mercoledì 1 febbraio 2023

Il Vangelo del Giovedì 2 Febbraio 2023

 

Della 4° settimana del Tempo Ordinario.

Presentazione al Tempio del Signore, Candelora.

Prima Lettura

Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate.

Dal libro del profeta Malachìa  (3,1-4)

Così dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò

un mio messaggero a preparare la via davanti

a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore

che voi cercate; e l'angelo dell'alleanza, che

voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore

degli eserciti.

Chi sopporterà il giorno della sua venuta?

Chi resisterà al suo apparire?

Egli è come il fuoco del fonditore e come la

lisciva dei lavandai.

Siederà per fondere e purificare l'argento;

purificherà i figli di Levi, li affinerà come

oro e argento, perché possano offrire al

Signore un'offerta secondo giustizia.

Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme

sarà gradita al Signore come nei giorni

antichi, come negli anni lontani».

Parola di Dio.

Seconda Lettura

Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.

Dalla lettera agli Ebrei (2,14-18)

Poiché i figli hanno in comune il sangue

e la carne, anche Cristo allo stesso modo

ne è divenuto partecipe, per ridurre

all'impotenza mediante la morte colui

che della morte ha il potere, cioè il diavolo,

e liberare così quelli che, per timore della

morte, erano soggetti a schiavitù per

tutta la vita.

Egli infatti non si prende cura degli angeli,

ma della stirpe di Abramo si prende cura.

Perciò doveva rendersi in tutto simile ai

fratelli, per diventare un sommo sacerdote

misericordioso e degno di fede nelle cose

che riguardano Dio, allo scopo di espiare

i peccati del popolo.

Infatti, proprio per essere stato messo alla

prova e avere sofferto personalmente,

egli è in grado di venire in aiuto a quelli

che subiscono la prova.

Parola di Dio.

Vangelo

I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

Dal Vangelo secondo Luca (2,22-40) anno dispari.

Quando furono compiuti i giorni della

loro purificazione rituale, secondo la legge

di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il

bambino a Gerusalemme per presentarlo

al Signore- come è scritto nella legge del

Signore: «Ogni maschio primogenito sarà

sacro al Signore»-e per offrire in sacrificio

una coppia di tortore o due giovani colombi,

come prescrive la legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome

Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava

la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo

era su di lui.

Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato

che non avrebbe visto la morte senza prima

aver veduto il Cristo del Signore.

Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e,

mentre i genitori vi portavano il bambino

Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva

a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le

braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi

lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in

pace, secondo la tua parola, perché i miei

occhi hanno visto la tua salvezza, preparata

da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti

alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

Il padre e la madre di Gesù si stupivano

delle cose che si dicevano di lui.

Simeone li benedisse e a Maria, sua madre,

disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la

risurrezione di molti in Israele e come

segno di contraddizione-e anche a te una

spada trafiggerà l'anima-, affinché siano

svelati i pensieri di molti cuori».

C'era anche una profetessa, Anna, figlia

di Fanuèle, della tribù di Aser.

Era molto avanzata in età, aveva vissuto

con il marito sette anni dopo il suo

matrimonio, era poi rimasta vedova

e ora aveva ottantaquattro anni.

Non si allontanava mai dal tempio,

servendo Dio notte e giorno con

digiuni e preghiere.

Sopraggiunta in quel momento,

si mise anche lei a lodare Dio e parlava

del bambino a quanti aspettavano la

redenzione di Gerusalemme.

Quando ebbero adempiuto ogni cosa

secondo la legge del Signore, fecero

ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.

Il bambino cresceva e si fortificava,

pieno di sapienza, e la grazia di Dio

era su di lui.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il Vangelo ci descrive una scena ordinaria,

come se ne vedevano tutti i giorni nel tempio

di Gerusalemme; una giovane coppia di

persone povere che offre il proprio figlio

primogenito al Dio Altissimo, proprio come

comandato da Mosè nella legge sinaica.

Ma per chi sa leggere i segni di Dio, in

questa scena vi è in realtà il compimento

di profezie antiche; Simeone, il vegliardo,

comprende che in quel Bambino finalmente

trova compimento tutta l’attesa di Israele

e di tutte le genti.

Dio è tornato nel suo tempio, per cui il

giorno della liberazione sta per iniziare.

Ma questa liberazione non avrà i toni

trionfalistici che tutti attendevano; la

redenzione passa attraverso il silenzio,

il nascondimento, il rifiuto e la croce stessa.

Perciò, amici, Dio si è nascosto in noi

per salvarci, ringraziamolo con la

nostra preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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