Del Sabato dopo le Ceneri.
Santi Sette
Fondatori dell'Ordine
dei Servi di Maria,
confessori.
Prima lettura.
Se aprirai il tuo
cuore all'affamato,
brillerà fra le
tenebre la tua luce.
Dal libro del profeta
Isaìa (58,9b-14)
Così dice il Signore:
«Se toglierai di mezzo
a te l’oppressione, il
puntare il dito e il
parlare empio,
se aprirai il tuo
cuore all’affamato, se
sazierai l’afflitto di
cuore, allora brillerà
fra le tenebre la tua
luce, la tua tenebra
sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il
Signore, ti sazierà in
terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa; sarai
come un giardino
irrigato e come una
sorgente le cui acque
non inaridiscono.
La tua gente
riedificherà le rovine antiche,
ricostruirai le fondamenta
di trascorse
generazioni.
Ti chiameranno
riparatore di brecce, e
restauratore di strade
perché siano popolate.
Se tratterrai il piede
dal violare il sabato,
dallo sbrigare affari
nel giorno a me sacro,
se chiamerai il sabato
delizia e venerabile
il giorno sacro al
Signore, se lo onorerai
evitando di metterti
in cammino, di sbrigare
affari e di
contrattare, allora troverai la
delizia nel Signore.
Io ti farò montare
sulle alture della terra,
ti farò gustare
l’eredità di Giacobbe, tuo
padre, perché la bocca
del Signore ha parlato».
Parola di Dio.
Vangelo.
Non sono venuto a
chiamare i giusti,
ma i peccatori
perché si convertano.
Dal Vangelo secondo
Luca (5,27-32) anno pari.
In quel tempo, Gesù
vide un pubblicano di
nome Levi, seduto al
banco delle imposte,
e gli disse:
«Seguimi!».
Ed egli, lasciando
tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò
un grande banchetto
nella sua casa.
C’era una folla
numerosa di pubblicani e
d’altra gente, che
erano con loro a tavola.
I farisei e i loro
scribi mormoravano e
dicevano ai suoi
discepoli: «Come mai
mangiate e bevete
insieme ai pubblicani
e ai peccatori?».
Gesù rispose loro:
«Non sono i sani che
hanno bisogno del
medico, ma i malati;
io non sono venuto a
chiamare i giusti,
ma i peccatori perché
si convertano».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La Quaresima è tempo di
conversione e
Matteo è l’emblema stesso della
conversione.
Matteo fa la sua quaresima in
pochi istanti,
si fa due conti in tasca (era
abilissimo in
questo!) e fissando lo sguardo di
quel
Nazareno vede in Lui tutto ciò
che non
era e che avrebbe voluto e potuto
diventare;
si alza e lo segue, senza
chiedere, senza
indugiare, seguendo la sua
emozione.
Per noi, ahimè, il tempo della
conversione
è molto più lungo e incrociare
quello
sguardo non è così semplice; ma
siamo
qui apposta, per fare spazio, per
allargare il cuore.
E un’altra conversione ci è
necessaria,
ancora più difficile, ancora più
dolorosa;
la conversione di chi scopre che
la Chiesa
è fatta di peccatori perdonati,
non di giusti
e che l’unico giudizio
autorizzato fra
discepoli è quello di chi ama e
perdona,
di chi capisce e va all’essenziale.
L’uomo vecchio resta, direbbe san
Paolo,
e spesso guardiamo ai difetti
degli altri
giudicando santamente invece di
metterci nei loro panni.
Se percepiamo di essere malati
interiormente,
se avvertiamo un disagio, un mal
di vita,
se non siamo contenti di noi
stessi e della
nostra vita, allora sappiamo qual
è la
medicina; la preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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