Della 4° settimana di Pasqua.
Santi Filippo e
Giacomo, Apostoli.
Prima Lettura
Il Signore apparve
a Giacomo, e quindi
a tutti gli
apostoli.
Dalla prima lettera di
san Paolo
apostolo ai Corìnzi
(15,1-8a)
Vi proclamo, fratelli,
il Vangelo che vi ho
annunciato e che voi
avete ricevuto, nel
quale restate saldi e
dal quale siete salvati,
se lo mantenete come
ve l'ho annunciato.
A meno che non abbiate
creduto invano!
A voi infatti ho
trasmesso, anzitutto,
quello che anch'io ho
ricevuto, cioè che
Cristo morì per i
nostri peccati secondo
le Scritture e che fu
sepolto e che è
risorto il terzo
giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e
quindi ai Dodici.
In seguito apparve a
più di cinquecento
fratelli in una sola
volta: la maggior parte di
essi vive ancora,
mentre alcuni sono morti.
Inoltre apparve a
Giacomo, e quindi a
tutti gli apostoli.
Ultimo fra tutti
apparve anche a me.
Parola di Dio.
Vangelo
Da tanto tempo sono
con voi e tu non mi
hai conosciuto,
Filippo?
Dal Vangelo secondo
Giovanni (14,6-14) anno dispari.
In quel tempo, disse
Gesù a Tommaso:
«Io sono la via, la
verità e la vita.
Nessuno viene al Padre
se non per
mezzo di me.
Se avete conosciuto
me, conoscerete
anche il Padre mio:
fin da ora lo
conoscete e lo avete
veduto».
Gli disse Filippo:
«Signore, mostraci
il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da
tanto tempo sono
con voi e tu non mi
hai conosciuto, Filippo?
Chi ha visto me, ha
visto il Padre.
Come puoi tu dire: Mostraci
il Padre?
Non credi che io sono
nel Padre e il
Padre è in me?
Le parole che io vi
dico, non le dico da
me stesso; ma il
Padre, che rimane in me,
compie le sue opere.
Credete a me: io sono
nel Padre e il
Padre è in me.
Se non altro, credetelo
per le opere stesse.
In verità, in verità
io vi dico: chi crede in
me, anch'egli compirà
le opere che io
compio e ne compirà di
più grandi di
queste, perché io vado
al Padre.
E qualunque cosa
chiederete nel mio
nome, la farò, perché
il Padre sia
glorificato nel
Figlio.
Se mi chiederete
qualche cosa nel
mio nome, io la farò».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Che senso dell’ironia ha lo
Spirito nel
mettere insieme due santi così
diversi!
Filippo, discepolo del Battista,
il cui
nome e le amicizie denunciano una
provenienza meticcia, capofila di
coloro
che si aprono al dialogo con i
pagani,
è celebrato insieme a Giacomo il
minore, cugino di Gesù, che
sostituirà
Giacomo, il primo apostolo
ucciso,
alla guida della comunità di
Gerusalemme, piuttosto
conservatore.
Eppure cosi è la Chiesa, fatta di
progresso e innovazione nella
tradizione
e nella tutela del deposito della
fede.
Filippo e Giacomo sono come i due
simboli, le due facce della
Chiesa che,
sempre, è chiamata a non tradire
o
svendere il prezioso tesoro del
Vangelo
consegnatoci da Cristo e, nei
contempo,
a non arroccarsi o chiudersi al
mondo.
Che i due apostoli, così diversi
nelle
loro sensibilità e nella loro
storia
personale, ci insegnino a
difendere
la diversità all’interno della
Chiesa,
senza adottare logiche mondane
che
tradiscono l’equilibrio creato
dal Maestro
Gesù, attraverso l’aiuto della
preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
Nessun commento:
Posta un commento