domenica 24 luglio 2022

Il Vangelo del Lunedì 25 Luglio 2022

 

Della 17° settimana del Tempo Ordinario.

San Giacomo il Maggiore, Apostolo.

Prima Lettura

Portiamo nel nostro corpo la morte di Gesù.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (4,7-15)

Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa

straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi.

In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non

disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando

sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita

di Gesù si manifesti nel nostro corpo.

Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa

di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.

Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.

Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto,

perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui

che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà

accanto a lui insieme con voi.

Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia

abbondare l'inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.

Parola di Dio.

Vangelo

Il mio calice, lo berrete.

Dal Vangelo secondo Matteo (20,20-28) anno pari.

In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi

figli e si prostrò per chiedergli qualcosa.

Egli le disse: «Che cosa vuoi?».

Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno

alla tua sinistra nel tuo regno».

Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete.

Potete bere il calice che io sto per bere?».

Gli dicono: «Lo possiamo».

Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla

mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo

ha preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli.

Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni

dòminano su di esse e i capi le opprimono.

Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro

servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo.

Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire

e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La devozione che, fin dall’antichità, è stata riservata all’Apostolo Giovanni,

non deve farci dimenticare che anch’egli ha manifestato un atteggiamento

prevaricatore ed egoista.

Infatti, di fronte a Gesù, ha l’atteggiamento tipico di chi cerca una

sistemazione, senza farsi troppi scrupoli nei confronti degli altri.

Eppure, nonostante questi presupposti, anch’egli donerà la vita per causa

del Vangelo e per amore di Gesù Cristo.

Come mai questo cambiamento?

È lo Spirito Santo che, nel giorno di Pentecoste, trasformò lui e tutti gli

altri apostoli, in uomini pieni di Dio e del suo amore.

Non importa quanto siamo egoisti o prevaricatori, e nemmeno se siamo

peccatori incalliti; ciò che è davvero importante, è essere disponibili a

lasciarci trasformare dallo Spirito di Dio, facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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