Della 6° settimana del Tempo Ordinario.
Santa Giuliana di
Nicomedia, vergine e martire.
Prima Lettura
Siate di quelli che
mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto.
Dalla lettera di san
Giacomo apostolo (1,19-27)
Lo sapete, fratelli
miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a
parlare e lento
all'ira.
Infatti l'ira
dell'uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio.
Perciò liberatevi da
ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con
docilità la Parola che
è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza.
Siate di quelli che
mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto,
illudendo voi stessi;
perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica,
costui somiglia a un
uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena
si è guardato, se ne
va, e subito dimentica come era.
Chi invece fissa lo
sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta
fedele, non come un
ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica,
questi troverà la sua
felicità nel praticarla.
Se qualcuno ritiene di
essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così
il suo cuore, la sua
religione è vana.
Religione pura e senza
macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani
e le vedove nelle
sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.
Parola di Dio.
Vangelo
Il cieco fu guarito
e da lontano vedeva distintamente ogni cosa.
Dal Vangelo secondo
Marco (8,22-26) anno pari.
In quel tempo, Gesù e
i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero
un cieco, pregandolo
di toccarlo.
Allora prese il cieco
per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli
messo della saliva
sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?».
Quello, alzando gli
occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli
alberi che camminano».
Allora gli impose di
nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente,
fu guarito e da
lontano vedeva distintamente ogni cosa.
E lo rimandò a casa
sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
È un miracolo a puntate, quello
di oggi.
Uno dei pochi, nel Vangelo.
Una guarigione a tappe, che tiene
conto del fatto che a volte abbiamo bisogno
di tempo per abituarci alla
novità di Dio.
Così per noi; la conversione non
avviene necessariamente in maniera eclatante
e, quand’anche così accadesse, è
solo la prima di un lungo percorso che ci porta
alla scoperta di noi stessi e di
Dio.
Non dobbiamo avere fretta di
liberarci dell’uomo vecchio, che, peraltro, ci terrà
compagnia per tutta la nostra
vita.
Può capitare, a volte, di vedere
degli alberi, invece che delle persone, di non saper
riconoscere il fratello accanto a
noi, anche se convertiti, anche se discepoli.
Chiediamo al Signore la
guarigione completa, per non rientrare nelle nostre vecchie
abitudini, ma per percorrere
nuovi sentieri di liberazione, con l’aiuto della preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
Nessun commento:
Posta un commento