martedì 16 agosto 2022

Il Vangelo del Mercoledì 17 Agosto 2022

 

Della 20° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Chiara da Montefalco (PG), vergine.

Prima Lettura

Strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto.

Dal libro del profeta Ezechièle (34,1-11)

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro

i pastori d’Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio:

Guai ai pastori d’Israele, che pascono se stessi!

I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge?

Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non

pascolate il gregge.

Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete

fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse.

Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza.

Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche:

sono sbandate.

Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie pecore

si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura.

Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: Com’è vero che io vivo-oracolo

del Signore Dio-, poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il

pasto d’ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non

sono andati in cerca del mio gregge-hanno pasciuto se stessi senza aver cura

del mio gregge-, udite quindi, pastori, la parola del Signore: Così dice il Signore

Dio: Eccomi contro i pastori: a loro chiederò conto del mio gregge e non li

lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma

strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto.

Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore

e le passerò in rassegna».

Parola di Dio.

Vangelo

Sei invidioso perché io sono buono?

Dal Vangelo secondo Matteo (20,1-16) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli

è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori

per la sua vigna.

Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna.

Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza,

disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto

ve lo darò”.

Ed essi andarono.

Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto.

Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse

loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”.

Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”.

Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.

Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i

lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”.

Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.

Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più.

Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro.

Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi

hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo

sopportato il peso della giornata e il caldo”.

Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto.

Non hai forse concordato con me per un denaro?

Prendi il tuo e vattene.

Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle

mie cose quello che voglio?

Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.

Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Le logiche di Dio sono davvero strane; da un certo punto di vista daremmo

ragione a quei lavoratori che, dopo aver lavorato tutto il giorno, ricevono la

stessa paga di chi ha lavorato soltanto un’ora.

Il racconto di Gesù, è provocatorio e intende suscitare in noi una reazione di

sdegno contro una logica che, a prima vista, ci sembra ingiusta.

In realtà, Dio non è ingiusto; Egli ha, però, una logica molto diversa dalla nostra.

Ciò che risalta in questo brano è soprattutto la sua grande bontà, che non fa calcoli.

Dio vuole essere buono con tutti, indipendentemente da quanto tempo abbiamo

lavorato nella sua vigna.

Chi glielo può impedire?

Soltanto l’ottusità provocata dall’invidia, non ci permette di cogliere appieno

questa prerogativa di Dio.

Invece, quando anche noi cominciamo a comportarci come Lui, amando senza

considerare i meriti degli altri, allora sperimentiamo una grande libertà

e pienezza di vita.

Non è facile, amici, ma possiamo riuscirci con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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