giovedì 25 maggio 2023

Il Vangelo del Venerdì 26 Maggio 2023

 

Della 7° settimana di Pasqua.

San Filippo Neri, presbitero.

Prima Lettura

Si trattava di un certo Gesù, morto,

che Paolo sosteneva essere vivo.

Dagli Atti degli Apostoli (25,13-21)

In quei giorni, arrivarono a Cesarèa il re

Agrippa e Berenìce e vennero a salutare Festo.

E poiché si trattennero parecchi giorni,

Festo espose al re le accuse contro Paolo,

dicendo: «C'è un uomo, lasciato qui

prigioniero da Felice, contro il quale,

durante la mia visita a Gerusalemme,

si presentarono i capi dei sacerdoti

e gli anziani dei Giudei per chiederne

la condanna.

Risposi loro che i Romani non usano

consegnare una persona, prima che

l'accusato sia messo a confronto con

i suoi accusatori e possa aver modo

di difendersi dall'accusa.

Allora essi vennero qui e io, senza indugi,

il giorno seguente sedetti in tribunale e

ordinai che vi fosse condotto quell'uomo.

Quelli che lo incolpavano gli si misero

attorno, ma non portarono alcuna accusa

di quei crimini che io immaginavo;

avevano con lui alcune questioni relative

alla loro religione e a un certo Gesù,

morto, che Paolo sosteneva essere vivo.

Perplesso di fronte a simili controversie,

chiesi se volesse andare a Gerusalemme

e là essere giudicato di queste cose.

Ma Paolo si appellò perché la sua causa

fosse riservata al giudizio di Augusto, e

così ordinai che fosse tenuto sotto custodia

fino a quando potrò inviarlo a Cesare».

Parola di Dio.

Vangelo

Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

Dal Vangelo secondo Giovanni (21,15-19) anno dispari.

In quel tempo, quando [si fu manifestato

ai discepoli ed] essi ebbero mangiato,

Gesù disse a Simon Pietro: «Simone,

figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?».

Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai

che ti voglio bene».

Gli disse: «Pasci i miei agnelli».

Gli disse di nuovo, per la seconda volta:

«Simone, figlio di Giovanni, mi ami?».

Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai

che ti voglio bene».

Gli disse: «Pascola le mie pecore».

Gli disse per la terza volta: «Simone,

figlio di Giovanni, mi vuoi bene?».

Pietro rimase addolorato che per la terza

volta gli domandasse "Mi vuoi bene?",

e gli disse: «Signore, tu conosci tutto;

tu sai che ti voglio bene».

Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore.

In verità, in verità io ti dico: quando eri

più giovane ti vestivi da solo e andavi

dove volevi; ma quando sarai vecchio

tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà

e ti porterà dove tu non vuoi».

Questo disse per indicare con quale morte

egli avrebbe glorificato Dio.

E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

A conclusione del nostro tempo pasquale

leggiamo oggi lo splendido incontro tra

Pietro e Gesù.

Il dialogo-conosciuto da molti-è

straordinario e segna la definitiva

amicizia tra Pietro e il suo Maestro.

La lingua greca è piena di sottigliezze

che la traduzione tradisce.

In greco esistono tre modi per indicare

l’amore; l’amore di attrazione, erotico,

quello di amicizia e l’amore grande,

quello ideale.

Gesù le prime due volte chiede a Pietro:

“Mi ami di amore grande?” e Pietro

risponde “Ti amo di amore di amicizia”.

Povero Pietro!

L’entusiasta, il focoso, l’irruento,

quello disposto a morire per il Maestro,

ha ora misurato il proprio fallimento,

il proprio limite e non osa più esporsi,

sbilanciarsi.

L’ultima volta Gesù abbassa lui il tiro

e chiede a Pietro un amore di amicizia.

Pietro tace, è rattristato, è stato Dio a

dover abbassare le pretese, e dice: “Cosa

vuoi che ti dica, tu mi conosci, sei tu

che misuri il mio amore!” grande Pietro!

A te il Signore ora chiede fedeltà, a te di

occuparti dei fratelli, senza sogni

smisurati, senza pretese, senza illusioni.

Ora potrai davvero essere un buon Pastore,

non un giudice, perché ora sei pronto,

cosciente del tuo limite.

Grazie, Signore, per averci dato Pietro

come custode nella fede.

Lui, così simile a noi, ci dona la possibilità di

vivere il Vangelo e la preghiera fino in fondo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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