbe

distrutta; ma, se viene da Dio, non

riuscirete a distruggerli.

Non vi accada di trovarvi addirittura

a combattere contro Dio!".

Seguirono il suo parere e, richiamati gli

apostoli, li fecero flagellare e ordinarono

loro di non parlare nel nome di Gesù.

Quindi li rimisero in libertà.

Essi allora se ne andarono via dal sinedrio,

lieti di essere stati giudicati degni di

subire oltraggi per il nome di Gesù.

E ogni giorno, nel tempio e nelle case,

non cessavano di insegnare e di

annunciare che Gesù è il Cristo.

Parola di Dio.

Vangelo.

Gesù distribuì i pani a quelli che

erano seduti, quanto ne volevano.

Dal Vangelo secondo Giovanni (6,1-15) anno pari.

Dopo questi fatti, Gesù passò all'altra riva

del mare di Galilea, cioè di Tiberìade,

e lo seguiva una grande folla, perché

vedeva i segni che compiva sugli infermi.

Gesù salì sul monte e là si pose a sedere

con i suoi discepoli.

Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che

una grande folla veniva da lui e disse a

Filippo: "Dove potremo comprare il pane

perché costoro abbiano da mangiare?".

Diceva così per metterlo alla prova;

egli infatti sapeva quello che stava

per compiere.

Gli rispose Filippo: "Duecento denari di

pane non sono sufficienti neppure perché

ognuno possa riceverne un pezzo".

Gli disse allora uno dei suoi discepoli,

Andrea, fratello di Simon Pietro: "C'è qui

un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due

pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?".

Rispose Gesù: "Fateli sedere".

C'era molta erba in quel luogo.

Si misero dunque a sedere ed erano

circa cinquemila uomini.

Allora Gesù prese i pani e, dopo aver

reso grazie, li diede a quelli che erano

seduti, e lo stesso fece dei pesci,

quanto ne volevano.

E quando furono saziati, disse ai suoi

discepoli: "Raccogliete i pezzi avanzati,

perché nulla vada perduto".

Li raccolsero e riempirono dodici canestri

con i pezzi dei cinque pani d'orzo,

avanzati a coloro che avevano mangiato.

Allora la gente, visto il segno che egli

aveva compiuto, diceva: "Questi è davvero

il profeta, colui che viene nel mondo!".

Ma Gesù, sapendo che venivano a

prenderlo per farlo re, si ritirò di

nuovo sul monte, lui da solo.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Giovanni ci dice che la Pasqua è la

festa dei Giudei.

Non è più la festa della liberazione,

del riconoscimento dell’intervento

prodigioso di Dio nella vita del popolo;

non c’è più, al centro della Pasqua,

la festa del Signore dei padri che vede

il dolore del popolo oppresso e interviene,

ma solo la festa dei Giudei!

È l’uomo al centro, Dio fa da spettatore.

E Gesù, con la sua Pasqua, rimette Dio al

centro, fa ripartire la Creazione verso

una pienezza senza fine.

La moltiplicazione dei pani e dei pesci,

in Giovanni, riporta il volto di Dio alla

sua origine; non più un Dio da invocare

per il miracolo di turno, un Dio da

corrompere, da convincere, ma il Dio di

Gesù che vede la fame dell’uomo e che

chiede all’uomo di intervenire anche lui.

Da un Dio interventista ad un uomo

interventista!

Giovanni è l’unico a ricordarci che a

compiere il gesto dell’offerta è un ragazzo

adolescente che mette in comune la sua

merenda per sfamare una folla sconfinata.

Davanti al dolore del mondo, davanti alla

fame di pace e di giustizia, il Signore ci

chiede di smettere di lamentarci o di

bussare in cielo per una soluzione dei

problemi e di mettere in gioco quello

che siamo con la nostra preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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