martedì 23 aprile 2024

Il Vangelo del Mercoledì 24 Aprile 2024


Della 4° settimana di Pasqua.

San Fedele da Sigmaringen, sacerdote e martire.

Prima lettura.

Riservate per me Bàrnaba e Sàulo.

Dagli Atti degli Apostoli (12,24-13,5)

In quei giorni, la parola di Dio cresceva

e si diffondeva. Bàrnaba e Sàulo poi,

compiuto il loro servizio a Gerusalemme,

tornarono prendendo con sé Giovanni,

detto Marco.

C'erano nella Chiesa di Antiòchia profeti

e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger,

Lucio di Cirène, Manaèn, compagno

d'infanzia di Erode il tetràrca, e Sàulo.

Mentre essi stavano celebrando il culto

del Signore e digiunando, lo Spirito Santo

disse: «Riservate per me Bàrnaba e Sàulo

per l'opera alla quale li ho chiamati».

Allora, dopo aver digiunato e pregato,

imposero loro le mani e li congedarono.

Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo,

scesero a Selèucia e di qui salparono per

Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono

ad annunciare la parola di Dio nelle

sinagoghe dei Giudei.

Parola di Dio.

Vangelo.

Io sono venuto nel mondo come luce.

Dal Vangelo secondo Giovanni (12,44-50) anno pari.

In quel tempo, Gesù esclamò: «Chi crede

in me, non crede in me ma in colui che

mi ha mandato; chi vede me, vede colui

che mi ha mandato.

Io sono venuto nel mondo come luce,

perché chiunque crede in me non

rimanga nelle tenebre.

Se qualcuno ascolta le mie parole e non

le osserva, io non lo condanno; perché

non sono venuto per condannare il mondo,

ma per salvare il mondo.

Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole,

ha chi lo condanna: la parola che ho detto

lo condannerà nell'ultimo giorno.

Perché io non ho parlato da me stesso, ma

il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato

lui di che cosa parlare e che cosa devo dire.

E io so che il suo comandamento è vita eterna.

Le cose dunque che io dico, le dico così

come il Padre le ha dette a me».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù grida ad alta voce, nel Tempio,

sperando di essere ascoltato.

Grida, perché le nostre orecchie sono

oppresse dalle troppe voci, dai troppi

rumori che ci allontanano da noi stessi.

Grida, perché gli uomini religiosi del suo

e del nostro tempo credono di possedere

Dio e ignorano la sua voce.

Grida, il Maestro, e ricorda a tutti che Dio

non è un preside burbero che ci coglie in

fallo, ma un padre che desidera solo la

salvezza dei suoi figli, ad ogni costo.

Ha parlato Dio, in Gesù Cristo; non

possiamo far finta di non sapere, non

possiamo passare il tempo ad aspettare

che Dio ci bussi alla porta.

Le Parole sono dette, scolpite sulla

pietra, sono loro che ci giudicano.

Mi immagino la scena quando, il giorno

della nostra morte, vedremo la bellezza

di Dio e diremo; l’avessi saputo prima,

Signore, quanta inutile sofferenza avrei evitato!

Cosa ci dirà, allora il Signore?

Diciamocelo chiaro, amici; Dio ci ha

parlato, in Gesù, non dobbiamo

aspettare altre parole.

Scrutiamo le Scritture, allora, dedichiamo

del tempo a lasciarci scavare e convertire

da quello che il Signore ci ha detto e che

resta come metro di riferimento per ogni

nostra scelta, con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento