Della 15° settimana del Tempo Ordinario.
San Federico di
Utrecht, vescovo.
Prima Lettura.
Lo chiamò Mosè
perché l’aveva tratto
dalle acque;
cresciuto in età, egli si
recò dai suoi
fratelli.
Dal libro dell'Èsodo
(2,1-15)
In quei giorni, un
uomo della famiglia di
Levi andò a prendere
in moglie una
discendente di Levi.
La donna concepì e
partorì un figlio; vide
che era bello e lo
tenne nascosto per tre mesi.
Ma non potendo tenerlo
nascosto più oltre,
prese per lui un
cestello di papiro, lo spalmò
di bitume e di pece,
vi adagiò il bambino e
lo depose fra i
giunchi sulla riva del Nilo.
La sorella del bambino
si pose a osservare
da lontano che cosa
gli sarebbe accaduto.
Ora la figlia del
faraone scese al Nilo per
fare il bagno, mentre
le sue ancelle
passeggiavano lungo la
sponda del Nilo.
Ella vide il cestello
fra i giunchi e mandò
la sua schiava a
prenderlo.
L’aprì e vide il
bambino: ecco, il
piccolo piangeva.
Ne ebbe compassione e
disse: «È un
bambino degli Ebrei».
La sorella del bambino
disse allora alla
figlia del faraone:
«Devo andare a chiamarti
una nutrice tra le
donne ebree, perché allatti
per te il bambino?».
«Va’», rispose la figlia
del faraone.
La fanciulla andò a
chiamare la madre
del bambino.
La figlia del faraone
le disse: «Porta con
te questo bambino e
allattalo per me; io
ti darò un salario».
La donna prese il
bambino e lo allattò.
Quando il bambino fu
cresciuto, lo condusse
alla figlia del faraone.
Egli fu per lei come
un figlio e lo chiamò
Mosè, dicendo: «Io
l’ho tratto dalle acque!».
Un giorno Mosè,
cresciuto in età, si recò
dai suoi fratelli e
notò i loro lavori forzati.
Vide un Egiziano che
colpiva un Ebreo,
uno dei suoi fratelli.
Voltatosi attorno e
visto che non c’era
nessuno, colpì a morte
l’Egiziano e lo
sotterrò nella sabbia.
Il giorno dopo uscì di
nuovo e vide due
Ebrei che litigavano;
disse a quello che
aveva torto: «Perché
percuoti il tuo fratello?».
Quegli rispose: «Chi
ti ha costituito capo
e giudice su di noi?
Pensi forse di potermi
uccidere, come
hai ucciso
l’Egiziano?».
Allora Mosè ebbe paura
e pensò:
«Certamente la cosa si
è risaputa».
Il faraone sentì
parlare di questo fatto
e fece cercare Mosè
per metterlo a morte.
Allora Mosè fuggì
lontano dal faraone e
si fermò nel
territorio di Madian.
Parola di Dio.
Vangelo
Nel giorno del
giudizio, Tiro e Sidòne
e la terra di
Sòdoma saranno trattate
meno duramente di
voi.
Dal Vangelo secondo
Matteo (11,20-24) anno dispari.
In quel tempo, Gesù si
mise a rimproverare
le città nelle quali
era avvenuta la maggior
parte dei suoi
prodigi, perché non si erano
convertite: «Guai a
te, Corazìn! Guai
a te, Betsàida!
Perché, se a Tiro e a
Sidòne fossero avvenuti
i prodigi che ci sono
stati in mezzo a voi, già
da tempo esse, vestite
di sacco e cosparse di
cenere, si sarebbero
convertite.
Ebbene, io vi dico:
nel giorno del giudizio,
Tiro e Sidòne saranno
trattate meno
duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai
forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi
precipiterai!
Perché, se a Sòdoma
fossero avvenuti i prodigi
che ci sono stati in
mezzo a te, oggi essa
esisterebbe ancora!
Ebbene, io vi dico:
nel giorno del giudizio,
la terra di Sòdoma
sarà trattata meno
duramente di te!».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
I miracoli e i prodigi compiuti
dal Signore
hanno come unico effetto quello
di
muovere il cuore a conversione.
Se questo non avviene, essi
creano soltanto
maggiore responsabilità in coloro
che vi
hanno assistito, ma senza
cambiare vita.
Per questo le Parole di Cristo
sono così
dure nei confronti degli abitanti
di alcune
città in cui erano avvenuti gran
parte
dei suoi miracoli.
Nella nostra vita si compiono
tantissimi
miracoli che il Signore permette
per la
nostra salvezza.
Ma essi hanno il compito di
spingerci a
una più convinta conversione del
cuore.
Se ciò non avviene, abbiamo
sprecato
l’occasione della vita nonostante
abbiamo
assistito al passaggio di Gesù
nella nostra
esistenza, non abbiamo saputo
fare tesoro
della sua presenza.
Perciò, invochiamo lo Spirito
Santo
attraverso la preghiera, perché
ci aiuti.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
Nessun commento:
Posta un commento