giovedì 29 febbraio 2024

Il Vangelo del Venerdì 1 Marzo 2024

 

Della 2° settimana di Quaresima.

Sant' Albino di Angers, vescovo.

Prima lettura.

Eccolo! È arrivato il signore dei sogni!

Orsù, uccidiamolo!

Dal libro della Gènesi (37,3-4.12-13a.17b-28)

Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi

figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia,

e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe.

I suoi fratelli, vedendo che il loro padre

amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano

e non riuscivano a parlargli amichevolmente.

I suoi fratelli erano andati a pascolare il

gregge del loro padre a Sichem.

Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi

fratelli sono al pascolo a Sichem?

Vieni, ti voglio mandare da loro».

Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi

fratelli e li trovò a Dotan.

Essi lo videro da lontano e, prima che

giungesse vicino a loro, complottarono

contro di lui per farlo morire.

Si dissero l’un l’altro: «Eccolo!

È arrivato il signore dei sogni!

Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna!

Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!”.

Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».

Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle

loro mani, disse: «Non togliamogli la vita».

Poi disse loro: «Non spargete il sangue,

gettatelo in questa cisterna che è nel deserto,

ma non colpitelo con la vostra mano»: egli

intendeva salvarlo dalle loro mani e

ricondurlo a suo padre.

Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi

fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica,

quella tunica con le maniche lunghe che

egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono

nella cisterna: era una cisterna vuota,

senz’acqua.

Poi sedettero per prendere cibo.

Quand’ecco, alzando gli occhi, videro

arrivare una carovana di Ismaeliti

provenienti da Gàlaad, con i cammelli

carichi di rèsina, balsamo e làudano,

che andavano a portare in Egitto.

Allora Giuda disse ai fratelli: «Che

guadagno c’è a uccidere il nostro fratello

e a coprire il suo sangue?

Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra

mano non sia contro di lui, perché è nostro

fratello e nostra carne».

I suoi fratelli gli diedero ascolto.

Passarono alcuni mercanti madianiti;

essi tirarono su ed estrassero Giuseppe

dalla cisterna e per venti sicli d’argento

vendettero Giuseppe agli Ismaeliti.

Così Giuseppe fu condotto in Egitto.

Parola di Dio.

Vangelo.

Costui è l’erede. Su, uccidiamolo!

Dal Vangelo secondo Matteo (21,33-43.45-46) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei

sacerdoti e agli anziani del popolo:

«Ascoltate un’altra parabola: c’era

un uomo che possedeva un terreno

e vi piantò una vigna.

La circondò con una siepe, vi scavò una

buca per il torchio e costruì una torre.

La diede in affitto a dei contadini e se

ne andò lontano.

Quando arrivò il tempo di raccogliere i

frutti, mandò i suoi servi dai contadini

a ritirare il raccolto.

Ma i contadini presero i servi e uno lo

bastonarono, un altro lo uccisero,

un altro lo lapidarono.

Mandò di nuovo altri servi, più numerosi

dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.

Da ultimo mandò loro il proprio figlio

dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”.

Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra

loro: “Costui è l’erede.

Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”.

Lo presero, lo cacciarono fuori dalla

vigna e lo uccisero.

Quando verrà dunque il padrone della

vigna, che cosa farà a quei contadini?».

Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire

miseramente e darà in affitto la vigna ad

altri contadini, che gli consegneranno

i frutti a suo tempo».

E Gesù disse loro: «Non avete mai letto

nelle Scritture: “La pietra che i costruttori

hanno scartato

è diventata la pietra d’angolo; questo è

stato fatto dal Signore ed è una meraviglia

ai nostri occhi”?

Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno

di Dio e sarà dato a un popolo che ne

produca i frutti».

Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti

e i farisei capirono che parlava di loro.

Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura

della folla, perché lo considerava un profeta.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Leggiamo quanta dignità c’è in questo

padrone che prepara con cura e amore

la vigna da dare in affitto, quanta idiota

arroganza in questi affittavoli che pensano,

uccidendo il figlio del padrone, di diventare

eredi (ma che manuale di diritto hanno letto?).

Immagine dell’umanità che non riconosce

il proprio Creatore, il proprio limite, questa

tragica parabola è la sintesi della storia fra

Dio e Israele, fra Dio e l’umanità.

L’uomo non riconosce il suo Creatore,

si sostituisce a Lui; ecco il peccato di fondo,

la tragica fragilità dell’uomo, credere di

essere autosufficiente, senza dover rendere

conto, misconoscendo il proprio limite.

Ancora oggi accade così, in questi deliranti

tempi in cui, invece di riconoscere la

propria origine e la propria dignità,

l’umanità pensa a come fregare il

proprietario, nega l’evidenza della

propria creaturalità, si perde nel delirio

di onnipotenza di chi crede di manipolare

l’origine della vita, il cosmo, la natura.

All’uomo un Dio così proprio non importa,

non lo vuole; preferisce un Dio scostante

e impettito, forse, onnipotente e freddo

da placare o convincere.

Da manipolare.

Mi commuove questo Dio onnipotente e

prego, fermato dal nostro rifiuto, come un

amante scosso, un genitore ferito, un amico

che si scopre improvvisamente tradito.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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