Della 11° settimana del Tempo Ordinario.
Natività di san
Giovanni Battista.
Prima lettura.
Ti renderò luce
delle nazioni.
Dal libro del profeta
Isaìa (49,1-6)
Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente,
nazioni lontane; il
Signore dal seno
materno mi ha
chiamato, fino dal grembo
di mia madre ha
pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca
come spada affilata,
mi ha nascosto
all'ombra della sua mano,
mi ha reso freccia
appuntita, mi ha riposto
nella sua farètra.
Mi ha detto: «Mio
servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò
la mia gloria».
Io ho risposto:
«Invano ho faticato, per
nulla e invano ho
consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio
diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa
presso il mio Dio».
Ora ha parlato il
Signore, che mi ha
plasmato suo servo dal
seno materno
per ricondurre a lui
Giacobbe e a lui
riunire Israele -
poiché ero stato onorato
dal Signore e Dio era
stato la mia forza-e
ha detto: «È troppo
poco che tu sia mio
servo per restaurare
le tribù di Giacobbe
e ricondurre i
superstiti d'Israele.
Io ti renderò luce
delle nazioni, perché porti
la mia salvezza fino
all'estremità della terra».
Parola di Dio.
Seconda lettura.
Giovanni aveva
preparato la venuta di Cristo.
Dagli Atti degli
Apostoli (13,22-26)
In quei giorni, [nella
sinagoga di Antiòchia
di Pisìdia,] Paolo
diceva: «Dio suscitò
per i nostri padri
Davide come re, al
quale rese questa
testimonianza: "Ho
trovato Davide, figlio
di Iesse, uomo
secondo il mio cuore;
egli adempirà
tutti i miei
voleri".
Dalla discendenza di
lui, secondo la
promessa, Dio inviò,
come salvatore
per Israele, Gesù.
Giovanni aveva
preparato la sua
venuta predicando un
battesimo di
conversione a tutto il
popolo d'Israele.
Diceva Giovanni sul
finire della sua
missione: "Io non
sono quello che
voi pensate!
Ma ecco, viene dopo di
me uno, al
quale io non sono
degno di slacciare
i sandali".
Fratelli, figli della
stirpe di Abramo,
e quanti fra voi siete
timorati di Dio,
a noi è stata mandata
la parola di
questa salvezza».
Parola di Dio.
Vangelo.
Giovanni è il suo
nome.
Dal Vangelo secondo
Luca (1,57-66.80)
Per Elisabetta si
compì il tempo del parto
e diede alla luce un
figlio. I vicini e i
parenti udirono che il
Signore aveva
manifestato in lei la
sua grande
misericordia, e si
rallegravano con lei.
Otto giorni dopo
vennero per circoncidere
il bambino e volevano
chiamarlo con il
nome di suo padre,
Zaccarìa.
Ma sua madre
intervenne: «No, si
chiamerà Giovanni».
Le dissero: «Non c'è
nessuno della tua
parentela che si
chiami con questo nome».
Allora domandavano con
cenni a suo
padre come voleva che
si chiamasse.
Egli chiese una
tavoletta e scrisse:
«Giovanni è il suo
nome».
Tutti furono
meravigliati.
All'istante gli si
aprì la bocca e gli si
sciolse la lingua, e
parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini
furono presi da timore,
e per tutta la regione
montuosa della
Giudea si discorreva
di tutte queste cose.
Tutti coloro che le
udivano, le custodivano
in cuor loro, dicendo:
«Che sarà mai
questo bambino?».
E davvero la mano del
Signore era con lui.
Il bambino cresceva e
si fortificava nello spirito.
Visse in regioni
deserte fino al giorno della
sua manifestazione a
Israele.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il Vangelo di Luca, si apre con
l’angelo
che parla a Zaccaria nel tempio,
e gli
annuncia la nascita di Giovanni
Battista.
Zaccaria ed Elisabetta erano
sterili, non
avevano figli, e per di più,
erano vecchi.
Non aspettavano altro che la
conclusione
della loro vita.
Il futuro era già, in un certo
modo,
segnato senza nessuna altra
speranza.
In essi possiamo vedere la vita
di tanti
anziani, rassegnati a passare gli
ultimi
anni della vita, in modo più o
meno triste,
(che in questi anni di pandemia,
per colpa
di assurde decisioni governative,
sono
stati costretti alla solitudine e
alla morte).
Ma Dio interviene con la sua
Parola, e
annuncia a Zaccaria, che la
moglie
avrà un figlio.
È impossibile, è troppo, pensa Zaccaria.
E resta muto.
La forza e l’amore del Signore,
si
scontrano spesso con la nostra
incredulità e, pur avendo il
tesoro
del Vangelo, diventiamo come
muti,
incapaci di parlare e di sperare.
Chi non ascolta, non riesce
neanche a parlare.
L’amore di Dio, vince anche la
nostra
incredulità e la nostra
sterilità.
Elisabetta, nella sua vecchiaia,
concepì un figlio.
Nessuno è tanto vecchio, da non
poter
vedere e assaporare cose nuove e
belle
nella vita aiutandoci con la
preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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