Della 2° settimana del Tempo di Natale.
Sant'Angela da
Foligno, Terziaria francescana
Prima lettura.
Chiunque è stato
generato da Dio
non commette
peccato.
Dalla prima lettera di
san
Giovanni apostolo
(3,7-10)
Figlioli, nessuno
v'inganni.
Chi pratica la
giustizia è giusto
com'egli [Gesù] è
giusto.
Chi commette il
peccato viene dal
diavolo, perché da
principio il
diavolo è peccatore.
Per questo si
manifestò il Figlio di Dio:
per distruggere le
opere del diavolo.
Chiunque è stato
generato da Dio non
commette peccato,
perché un germe
divino rimane in lui,
e non può peccare
perché è stato
generato da Dio.
In questo si
distinguono i figli di Dio dai
figli del diavolo: chi
non pratica la giustizia
non è da Dio, e
neppure lo è chi non ama
il suo fratello.
Parola di Dio.
Vangelo.
Abbiamo trovato il
Messia.
Dal Vangelo secondo Giovanni
(1,35-42) anno pari.
In quel tempo,
Giovanni stava con due
dei suoi discepoli e,
fissando lo sguardo
su Gesù che passava,
disse: «Ecco
l'agnello di Dio!».
E i suoi due
discepoli, sentendolo parlare
così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò
e, osservando che essi
lo seguivano, disse
loro: «Che cosa cercate?».
Gli risposero: «Rabbì
che, tradotto,
significa maestro,
dove dimori?».
Disse loro: «Venite e
vedrete».
Andarono dunque e
videro dove egli
dimorava e quel giorno
rimasero con
lui; erano circa le
quattro del pomeriggio.
Uno dei due che
avevano udito le parole
di Giovanni e lo
avevano seguito, era
Andrea, fratello di
Simon Pietro.
Egli incontrò per
primo suo fratello
Simone e gli disse:
«Abbiamo trovato
il Messia» che si
traduce Cristo e lo
condusse da Gesù.
Fissando lo sguardo su
di lui, Gesù
disse: «Tu sei Simone,
il figlio di
Giovanni; sarai
chiamato Cefa»
che significa Pietro.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Che ridere!
Ve la vedete la scena; Giovanni e
Andrea,
discepoli del Battista, vogliono
dimostrare
di essere persone in gamba,
mistici a tutto tondo.
Vanno dietro a Gesù e chissà cosa
si aspettano!
Forse sperano che Gesù sorrida
loro,
li incoraggi, dica: “Finalmente
due discepoli!”.
Macché; Gesù li gela con questa
domanda
inquietante: “Cosa volete? Cosa
cercate?”.
È la prima parola che dice Gesù
nel
Vangelo di Giovanni, ed è una
parola
scomoda; cosa cerchiamo quando
cerchiamo Dio?
Cosa vogliamo da Lui?
Sicurezza? Consolazione?
Vogliamo che esaudisca le nostre
richieste?
Le motivazioni della fede sono
molte
e non tutte corrette o
sufficienti per
seguire Gesù di Nazareth.
Il Signore chiede di farci
chiarezza, la sua
non è una presenza consolatoria e
facile,
essere suoi discepoli non
significa
risolvere i problemi.
Questa prima inquietante domanda
di
Gesù pone una distanza abissale
tra
l’idea di un cristianesimo
facile, di un
Dio risolvi-problemi e la realtà.
L’idea, peraltro in gran parte
giustificata,
di un cristianesimo che volge lo
sguardo
al cielo dimenticando la terra,
viene qui
pesantemente contraddetta; Gesù
vuole
consapevolezza, adultità
(virilità?),
lucidità mentale assoluta.
E io, cosa cerco quando seguo
Gesù?
Cosa voglio veramente da Lui?
La domanda spiazza i discepoli.
Non rispondono, chiedono
chiarimenti.
Bello, questo!
Forse in quel momento si rendono
conto
di non essere pronti, di non
essere capaci,
di cercare Gesù per qualcosa di
non
sufficientemente valido o nobile.
Balbettano, esitano: “Rabbì, dove
abiti?”.
Cioè; dacci maggiori
informazioni,
non destabilizzarci in questo
modo!
Un appiglio, un luogo, un posto
qualunque
per potere avere qualche
sicurezza.
La fede comodo rifugio dalla
vita?
Ma dove!
Per loro, però, Gesù è Rabbi,
maestro,
sanno che può insegnar loro
qualcosa.
Il loro desiderio è ancora
indefinito, non
preciso, però hanno voglia di
imparare.
E questa è una condizione che
Gesù
reputa soddisfacente; imparare,
anche noi
abbiamo bisogno di imparare, per
questo
abbiamo la preghiera che ci può aiutare.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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