mercoledì 28 febbraio 2024

Il Vangelo del Giovedì 29 Febbraio 2024

 

Della 2° settimana di Quaresima.

Sant'Augusto Chapdelaine, martire in Cina.

Prima lettura.

Maledetto chi confida nell'uomo;

benedetto chi confida nel Signore.

Dal libro del profeta Geremìa (17,5-8)

Così dice il Signore: «Maledetto l'uomo

che confida nell'uomo, e pone nella

carne il suo sostegno,

allontanando il suo cuore dal Signore.

Sarà come un tamarisco nella steppa;

non vedrà venire il bene, dimorerà in

luoghi aridi nel deserto,

in una terra di salsedine, dove nessuno

può vivere.

Benedetto l'uomo che confida nel

Signore e il Signore è la sua fiducia.

È come un albero piantato lungo un corso

d'acqua, verso la corrente stende le radici;

non teme quando viene il caldo, le sue

foglie rimangono verdi, nell'anno della

siccità non si dà pena, non smette di

produrre frutti».

Parola di Dio.

Vangelo.

Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni,

e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è

consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

Dal Vangelo secondo Luca (16,19-31) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C'era

un uomo ricco, che indossava vestiti di

porpora e di lino finissimo, e ogni giorno

si dava a lauti banchetti.

Un povero, di nome Lazzaro, stava alla

sua porta, coperto di piaghe, bramoso di

sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola

del ricco; ma erano i cani che venivano a

leccare le sue piaghe.

Un giorno il povero morì e fu portato dagli

angeli accanto ad Abramo.

Morì anche il ricco e fu sepolto.

Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli

occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro

accanto a lui.

Allora gridando disse: "Padre Abramo,

abbi pietà di me e manda Lazzaro a

intingere nell'acqua la punta del dito

e a bagnarmi la lingua, perché soffro

terribilmente in questa fiamma".

Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che,

nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni,

e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo

modo lui è consolato, tu invece sei in

mezzo ai tormenti.

Per di più, tra noi e voi è stato fissato un

grande abisso: coloro che di qui vogliono

passare da voi, non possono, né di lì

possono giungere fino a noi".

E quello replicò: "Allora, padre, ti prego

di mandare Lazzaro a casa di mio padre,

perché ho cinque fratelli.

Li ammonisca severamente, perché non

vengano anch'essi in questo luogo di tormento".

Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè

e i Profeti; ascoltino loro".

E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai

morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno".

Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè

e i Profeti, non saranno persuasi neanche

se uno risorgesse dai morti"».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Non ha nome il ricco che banchetta

senza vedere Lazzaro.

Non ha nome, non ha storia, ignora

Dio e Dio lo ignora.

Non è una persona malvagia, probabilmente

ha anche una qualche fede.

Solo è distratto, non vede, non si accorge

che la povertà abita sotto casa sua.

Solo un cane ha tenerezza per il povero Lazzaro.

La morte, mette tutto a posto; entrambi

devono lasciare tutto.

E, di colpo, il ricco si accorge di avere

creato un abisso a causa del suo egoismo.

Un abisso di indifferenza che gli impedisce

la relazione, di essere abbracciato col padre

Abramo, un abisso che lo separa anche dai

suoi famigliari (ma da dove sbucano?).

Possiamo essere delle persone oneste e

scavare abissi, possiamo sentirci a posto

e fare bene le cose, e non accorgerci del

povero che muore alla nostra porta.

No, il discepolo non ha ricette semplici,

non ha soluzioni immediate per superare

la povertà e l’ingiustizia del mondo ma,

almeno, se ne occupa. E ne soffre.

San Paolo, nella concretezza della sua

situazione, organizza una colletta per

i poveri della comunità di Gerusalemme

e lo sente come un imperativo assoluto.

Non avremo risorti che ci vengono a

ricordare questa verità; usiamo bene ciò

che abbiamo; la preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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