giovedì 8 febbraio 2024

Il Vangelo del Venerdì 9 Febbraio 2024

 

Della 5° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Apollonia, vergine e martire.

Prima lettura.

Israele si ribellò alla casa di Davide.

Dal primo libro dei Re (11,29-32;12,19)

In quel tempo Geroboàmo, uscito da

Gerusalemme, incontrò per strada il

profeta Achìa di Silo, che era coperto

con un mantello nuovo; erano loro due

soli, in campagna.

Achìa afferrò il mantello nuovo che

indossava e lo lacerò in dodici pezzi.

Quindi disse a Geroboàmo: «Prenditi

dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio

d'Israele: "Ecco, strapperò il regno dalla

mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù.

A lui rimarrà una tribù a causa di Davide,

mio servo, e a causa di Gerusalemme, la

città che ho scelto fra tutte le tribù d'Israele"».

Israele si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi.

Parola di Dio.

Vangelo.

Fa udire i sordi e fa parlare i muti.

Dal Vangelo secondo Marco (7,31-37) anno pari.

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione

di Tiro, passando per Sidòne, venne verso

il mare di Galilea in pieno territorio

della Decàpoli.

Gli portarono un sordomuto e lo

pregarono di imporgli la mano.

Lo prese in disparte, lontano dalla folla,

gli pose le dita negli orecchi e con la saliva

gli toccò la lingua; guardando quindi verso

il cielo, emise un sospiro e gli disse:

«Effatà», cioè: «Apriti!».

E subito gli si aprirono gli orecchi, si

sciolse il nodo della sua lingua e parlava

correttamente.

E comandò loro di non dirlo a nessuno.

Ma più egli lo proibiva, più essi lo

proclamavano e, pieni di stupore,

dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa:

fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Devono tacere i miracolati, devono stare

zitti, far finta di niente.

Misterioso atteggiamento del Maestro che

non vuole suscitare un movimento basato

sul sensazionalismo, saggia decisione di

Gesù che, allora come oggi, sa che il

miracolo è la conversione del cuore,

non il fatto in sé.

Comprensibile atteggiamento di Pietro

che suggerisce a Marco cosa scrivere,

duramente e definitivamente segnato

dalla propria cocente delusione.

Lui, Pietro, aveva solennemente professato

la messianicità di Gesù a Cesarea, primo

fra i Dodici e, perciò, Gesù gli aveva

affidato la tutela del deposito della fede.

Ma quella professione entusiasta aveva

poi dovuto essere masticata e spezzata

dalla croce.

Perciò Pietro suggerisce ai suoi lettori e

a noi; non dite ‘Cristo’ se prima non siete

passati nella durissima notte dello spirito.

Vero; sappiamo se siamo credenti solo

quando siamo saliti sul Gòlgota.

Paolo, prigioniero a Roma, ormai in

procinto di essere giustiziato, scrive a

Timoteo di avere conservato la fede e

di essere pronto a sciogliere le vele.

Preghiamo il Signore e Pietro di aprire

i nostri cuori alla fede, di aprire le nostre

labbra alla proclamazione della sua

regalità e signoria nella nostra vita.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.

Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.

Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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