Della 17° settimana del Tempo Ordinario.
San Giacomo il
Maggiore, Apostolo.
Prima Lettura
Portiamo nel nostro
corpo la morte di Gesù.
Dalla seconda lettera
di san Paolo apostolo ai Corìnzi (4,7-15)
Fratelli, noi abbiamo
un tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa
straordinaria potenza
appartiene a Dio, e non viene da noi.
In tutto, infatti,
siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non
disperati;
perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando
sempre e dovunque nel
nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita
di Gesù si manifesti
nel nostro corpo.
Sempre infatti, noi
che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa
di Gesù, perché anche
la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.
Cosicché in noi agisce
la morte, in voi la vita.
Animati tuttavia da
quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto,
perciò ho parlato»,
anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui
che ha risuscitato il
Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà
accanto a lui insieme
con voi.
Tutto infatti è per
voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia
abbondare l'inno di
ringraziamento, per la gloria di Dio.
Parola di Dio.
Vangelo
Il mio calice, lo
berrete.
Dal Vangelo secondo
Matteo (20,20-28) anno pari.
In quel tempo, si
avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi
figli e si prostrò per
chiedergli qualcosa.
Egli le disse: «Che
cosa vuoi?».
Gli rispose: «Di' che
questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno
alla tua sinistra nel
tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non
sapete quello che chiedete.
Potete bere il calice
che io sto per bere?».
Gli dicono: «Lo
possiamo».
Ed egli disse loro:
«Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla
mia sinistra non sta a
me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo
ha preparato».
Gli altri dieci,
avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli.
Ma Gesù li chiamò a sé
e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni
dòminano su di esse e
i capi le opprimono.
Tra voi non sarà così;
ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro
servitore e chi vuole
essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo.
Come il Figlio
dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire
e dare la propria vita
in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La devozione che, fin
dall’antichità, è stata riservata all’Apostolo Giovanni,
non deve farci dimenticare che
anch’egli ha manifestato un atteggiamento
prevaricatore ed egoista.
Infatti, di fronte a Gesù, ha
l’atteggiamento tipico di chi cerca una
sistemazione, senza farsi troppi
scrupoli nei confronti degli altri.
Eppure, nonostante questi
presupposti, anch’egli donerà la vita per causa
del Vangelo e per amore di Gesù
Cristo.
Come mai questo cambiamento?
È lo Spirito Santo che, nel
giorno di Pentecoste, trasformò lui e tutti gli
altri apostoli, in uomini pieni
di Dio e del suo amore.
Non importa quanto siamo egoisti
o prevaricatori, e nemmeno se siamo
peccatori incalliti; ciò che è
davvero importante, è essere disponibili a
lasciarci trasformare dallo
Spirito di Dio, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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