Abbiamo voglia di
prepararci al Natale?
Vogliamo, sul
serio, svegliarci da
quest’immenso sonno
della coscienza
che tutti ci
intorpidisce?
Riprendere
speranza?
Riceverla e
donarla?
Condividere e
sognare con tutti?
Uscire dal recinto
dei devoti per incontrare
coloro che vagano
nel nulla e che hanno
provocato
l’incarnazione di Dio?
Non siamo qui a far
finta che
poi Gesù bambino
nasce.
Dio è già nato,
nella storia e tornerà
nella gloria, nel
cuore della notte, come
uno strampalato
sposo ritardatario.
In mezzo ci siamo
noi, ci sono io,
ci sei tu, ci siete
voi amici.
Siamo qui per darci
un mese di sveglia
interiore, per far
nascere (ancora e ancora)
Dio in noi.
È già nato, ovvio,
altrimenti non staremmo
qui a farci tante
domande sulle Parole
anarchiche del Vangelo.
È già nato, ovvio,
se abbiamo deciso di
ribellarci ad una
fede esteriore e tiepida.
È già nato, ovvio,
se abbiamo deciso di
metterci a cercare
Dio.
Quello che possiamo
fare è stare svegli,
non lasciarci
travolgere dalla follia
quotidiana della
vita, ribellarci al pensiero
dominante (anche
quello pseudo-cattolico)
per vivere la
nostra interiorità come dei
cercatori di Dio.
Iniziamo il tempo
della resistenza,
dell’interiorità, della
preghiera
e della speranza.
Se Dio diventa
uomo, ancora non si è
stancato di noi.
Se Dio diventa
uomo, allora l’uomo può
imparare da Lui a
diventare tutto uomo.
Se Dio diventa
uomo, la vita merita Dio,
e dev’essere
splendida, se solo la capissimo!
Dai, facciamola
bene questa volta l’attesa,
seguiamo sul serio
la provocazione della Parola.
Aspettiamo Dio e
prepariamogli la porta
aperta e la luce
accesa del nostro cuore.
Buon Avvento
allora, prepariamoci alla
nascita di Gesù, quella
vera, non quella
taroccata che siamo
abituati a festeggiare.
Mettiamoci in
cammino e andiamo anche
noi alla
mangiatoia, per vedere
l’immenso Amore Misericordioso
di Dio.
Buona
attesa a tutti voi, amici, Fausto.
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