Inizia l’avvento, amici; quattro
settimane in preparazione all’incontro del Natale.
Natale richiama candore,
dolcezza, buoni propositi.
E domani la Parola ci prepara a
questa melassa con un elenco inquietante di disgrazie!
Gesù dice; ci saranno segni,
turbamenti, paura, guerre.
Oggi direbbe; guerra in Europa, tensione
in Medio-Oriente, paura per le biotecnologie
impazzite, il terrorismo
mediatico e commerciale, in altri termini, paura del futuro.
Elenco quotidiano di eventi
difficili, rosario infinito di realtà tragiche, Treccani
delle lamentazioni di ognuno di
noi.
Bello partire dalla realtà, vero?
Gesù non è quel Dio
risolvimi-i-problemi che alle volte crediamo; è cosciente di
ciò che ci spaventa, della
situazione di fatica e di fragilità in cui siamo immersi.
La fede è tutto fuorché oppio dei
popoli, negazione della realtà, fuga dallo stress.
No; per accogliere Dio nel Natale
occorre anzitutto essere realisti; la vita può far
paura, dice Gesù.
Ma voi alzatevi e levate il capo.
Noi discepoli, noi che seguiamo
la via, noi figli della luce, noi cristiani che vogliamo
prendere sul serio la Parola.
Noi, sì, possiamo sperare; per noi
tutto questo ha un altro senso.
Prendere coscienza della fatica e
della fragilità della vita, sembra dire Gesù,
vi porta ad alzarvi.
Inizia l’Avvento,
Signore, la capacità di leggere al tempo che viviamo in una
chiave di fede.
Sostieni le nostre
comunità, Signore, nell’attesa del tuo ritorno in mezzo a noi.
Buon Avvento, amici,
nell’Attesa di incontrare il Signore Gesù.
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