Sabato Santo.
San Dionigi di
Corinto, Vescovo.
Meditazione personale
sul Sabato Santo.
La terra è sfinita.
Tutto dorme e attende.
Anche il corpo di Gesù riposa.
Come per Lazzaro, la morte di
Gesù
non è che un sonno.
Mentre l’anima è scesa, per
portarvi la
vittoria, fino al profondo degli
inferi,
il suo corpo dorme pacificamente
nella
tomba, in attesa delle meraviglie
di Dio.
Poiché questo Grande Sabato non è
come gli altri.
Qualcosa è radicalmente cambiato.
La cortina del Tempio si è
lacerata da poco,
brutalmente, scoprendo il Santo
dei Santi.
Il Tempio non è più al suo posto.
Il Sabato non è più nel Sabato.
La Pasqua nella Pasqua.
Tutto è altrove.
Tutto è qui accanto, accanto al
corpo che
dorme nella tomba.
Tutto è attesa, tutto deve ora
avvenire.
La Chiesa, sposa di Gesù, non si
disorienta.
Essa persiste presso la tomba che
serra il
corpo amato.
L’amore non si affievolisce, non
si
dispera; l’amore può tutto e
spera tutto.
Sa di essere più forte della
morte.
Che cosa non ha fatto in quell’ora
di
tenebre l’amore di alcuni, tra
cui la
Vergine Maria, perché Gesù fosse
strappato alla morte?
Dio solo lo sa.
Ha qualcuno sentito la densità di
vita di
cui questo cadavere e questa tomba
sono
colmi, come un giardino in
primavera,
dove anche di notte è tutto un
fruscio di
vita e di linfa che scorre?
Noi non lo sappiamo.
Sappiamo solo che Giuseppe d’Arimatea
fece rotolare una grande pietra
all’entrata
della tomba prima di andarsene,
mentre
Maria Maddalena e l’altra Maria
erano là,
ferme di fronte alla tomba.
Esse non sanno sicuramente ancora
niente.
Ma perseverano nell’amore.
Il vuoto che improvvisamente si è
creato
davanti a loro è così grande che
solo Dio
potrebbe colmarlo.
Con loro, tutta la Chiesa attende
nell’amore; solo l’amore ci
basterà.
Il silenzio è la caratteristica
di questa giornata.
Eppure è difficile scendere fino
nel
profondo di questo sacro
silenzio.
Abbiamo bisogno di questo
silenzio che
precede la tua risurrezione, la
nuova nascita
dei catecumeni attraverso il
battesimo.
Li sentiamo vicini, in qualunque
continente
vivano, come sentiamo vicino Te
che stai
dormendo nel sepolcro che sta per
schiudersi
nel giorno dopo il Sabato, il
giorno della
creazione nuova e della preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buon Sabato santo,
Fausto.
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