lunedì 18 marzo 2024

Il Vangelo del Martedì 19 Marzo 2024

 

Della 5° settimana di Quaresima.

San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria.

Prima lettura.

Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre.

Dal secondo libro di Samuèle 7,4-5a.12-14a.16

In quei giorni, fu rivolta a Natan questa

parola del Signore: «Va' e di' al mio

servo Davide: Così dice il Signore:

"Quando i tuoi giorni saranno compiuti

e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò

un tuo discendente dopo di te, uscito dalle

tue viscere, e renderò stabile il suo regno.

Egli edificherà una casa al mio nome e

io renderò stabile il trono del suo regno

per sempre.

Io sarò per lui padre ed egli sarà per

me figlio.

La tua casa e il tuo regno saranno saldi

per sempre davanti a te, il tuo trono

sarà reso stabile per sempre"».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale dal Sal 88 (89)

Ripetiamo. In eterno durerà la sua discendenza.

 

Canterò in eterno l'amore del Signore,

di generazione in generazione

farò conoscere con la mia bocca la tua

fedeltà, perché ho detto: «È un amore

edificato per sempre; nel cielo rendi

stabile la tua fedeltà». R.

 

«Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,

ho giurato a Davide, mio servo.

Stabilirò per sempre la tua discendenza,

di generazione in generazione

edificherò il tuo trono». R.

 

«Egli mi invocherà: "Tu sei mio padre,

mio Dio e roccia della mia salvezza".

Gli conserverò sempre il mio amore,

la mia alleanza gli sarà fedele». R.

 

Seconda Lettura

Egli credette, saldo nella speranza

contro ogni speranza.

Dalla lettera di san Paolo apostolo

ai Romani (4,13.16-18.22)

Fratelli, non in virtù della Legge fu

data ad Abramo, o alla sua discendenza,

la promessa di diventare erede del

mondo, ma in virtù della giustizia

che viene dalla fede.

Eredi dunque si diventa in virtù della

fede, perché sia secondo la grazia,

e in tal modo la promessa sia sicura

per tutta la discendenza: non soltanto

per quella che deriva dalla Legge,

ma anche per quella che deriva dalla

fede di Abramo, il quale è padre di

tutti noi-come sta scritto: «Ti ho costituito

padre di molti popoli»-davanti al Dio nel

quale credette, che dà vita ai morti e chiama

all'esistenza le cose che non esistono.

Egli credette, saldo nella speranza contro

ogni speranza, e così divenne padre di

molti popoli, come gli era stato detto:

«Così sarà la tua discendenza».

Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.

Parola di Dio.

 

Acclamazione al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Beato chi abita nella tua casa, Signore:

senza fine canta le tue lodi. (Sal 83 (84),5)

 

Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Vangelo

Giuseppe fece come gli aveva

ordinato l'angelo del Signore.

Dal Vangelo secondo Matteo

(1,16-18-21.21-24a) anno pari.

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di

Maria, dalla quale è nato Gesù,

chiamato Cristo.

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre

Maria, essendo promessa sposa di

Giuseppe, prima che andassero a vivere

insieme si trovò incinta per opera

dello Spirito Santo.

Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto

e non voleva accusarla pubblicamente,

pensò di ripudiarla in segreto.

Mentre però stava considerando queste

cose, ecco, gli apparve in sogno un

angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe,

figlio di Davide, non temere di prendere

con te Maria, tua sposa.

Infatti il bambino che è generato in lei

viene dallo Spirito Santo; ella darà alla

luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli

infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece

come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Oggi celebriamo la festa del Santo più

sfortunato della storia della Chiesa; Giuseppe!

Non gliene è mai andata una diritta.

Dio gli ha rubato la ragazza, ha passato la

vita a fare il padre ad un ragazzo che non

era suo, e di lui non è stato raccontato

praticamente nulla.

Matteo oggi scrive due righe per definire

una realtà sconvolgente: “Giuseppe che

era un uomo giusto decise di licenziarla

in segreto”.

Nel Deuteronomio troviamo una piccola

norma; se, dal momento del fidanzamento

al momento del matrimonio la fidanzata

commetteva adulterio doveva essere

denunciata dal futuro sposo e

lapidata pubblicamente.

L’unico che poteva sapere che quel

figlio non era suo era Giuseppe.

Per gli altri l’apparenza era salva, l’unico

a sapere era Giuseppe, che prende una

decisione che ne rivela il cuore; non se

la sente di far massacrare Maria e decide

di ripudiarla in segreto.

La giustizia, in questi tempi un pò

tormentati, significa proprio questo;

non giudicare secondo le apparenze.

Giuseppe è grande perché scava, perché,

addirittura, nega l’evidenza; o meglio,

cerca una ragione all’evidenza, e la giustifica.

Giuseppe ci insegna che per accogliere

il Signore bisogna entrare nella logica

del non giudizio, bisogna entrare nella

logica della giustizia.

La giustizia di Giuseppe consiste proprio

in questa piccola frase che dice tutto il suo

cuore, dice tutto il suo essere profondo,

dice tutto il suo bisogno di verità nella

sua semplicità straordinaria; è davanti

all’evidenza ma vuole ancora giustificare,

non capisce ma mette da parte il suo

orgoglio di maschio ferito e lascia

prevalere il Mistero.

Sicuramente non è facile imitare Giuseppe,

amici, ci possiamo provare con l’aiuto

della preghiera

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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