Della 17° settimana del Tempo Ordinario.
San Giovanni Maria
Vianney, Sacerdote.
Prima Lettura
Queste sono le
solennità del Signore
nelle quali
convocherete riunioni sacre.
Dal libro del Levìtico
(23,1.4-11.15-16.27.34b-37)
Il Signore parlò a
Mosè e disse: «Queste
sono le solennità del
Signore, le riunioni
sacre che convocherete
nei tempi stabiliti.
Il primo mese, al
quattordicesimo giorno,
al tramonto del sole
sarà la Pasqua del
Signore; il quindici dello
stesso mese
sarà la festa degli
Àzzimi in onore del
Signore; per sette
giorni mangerete
pane senza lievito.
Nel primo giorno
avrete una riunione
sacra: non farete
alcun lavoro servile.
Per sette giorni
offrirete al Signore
sacrifici consumati dal
fuoco.
Il settimo giorno vi
sarà una riunione
sacra: non farete
alcun lavoro servile».
Il Signore parlò a
Mosè e disse: «Parla
agli Israeliti dicendo
loro: “Quando sarete
entrati nella terra
che io vi do e ne mieterete
la messe, porterete al
sacerdote un covone,
come primizia del
vostro raccolto.
Il sacerdote eleverà
il covone davanti al
Signore, perché sia
gradito per il vostro
bene; il sacerdote lo
eleverà il giorno
dopo il sabato.
Dal giorno dopo il
sabato, cioè dal giorno
in cui avrete portato
il covone per il rito di
elevazione, conterete
sette settimane complete.
Conterete cinquanta
giorni fino all’indomani
del settimo sabato e
offrirete al Signore
una nuova oblazione.
Il decimo giorno del
settimo mese sarà il
giorno
dell’espiazione; terrete una riunione
sacra, vi umilierete e
offrirete sacrifici
consumati dal fuoco in
onore del Signore.
Il giorno quindici di
questo settimo mese
sarà la festa delle
Capanne per sette
giorni in onore del
Signore.
Il primo giorno vi
sarà una riunione sacra;
non farete alcun
lavoro servile.
Per sette giorni
offrirete vittime consumate
dal fuoco in onore del
Signore.
L’ottavo giorno
terrete la riunione sacra
e offrirete al Signore
sacrifici consumati
con il fuoco.
È giorno di riunione;
non farete alcun
lavoro servile.
Queste sono le
solennità del Signore
nelle quali
convocherete riunioni sacre,
per presentare al
Signore sacrifici
consumati dal fuoco,
olocausti e
oblazioni, vittime e
libagioni, ogni
cosa nel giorno
stabilito"».
Parola di Dio.
Vangelo
Non è costui il
figlio del falegname?
Da dove gli vengono
allora tutte queste cose?
Dal Vangelo secondo
Matteo (13,54-58) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
venuto nella sua patria,
insegnava nella loro
sinagoga e la gente
rimaneva stupita e
diceva: «Da dove gli
vengono questa
sapienza e i prodigi?
Non è costui il figlio
del falegname?
E sua madre, non si
chiama Maria?
E i suoi fratelli,
Giacomo, Giuseppe,
Simone e Giuda?
E le sue sorelle, non
stanno tutte da noi?
Da dove gli vengono
allora tutte queste cose?».
Ed era per loro motivo
di scandalo.
Ma Gesù disse loro:
«Un profeta non è
disprezzato se non
nella sua patria
e in casa sua».
E lì, a causa della
loro incredulità,
non fece molti
prodigi.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Siamo onesti; al posto dei
concittadini di Gesù,
ci saremmo comportati nell’identico
modo.
Al posto dei contemporanei di
Geremia
avremmo anche noi chiesto al
profeta
di gufare meno.
Un discreto falegname, timido,
single
(cosa inusuale a quei tempi), che
parte
per Cafarnao, la grande città sul
lago
e che torna, dopo alcuni anni,
prendendosi
per il Messia e un brav’uomo nato
nei
pressi della capitale che
comincia a
contestare le scelte politiche
dei re
d’Israele non rientrano negli
schemi,
né culturali, né religiosi di
nessun tempo.
E tutto questo senza uno straccio
di
preparazione o di autorizzazione
ecclesiastica!
Noi avremmo fatto lo stesso, ci
saremmo
scandalizzati di questo Messia
dimesso,
remissivo, banale, mediocre.
Diamine, un pò di rispetto per le
nostre
nascoste aspirazioni!
Qualche miracolo, un bel segno
celeste,
fluidi che emanano e guariscono!
Niente di niente, la banalità
contraddistingue
l’azione di Dio, e non ci
abitueremo
mai al suo stile dimesso.
Ancora oggi, Gesù si nasconde
dietro il
volto dei tanti fratelli che
incontreremo,
che conosciamo e misuriamo, che
guardiamo sapendo benissimo dove
andranno a parare.
No, amici, tenete il cuore desto
e le
orecchie tese, perché il Signore
ci
raggiunge attraverso chi non
sospetteremmo mai, ci parla
proprio
attraverso la preghiera e le
persone che
ci stanno accanto e che, se
pronti,
possono essere per noi profeti
quando meno ce l’aspettiamo.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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