domenica 17 marzo 2024

Il Vangelo del Lunedì 18 Marzo 2024

 

Della 5° settimana di Quaresima.

San Cirillo, vescovo di Gerusalemme

e dottore della Chiesa.

Prima lettura.

Io muoio innocente.

Dal libro del profeta Daniele (13,41c-62)

In quei giorni, la moltitudine condannò

Susanna a morte.

Allora Susanna ad alta voce esclamò:

«Dio eterno, che conosci i segreti, che

conosci le cose prima che accadano, tu lo

sai che hanno deposto il falso contro di me!

Io muoio innocente di quanto essi iniquamente

hanno tramato contro di me».

E il Signore ascoltò la sua voce.

Mentre Susanna era condotta a morte,

il Signore suscitò il santo spirito di un

giovanetto, chiamato Daniele, il quale

si mise a gridare: «Io sono innocente

del sangue di lei!».

Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che

cosa vuoi dire con queste tue parole?».

Allora Daniele, stando in mezzo a loro,

disse: «Siete così stolti, o figli d'Israele?

Avete condannato a morte una figlia

d'Israele senza indagare né appurare

la verità!

Tornate al tribunale, perché costoro

hanno deposto il falso contro di lei».

Il popolo tornò subito indietro e gli anziani

dissero a Daniele: «Vieni, siedi in mezzo

a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha

concesso le prerogative dell'anzianità».

Daniele esclamò: «Separàteli bene l'uno

dall'altro e io li giudicherò».

Separàti che furono, Daniele disse al

primo: «O uomo invecchiato nel male!

Ecco, i tuoi peccati commessi in passato

vengono alla luce, quando davi sentenze

ingiuste, opprimendo gli innocenti e

assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha

detto: Non ucciderai il giusto e l'innocente.

Ora, dunque, se tu hai visto costei, di': sotto

quale albero tu li hai visti stare insieme?».

Rispose: «Sotto un lentìsco».

Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna

ti ricadrà sulla testa.

Già l'angelo di Dio ha ricevuto da Dio la

sentenza e ti squarcerà in due».

Allontanato questi, fece venire l'altro e gli

disse: «Stirpe di Canaan e non di Giuda,

la bellezza ti ha sedotto, la passione ti

ha pervertito il cuore!

Così facevate con le donne d'Israele ed

esse per paura si univano a voi.

Ma una figlia di Giuda non ha potuto

sopportare la vostra iniquità.

Dimmi dunque, sotto quale albero li hai

sorpresi insieme?».

Rispose: «Sotto un léccio».

Disse Daniele: «In verità anche la tua

menzogna ti ricadrà sulla testa.

Ecco, l'angelo di Dio ti aspetta con la

spada in mano, per tagliarti in due

e così farti morire».

Allora tutta l'assemblea proruppe in grida

di gioia e benedisse Dio, che salva coloro

che sperano in lui.

Poi, insorgendo contro i due anziani, ai

quali Daniele aveva fatto confessare con

la loro bocca di avere deposto il falso,

fece loro subire la medesima pena che

avevano tramato contro il prossimo e,

applicando la legge di Mosè, li fece morire.

In quel giorno fu salvato il sangue innocente.

Parola di Dio.

Vangelo.

Io sono la luce del mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,12-20) anno pari.

Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.

Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio

e tutto il popolo andava da lui.

Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.

Allora gli scribi e i farisei gli condussero

una donna sorpresa in adulterio, la posero

in mezzo e gli dissero: "Maestro, questa

donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.

Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato

di lapidare donne come questa.

Tu che ne dici?".

Dicevano questo per metterlo alla prova

e per avere motivo di accusarlo.

Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere

col dito per terra.

Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo,

si alzò e disse loro: "Chi di voi è senza

peccato, getti per primo la pietra contro di lei".

E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra.

Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per

uno, cominciando dai più anziani.

Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo.

Allora Gesù si alzò e le disse: "Donna,

dove sono? Nessuno ti ha condannata?".

Ed ella rispose: "Nessuno, Signore".

E Gesù disse: "Neanch'io ti condanno;

va' e d'ora in poi non peccare più".

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

A Gesù viene intessuta una trappola

straordinaria, ammettiamolo.

Una donna è colta in flagrante adulterio.

È il Sinedrio che l’ha condannata a morte,

quando la pena di morte è riservata ai romani.

Gesù si schiererà con l’oppressore?

O riconoscerà il giudizio illegittimo

del Sinedrio?

È Mosè che ha prescritto la condanna a

morte; oserà contraddire una legge divina

l’anarchico falegname?

La condannerà, come dice Mosè, e il padre

misericordioso si ritirerà in buon ordine per

lasciar spazio al Dio giudice?

Una trappola splendida, non c’è che dire.

Gesù si china e riflette.

Fa ciò che loro non vogliono fare, compie

ciò che ogni legge, ogni giudizio (anche

religioso) deve fare; chinarsi, cioè piegarsi

nell’umiltà e riflettere.

Scrive, ora, il Nazareno.

Scrive sul selciato del Tempio, sulla pietra.

La legge scritta nella pietra con le Parole

stesse di Dio, incise a fuoco e consegnata

a Mosè è stata tradita, svilita, asservita a

costumi e tradizioni solo umane, piccine

e meschine.

Sì, questa donna ha tradito il marito.

Ma il popolo di Israele ha tradito lo spirito

autentico della Legge.

Richiama all’essenziale e alla preghiera,

il figlio di Dio, riscrive sulla pietra la legge

che gli uomini hanno adattato e stravolto.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento