venerdì 19 maggio 2023

Il Vangelo del Sabato 20 Maggio 2023

 

Della 6° settimana di Pasqua.

San Bernardino da Siena, sacerdote.

Prima Lettura

Apollo dimostrava attraverso le Scritture

che Gesù è il Cristo.

Dagli Atti degli Apostoli (18,23-28)

Trascorso ad Antiòchia un po' di tempo,

Paolo partì: percorreva di seguito la

regione della Galàzia e la Frìgia,

confermando tutti i discepoli.

Arrivò a Èfeso un Giudeo, di nome

Apollo, nativo di Alessandria, uomo

colto, esperto nelle Scritture.

Questi era stato istruito nella via del

Signore e, con animo ispirato, parlava

e insegnava con accuratezza ciò che si

riferiva a Gesù, sebbene conoscesse

soltanto il battesimo di Giovanni.

Egli cominciò a parlare con franchezza

nella sinagoga.

Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo

presero con sé e gli esposero con

maggiore accuratezza la via di Dio.

Poiché egli desiderava passare in Acàia,

i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai

discepoli di fargli buona accoglienza.

Giunto là, fu molto utile a quelli che, per

opera della grazia, erano divenuti credenti.

Confutava infatti vigorosamente i Giudei,

dimostrando pubblicamente attraverso le

Scritture che Gesù è il Cristo.

Parola di Dio.

Vangelo

Il Padre vi ama, perché voi avete

amato me e avete creduto.

Dal Vangelo secondo Giovanni

(16,23b-28) anno dispari.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi

discepoli: «In verità, in verità io vi

dico: se chiederete qualche cosa al

Padre nel mio nome, egli ve la darà.

Finora non avete chiesto nulla nel

mio nome.

Chiedete e otterrete, perché la vostra

gioia sia piena.

Queste cose ve le ho dette in modo velato,

ma viene l'ora in cui non vi parlerò più

in modo velato e apertamente vi

parlerò del Padre.

In quel giorno chiederete nel mio nome

e non vi dico che pregherò il Padre per

voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché

voi avete amato me e avete creduto che

io sono uscito da Dio.

Sono uscito dal Padre e sono venuto nel

mondo; ora lascio di nuovo il mondo

e vado al Padre».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il discepolo è chiamato a chiedere al

Padre nel nome di Gesù, a pregare

Dio attraverso il Maestro.

Perciò le nostre preghiere liturgiche

terminano sempre con l’invocazione per

Cristo Nostro Signore cui rispondiamo

con un laconico e spento amen (che

dovrebbe esprimere con forza tutta

la nostra approvazione!).

Gesù ci chiede di pregare il Padre nel suo

nome per chiedere ciò che ci dona gioia.

Molto spesso a me succede, invece, di

chiedere al Padre un sacco di cose di cui

penso di avere assoluta necessità senza

interrogarmi se esse rappresentino o

meno la sorgente della gioia profonda!

Spesso le nostre preghiere non vengono

esaudite perché non hanno nulla a che

vedere con la nostra felicità.

Chiedere a Dio di intervenire per fare

cose che potremmo benissimo fare noi

o per donarci soluzioni a problemi che

noi per primi abbiamo contribuito a creare

è perlomeno scorretto!

Concentriamoci nella preghiera a Dio, per

mezzo del Signore Gesù, chiedendogli tutto

ciò che ci può donare veramente la gioia.

Sia lo Spirito a orientare le nostre richieste

e le nostre preghiere, perché Lui solo

sa di cosa abbiamo veramente bisogno.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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