mercoledì 3 gennaio 2024

Il Vangelo del Giovedì 4 Gennaio 2024

 

Della 2° settimana del Tempo di Natale.

Sant'Angela da Foligno, Terziaria francescana

Prima lettura.

Chiunque è stato generato da Dio

non commette peccato.

Dalla prima lettera di san

Giovanni apostolo (3,7-10)

Figlioli, nessuno v'inganni.

Chi pratica la giustizia è giusto

com'egli [Gesù] è giusto.

Chi commette il peccato viene dal

diavolo, perché da principio il

diavolo è peccatore.

Per questo si manifestò il Figlio di Dio:

per distruggere le opere del diavolo.

Chiunque è stato generato da Dio non

commette peccato, perché un germe

divino rimane in lui, e non può peccare

perché è stato generato da Dio.

In questo si distinguono i figli di Dio dai

figli del diavolo: chi non pratica la giustizia

non è da Dio, e neppure lo è chi non ama

il suo fratello.

Parola di Dio.

Vangelo.

Abbiamo trovato il Messia.

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,35-42) anno pari.

In quel tempo, Giovanni stava con due

dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo

su Gesù che passava, disse: «Ecco

l'agnello di Dio!».

E i suoi due discepoli, sentendolo parlare

così, seguirono Gesù.

Gesù allora si voltò e, osservando che essi

lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?».

Gli risposero: «Rabbì che, tradotto,

significa maestro, dove dimori?».

Disse loro: «Venite e vedrete».

Andarono dunque e videro dove egli

dimorava e quel giorno rimasero con

lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

Uno dei due che avevano udito le parole

di Giovanni e lo avevano seguito, era

Andrea, fratello di Simon Pietro.

Egli incontrò per primo suo fratello

Simone e gli disse: «Abbiamo trovato

il Messia» che si traduce Cristo e lo

condusse da Gesù.

Fissando lo sguardo su di lui, Gesù

disse: «Tu sei Simone, il figlio di

Giovanni; sarai chiamato Cefa»

che significa Pietro.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Che ridere!

Ve la vedete la scena; Giovanni e Andrea,

discepoli del Battista, vogliono dimostrare

di essere persone in gamba, mistici a tutto tondo.

Vanno dietro a Gesù e chissà cosa si aspettano!

Forse sperano che Gesù sorrida loro,

li incoraggi, dica: “Finalmente due discepoli!”.

Macché; Gesù li gela con questa domanda

inquietante: “Cosa volete? Cosa cercate?”.

È la prima parola che dice Gesù nel

Vangelo di Giovanni, ed è una parola

scomoda; cosa cerchiamo quando

cerchiamo Dio?

Cosa vogliamo da Lui?

Sicurezza? Consolazione?

Vogliamo che esaudisca le nostre richieste?

Le motivazioni della fede sono molte

e non tutte corrette o sufficienti per

seguire Gesù di Nazareth.

Il Signore chiede di farci chiarezza, la sua

non è una presenza consolatoria e facile,

essere suoi discepoli non significa

risolvere i problemi.

Questa prima inquietante domanda di

Gesù pone una distanza abissale tra

l’idea di un cristianesimo facile, di un

Dio risolvi-problemi e la realtà.

L’idea, peraltro in gran parte giustificata,

di un cristianesimo che volge lo sguardo

al cielo dimenticando la terra, viene qui

pesantemente contraddetta; Gesù vuole

consapevolezza, adultità (virilità?),

lucidità mentale assoluta.

E io, cosa cerco quando seguo Gesù?

Cosa voglio veramente da Lui?

La domanda spiazza i discepoli.

Non rispondono, chiedono chiarimenti.

Bello, questo!

Forse in quel momento si rendono conto

di non essere pronti, di non essere capaci,

di cercare Gesù per qualcosa di non

sufficientemente valido o nobile.

Balbettano, esitano: “Rabbì, dove abiti?”.

Cioè; dacci maggiori informazioni,

non destabilizzarci in questo modo!

Un appiglio, un luogo, un posto qualunque

per potere avere qualche sicurezza.

La fede comodo rifugio dalla vita?

Ma dove!

Per loro, però, Gesù è Rabbi, maestro,

sanno che può insegnar loro qualcosa.

Il loro desiderio è ancora indefinito, non

preciso, però hanno voglia di imparare.

E questa è una condizione che Gesù

reputa soddisfacente; imparare, anche noi

abbiamo bisogno di imparare, per questo

abbiamo la preghiera che ci può aiutare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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