mercoledì 27 settembre 2023

Il Vangelo del Giovedì 28 Settembre 2023

 

Della 25° settimana del Tempo Ordinario.

SS. Vinceslao e Lorenzo Ruiz e compagni, martiri.

Prima Lettura

Ricostruite la mia casa, in essa mi compiacerò.

Dal libro del profeta Aggèo (1,1-8)

L’anno secondo del re Dario, il primo

giorno del sesto mese, questa parola del

Signore fu rivolta per mezzo del profeta

Aggeo a Zorobabele, figlio di Sealtièl,

governatore della Giudea, e a Giosuè,

figlio di Iosadàk, sommo sacerdote.

«Così parla il Signore degli eserciti:

Questo popolo dice: “Non è ancora

venuto il tempo di ricostruire la casa

del Signore!”».

Allora fu rivolta per mezzo del profeta

Aggeo questa parola del Signore: «Vi

sembra questo il tempo di abitare tranquilli

nelle vostre case ben coperte, mentre

questa casa è ancora in rovina?

Ora, così dice il Signore degli eserciti:

Riflettete bene sul vostro comportamento!

Avete seminato molto, ma avete raccolto

poco; avete mangiato, ma non da togliervi

la fame; avete bevuto, ma non fino a

inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete

riscaldati; l’operaio ha avuto il salario,

ma per metterlo in un sacchetto forato.

Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete

bene sul vostro comportamento!

Salite sul monte, portate legname,

ricostruite la mia casa.

In essa mi compiacerò e manifesterò

la mia gloria, dice il Signore».

Parola di Dio.

Vangelo

Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è

dunque costui, del quale sento dire

queste cose?

Dal Vangelo secondo Luca (9,7-9) anno dispari.

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare

di tutti questi avvenimenti e non sapeva

che cosa pensare, perché alcuni dicevano:

«Giovanni è risorto dai morti», altri: «È

apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto

uno degli antichi profeti».

Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto

decapitare io; chi è dunque costui, del

quale sento dire queste cose?».

E cercava di vederlo.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Erode è incuriosito dal Rabbì Gesù, sente

la gente che ne parla, vorrebbe vederlo;

ma il suo non è il desiderio profondo di

chi cerca la verità, il grido interiore di

chi ha percorso tutte le strade del pensiero

per approdare alla fede, l’ansia salutare che

ci impedisce di essere soddisfatti di ciò che

la vita ci può donare per cercare l'altrove.

No, Erode è annoiato dal suo potere, dalla

sua fama, dalla sua ricchezza, la sua è solo

la richiesta viziata di un potente, il debole

afflato mistico di un uomo che ha

abbandonato la fede dei Padri per seguire

le tortuose e perverse vie del potere politico,

il leggero brivido di moda che affianca alla

mia vita oberata anche un’emozione

‘spirituale’ per sentirmi in armonia con

la mia coscienza.

Sciocco e presuntuoso Erode!

Non è curioso?

Nessuno di noi saprebbe chi è Erode il

grande, o suo figlio o Ponzio Pilato se

non fosse perché il loro nome è finito

quasi casualmente nel racconto delle

vicende di un oscuro falegname di Nazareth.

Così è, amici, così vuole Dio, che si diverte

a rovesciare i potenti dai troni e ad innalzare

gli umili, a saziare gli affamati e a rimandare

a mani vuote i ricchi.

E noi, da che parte ci schieriamo?

Dalla parte di Dio o della logica di questo

mondo, sempre preoccupati di conoscere

le persone giuste, ansiosi nel ben apparire

davanti ai superiori o maturi e liberi nella

nostra profezia?

Spero, maturi e liberi di amare, amici,

chiedendo aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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