domenica 18 giugno 2023

Il Vangelo del Lunedì 19 Giugno 2023

 

Della 11° settimana del Tempo Ordinario.

San Romualdo, Abate.

Prima lettura.

Ci presentiamo come ministri di Dio.

Dalla seconda lettera di san Paolo

apostolo ai Corìnzi (6,1-10)

Fratelli, poiché siamo suoi collaboratori,

vi esortiamo a non accogliere invano

la grazia di Dio.

Egli dice infatti: «Al momento favorevole

ti ho esaudito e nel giorno della salvezza

ti ho soccorso».

Ecco ora il momento favorevole, ecco

ora il giorno della salvezza!

Da parte nostra non diamo motivo di

scandalo a nessuno, perché non venga

criticato il nostro ministero; ma in ogni

cosa ci presentiamo come ministri di Dio

con molta fermezza: nelle tribolazioni,

nelle necessità, nelle angosce, nelle

percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle

fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con

purezza, con sapienza, con magnanimità,

con benevolenza, con spirito di santità,

con amore sincero, con parola di verità,

con potenza di Dio; con le armi della

giustizia a destra e a sinistra; nella gloria

e nel disonore, nella cattiva e nella buona

fama; come impostori, eppure siamo

veritieri; come sconosciuti, eppure

notissimi; come moribondi, e invece

viviamo; come puniti, ma non uccisi;

come afflitti, ma sempre lieti; come

poveri, ma capaci di arricchire molti;

come gente che non ha nulla e invece

possediamo tutto!

Parola di Dio.

Vangelo.

Io vi dico di non opporvi al malvagio.

Dal Vangelo secondo Matteo (5,38-42) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Avete inteso che fu detto: "Occhio per

occhio" e "dente per dente".

Ma io vi dico di non opporvi al malvagio;

anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia

destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi

vuole portarti in tribunale e toglierti la

tunica, tu lascia anche il mantello.

E se uno ti costringerà ad accompagnarlo

per un miglio, tu con lui fanne due.

Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da

te un prestito non voltare le spalle».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Nella rilettura della legge data dal Signore

al suo popolo, il cosiddetto discorso

della montagna in Matteo, Gesù riporta

all’essenziale la vita della fede, evita

ogni scoglio moralista, fugge il rischio

dell’esteriorità religiosa.

Oggi affronta un tema impegnativo,

quello della non-violenza, del paradosso

del dono di sé, del gesto eclatante che

suscita conversione.

Anzitutto una precisazione; quel famoso

“porgi l'altra guancia” è stato troppo

spesso interpretato come una specie di

rassegnazione di fronte alla violenza,

come se i cristiani debbano lasciarsi

spazzare via dall’iniquità del mondo.

Leggete la passione secondo Giovanni,

amici; Gesù durante il processo viene

schiaffeggiato da una guardia e non solo

non porge l’altra guancia ma chiede

ragione di quel gesto ingiusto e gratuito.

Sì, il credente è chiamato ad essere mite

come una colomba ma astuto come un

serpente, sa cioè, difendere le proprie

ragioni, rispetta la propria dignità, offre

comprensione e ascolto e le chiede.

In certi momenti, però, è la logica del

paradosso, dell’eccesso, a rappresentare

l’ultima possibilità di intesa e di conversione.

Non è forse ciò che farà Gesù stesso

accettando di finire in croce?

Non affrontiamo la vita con una mentalità

mondana, sappiamo leggere dietro le

situazioni le ragioni profonde, gli

aspetti che altri non vedono.

Dietro una vita bruciata c’è sempre la

possibilità di un riscatto, dietro un

nemico violento c’è sempre un uomo

da incontrare.

Amiamo i nostri nemici, per essere figli

del Dio che fa piovere sopra i giusti

e i malvagi!

Sì, o Signore, rendici docili in questo

mondo violento, veri testimoni di novità

di vita e rendici anche credibili e pieni di

dignità nel professare con forza evangelica

la verità del mondo e della vita attraverso

l’aiuto della preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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