Della 32° settimana del Tempo Ordinario.
San Giosafat
Kuncewycz, Vescovo e martire.
Prima Lettura
Dobbiamo accogliere
i fratelli per diventare collaboratori della verità.
Dalla terza lettera di
san Giovanni apostolo (5-8)
Carissimo [Gaio],
tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore
dei fratelli,
benché stranieri.
Essi hanno dato
testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa; tu farai
bene a provvedere
loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio.
Per il suo nome,
infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani.
Noi perciò dobbiamo
accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità.
Parola di Dio.
Vangelo
Dio farà giustizia
ai suoi eletti che gridano verso di lui.
Dal Vangelo secondo
Luca (18,1-8) anno pari.
In quel tempo, Gesù
diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di
pregare sempre,
senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che
non temeva Dio né
aveva riguardo per alcuno.
In quella città
c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi
giustizia contro il
mio avversario”.
Per un po’ di tempo
egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio
e non ho riguardo
per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio,
le farò giustizia
perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore
soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto.
E Dio non farà
forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui?
Li farà forse
aspettare a lungo?
Io vi dico che farà
loro giustizia prontamente.
Ma il Figlio
dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il Signore troverà ancora la fede
quando tornerà sulla terra?
Non dice; troverà le parrocchie,
i dicasteri e la curia romana, la cultura
cattolica, le chiese, i campanili,
ecc. ecc!
Troverà la fede?
Il dramma del nostro tempo, l’opera
urgente di conversione che siamo
chiamati a compiere è il recupero
della fede ormai diventata stanca abitudine,
innocua e vaga appartenenza.
La fede che brucia, che forgia i
santi, che spinge i martiri a donare il proprio
sangue langue nelle nostre
comunità.
La fede di sapere che Dio è
giusto, è un Padre che ascolta e accoglie, non un
despota annoiato che non sa che
farsene di noi.
La fede di chi vede un mondo
altro nascosto nelle pieghe di questo vecchio
mondo dolente.
La fede di chi sa che ogni gesto
compiuto nel nome del Signore Risorto ci
trasforma la vita concreta.
Il Regno avanza, ne siamo
avvinti, ne facciamo parte, lo costruiamo nella
quotidianità in ufficio, a casa,
a scuola sul lavoro.
Siamo noi a rendere possibile la
fede.
Teniamo duro, allora, come la
vedova cocciuta della parabola.
Perché possiamo con verità dire
al Signore: sì, quando tornerai ci sarà ancora
la fede in te, Maestro, la mia,
quella della mia comunità e quella di tutti
i fratelli che si impegnano a
pregare ogni giorno..
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
Nessun commento:
Posta un commento