giovedì 21 aprile 2022

Il Vangelo del Venerdì 22 Aprile 2022

 

Della 1° settimana del Tempo di Pasqua.

San Leonida di Alessandria, Martire, padre di Origene.

Prima Lettura

In nessun altro c'è salvezza.

Dagli Atti degli Apostoli (4,1-12)

In quei giorni, Pietro e Giovanni stavano parlando al popolo, [dopo la guarigione

dello storpio,] quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie

del tempio e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e

annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti.

Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera.

Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero

degli uomini raggiunse circa i cinquemila.

Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi,

il sommo sacerdote Anna, Càifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano

a famiglie di sommi sacerdoti.

Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere

o in quale nome voi avete fatto questo?».

Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani,

visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo,

e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il

popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso

e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato.

Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata

la pietra d'angolo.

In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli

uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

Parola di Dio.

Vangelo

Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.

Dal Vangelo secondo Giovanni (21,1-14) anno pari.

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade.

E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto

Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.

Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare».

Gli dissero: «Veniamo anche noi con te».

Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano

accorti che era Gesù.

Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?».

Gli risposero: «No».

Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete».

La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci.

Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!».

Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai

fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare.

Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di

pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.

Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora».

Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di

centocinquantatré grossi pesci.

E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.

Gesù disse loro: «Venite a mangiare».

E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano

bene che era il Signore.

Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.

Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere

risorto dai morti.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù risorto si manifesta ai suoi apostoli in maniera molto familiare e cortese,

ed essi lo riconoscono subito perché sanno, dai gesti e dalle parole pronunciate,

che soltanto Gesù si comporta così con loro.

Egli prepara per loro da mangiare, riportando la loro mente all’ultima volta che

avevano cenato assieme; certo, anche se erano passati pochi giorni, le cose

erano davvero molto cambiate.

In quella cena, l’amore infinito del Maestro era velato dall’ombra tenebrosa

del tradimento e della morte imminente; invece, qui il contesto è

completamente diverso.

Eppure, il Signore, vuole che essi ricordino il grande dono che Egli aveva

loro proprio in quella cena; il suo corpo ed il suo sangue, donato per la

salvezza di tutta l’umanità.

I segni che Dio compie nella nostra vita, servono per riportarci a questa grande

verità; nell’Eucaristia, troviamo il segno più grande dell’amore che il Signore

ha nei nostri confronti, per questo, dobbiamo essere rispettosi quando ci

accostiamo all’Eucaristia, perché, non è una banalità, ma il rinnovarsi del suo

gesto d’amore per noi, per questo dobbiamo sempre prepararci con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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