martedì 28 giugno 2022

Il Vangelo del Mercoledì 29 Giugno 2022

 

Della 13° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Pietro e Paolo, apostoli.

Prima lettura.

Ora so veramente che il Signore mi ha strappato dalla mano di Erode.

Dagli Atti degli apostoli (12,1-11)

In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa.

Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni.

Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro.

Erano quelli i giorni degli Àzzimi.

Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro

picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti

al popolo dopo la Pasqua.

Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente

a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo

comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due

catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere.

Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella.

Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!».

E le catene gli caddero dalle mani.

L'angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali».

E così fece.

L'angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!».

Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che

stava succedendo per opera dell'angelo: credeva invece di avere una visione.

Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla

porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro.

Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si allontanò da lui.

Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha

mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto

ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».

Parola di Dio.

Seconda lettura.

Ora mi resta soltanto la corona di giustizia.

Dalla seconda lettera di san Paolo a Timoteo (4,6-8.17-18)

Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che

io lasci questa vita.

Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.

Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto,

mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che

hanno atteso con amore la sua manifestazione.

Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare

a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così

fui liberato dalla bocca del leone.

Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo

regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio.

Vangelo.

Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.

Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-19) anno pari.

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò

ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?».

Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa

o qualcuno dei profeti».

Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».

Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne

né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.

E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le

potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà

legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Accogliere la rivelazione del Padre non è questione di santità o di intelligenza,

ma di disponibilità.

Pietro, rispetto agli altri, si apre alla conoscenza di una verità di cui soltanto

successivamente comprenderà la portata.

Intanto, Gesù riconosce nelle sue parole, l’ispirazione dello Spirito, per cui,

gli profetizza il suo destino; quello di essere la pietra stabile su cui la sua

Chiesa, si fonderà nei secoli.

Questa pietra stabile, non vacillerà perché è fondata sull’amore eterno del Figlio.

Dunque, oggi il nostro pensiero e la nostra preghiera, va a colui che, in questo

momento, detiene il posto di Pietro, a capo della Chiesa universale.

Preghiamo per il Papa e sosteniamolo con il nostro affetto filiale e con la

nostra preghiera; è questo il modo migliore per attualizzare, nel mondo di

oggi in balia del male; la promessa di Cristo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento