Della 7° settimana di Pasqua.
San Filippo Neri,
presbitero.
Prima Lettura
Si trattava di un
certo Gesù, morto,
che Paolo sosteneva
essere vivo.
Dagli Atti degli
Apostoli (25,13-21)
In quei giorni,
arrivarono a Cesarèa il re
Agrippa e Berenìce e
vennero a salutare Festo.
E poiché si
trattennero parecchi giorni,
Festo espose al re le
accuse contro Paolo,
dicendo: «C'è un uomo,
lasciato qui
prigioniero da Felice,
contro il quale,
durante la mia visita
a Gerusalemme,
si presentarono i capi
dei sacerdoti
e gli anziani dei
Giudei per chiederne
la condanna.
Risposi loro che i
Romani non usano
consegnare una
persona, prima che
l'accusato sia messo a
confronto con
i suoi accusatori e
possa aver modo
di difendersi
dall'accusa.
Allora essi vennero
qui e io, senza indugi,
il giorno seguente
sedetti in tribunale e
ordinai che vi fosse
condotto quell'uomo.
Quelli che lo
incolpavano gli si misero
attorno, ma non
portarono alcuna accusa
di quei crimini che io
immaginavo;
avevano con lui alcune
questioni relative
alla loro religione e
a un certo Gesù,
morto, che Paolo
sosteneva essere vivo.
Perplesso di fronte a
simili controversie,
chiesi se volesse
andare a Gerusalemme
e là essere giudicato
di queste cose.
Ma Paolo si appellò
perché la sua causa
fosse riservata al
giudizio di Augusto, e
così ordinai che fosse
tenuto sotto custodia
fino a quando potrò
inviarlo a Cesare».
Parola di Dio.
Vangelo
Pasci i miei
agnelli, pasci le mie pecore.
Dal Vangelo secondo
Giovanni (21,15-19) anno dispari.
In quel tempo, quando
[si fu manifestato
ai discepoli ed] essi
ebbero mangiato,
Gesù disse a Simon
Pietro: «Simone,
figlio di Giovanni, mi
ami più di costoro?».
Gli rispose: «Certo,
Signore, tu lo sai
che ti voglio bene».
Gli disse: «Pasci i
miei agnelli».
Gli disse di nuovo,
per la seconda volta:
«Simone, figlio di
Giovanni, mi ami?».
Gli rispose: «Certo,
Signore, tu lo sai
che ti voglio bene».
Gli disse: «Pascola le
mie pecore».
Gli disse per la terza
volta: «Simone,
figlio di Giovanni, mi
vuoi bene?».
Pietro rimase
addolorato che per la terza
volta gli domandasse
"Mi vuoi bene?",
e gli disse: «Signore,
tu conosci tutto;
tu sai che ti voglio
bene».
Gli rispose Gesù:
«Pasci le mie pecore.
In verità, in verità
io ti dico: quando eri
più giovane ti vestivi
da solo e andavi
dove volevi; ma quando
sarai vecchio
tenderai le tue mani,
e un altro ti vestirà
e ti porterà dove tu
non vuoi».
Questo disse per
indicare con quale morte
egli avrebbe
glorificato Dio.
E, detto questo,
aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
A conclusione del nostro tempo
pasquale
leggiamo oggi lo splendido
incontro tra
Pietro e Gesù.
Il dialogo-conosciuto da molti-è
straordinario e segna la
definitiva
amicizia tra Pietro e il suo
Maestro.
La lingua greca è piena di
sottigliezze
che la traduzione tradisce.
In greco esistono tre modi per
indicare
l’amore; l’amore di attrazione,
erotico,
quello di amicizia e l’amore
grande,
quello ideale.
Gesù le prime due volte chiede a
Pietro:
“Mi ami di amore grande?” e
Pietro
risponde “Ti amo di amore di
amicizia”.
Povero Pietro!
L’entusiasta, il focoso, l’irruento,
quello disposto a morire per il
Maestro,
ha ora misurato il proprio
fallimento,
il proprio limite e non osa più
esporsi,
sbilanciarsi.
L’ultima volta Gesù abbassa lui
il tiro
e chiede a Pietro un amore di
amicizia.
Pietro tace, è rattristato, è
stato Dio a
dover abbassare le pretese, e
dice: “Cosa
vuoi che ti dica, tu mi conosci,
sei tu
che misuri il mio amore!” grande
Pietro!
A te il Signore ora chiede
fedeltà, a te di
occuparti dei fratelli, senza
sogni
smisurati, senza pretese, senza
illusioni.
Ora potrai davvero essere un buon
Pastore,
non un giudice, perché ora sei
pronto,
cosciente del tuo limite.
Grazie, Signore, per averci dato
Pietro
come custode nella fede.
Lui, così simile a noi, ci dona
la possibilità di
vivere il Vangelo e la preghiera fino
in fondo.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
Nessun commento:
Posta un commento