Della 26° settimana del Tempo Ordinario.
San Gerardo di
Brogne, abate.
Prima Lettura
Popoli numerosi
verranno a Gerusalemme
a cercare il
Signore.
Dal libro del profeta
Zaccarìa (8,20-23)
Così dice il Signore
degli eserciti: Anche
popoli e abitanti di
numerose città si
raduneranno e si
diranno l'un l'altro: "Su,
andiamo a supplicare
il Signore, a trovare
il Signore degli
eserciti.
Anch'io voglio
venire".
Così popoli numerosi e
nazioni potenti
verranno a Gerusalemme
a cercare il
Signore degli eserciti
e a supplicare
il Signore.
Così dice il Signore
degli eserciti: In quei
giorni, dieci uomini
di tutte le lingue delle
nazioni afferreranno
un Giudeo per il lembo
del mantello e gli diranno:
"Vogliamo
venire con voi, perché
abbiamo udito
che Dio è con
voi".
Parola di Dio.
Vangelo
Prese la ferma
decisione di mettersi in
cammino verso
Gerusalemme.
Dal Vangelo secondo
Luca (9,51-56) anno dispari.
Mentre stavano
compiendosi i giorni in
cui sarebbe stato
elevato in alto, Gesù
prese la ferma
decisione di mettersi in
cammino verso
Gerusalemme e mandò
messaggeri davanti a
sé.
Questi si
incamminarono ed entrarono in
un villaggio di
Samaritani per
preparargli
l'ingresso.
Ma essi non vollero
riceverlo, perché era
chiaramente in cammino
verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i
discepoli Giacomo e
Giovanni dissero:
«Signore, vuoi che
diciamo che scenda un
fuoco dal cielo
e li consumi?».
Si voltò e li
rimproverò.
E si misero in cammino
verso un
altro villaggio.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Gesù si dirige decisamente verso
Gerusalemme, letteralmente Luca
scrive: “Con il volto duro”, con
fermezza,
e nei successivi dieci capitoli
del suo
Vangelo, troveremo sempre Gesù
impegnato in questo interminabile
viaggio.
È a Gerusalemme che si gioca
tutto,
Gesù sa dei rischi che corre,
l’incomprensione aleggia nel suo
cuore
eppure, malgrado ciò, desidera
fortemente affrontare il suo
destino.
Questa decisione stride
fortemente con
la brutta scena dell’intolleranza
di
Giacomo e Giovanni-sì Giovanni il
mite, il discepolo che Gesù
amava,
il mistico-nessuno è immune dal
rischio della violenza.
Gesù rimprovera aspramente i
suoi, toglie
dal di dentro ogni ragione di
violenza e
di imposizione, esclude in modo
assoluto
l’adesione alla fede che non sia
frutto
di assoluta libertà.
La tolleranza è difficile
conquista,
determinazione, Gesù è disposto a
morire per affermare le sue idee,
per
proclamare il volto di Dio, ma
mai e poi
mai userà del suo potere per
vendicarsi
o piegare la volontà degli
uomini.
Un Dio discreto, il nostro,
lontano anni
luce dall’integralismo che
inquieta
presunti devoti; certo il dialogo
e
l’incontro sono atteggiamenti
difficili,
impresa ardua, eppure è la cifra
del
cristiano, lo stile del
discepolo.
Impegniamoci, oggi, con la
preghiera,
a seguire il Maestro, che pur
avendo il
cuore in tumulto per ciò che lo
attende
a Gerusalemme, non lascia il suo
cuore
piegare verso la deriva della
violenza
e della rabbia.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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