Della 5° settimana del Tempo Ordinario.
Santa Giuseppina
Bakhita, vergine.
Prima Lettura
Tu hai detto,
Signore: «Lì porrò il mio nome!».
Ascolta la supplica
del tuo popolo Israele.
Dal primo libro dei Re (8,22-23.27-30)
In quei giorni,
Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta
l'assemblea d'Israele
e, stese le mani verso il cielo, disse: "Signore, Dio d'Israele,
non c'è un Dio come
te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra!
Tu mantieni l'alleanza
e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti
a te con tutto il loro
cuore.
Ma è proprio vero che
Dio abita sulla terra?
Ecco, i cieli e i
cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa
che io ho costruito!
Volgiti alla preghiera
del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per
ascoltare il grido e
la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te!
Siano aperti i tuoi
occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui
hai detto: "Lì
porrò il mio nome!".
Ascolta la preghiera
che il tuo servo innalza in questo luogo.
Ascolta la supplica
del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno
in questo luogo.
Ascoltali nel luogo
della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!".
Parola di Dio.
Vangelo
Trascurando il
comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
Dal Vangelo secondo
Marco (7,1-13) anno pari.
In quel tempo, si
riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi,
venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che
alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure,
cioè non lavate-i
farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono
lavati accuratamente
le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando
dal mercato, non
mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre
cose per tradizione,
come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e
di letti-, quei
farisei e scribi lo interrogarono: "Perché i tuoi discepoli non si
comportano secondo la
tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?".
Ed egli rispose loro:
"Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
"Questo popolo mi
onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono
culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini".
Trascurando il
comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini".
E diceva loro:
"Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per
osservare la vostra
tradizione.
Mosè infatti disse:
"Onora tuo padre e tua madre", e: "Chi maledice il padre o la
madre sia messo a
morte".
Voi invece dite:
"Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è
korbàn, cioè offerta a
Dio", non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre.
Così annullate la
parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi.
E di cose simili ne
fate molte".
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Ipocriti, cioè mascherati, dice
Gesù ai farisei di ieri e di oggi che filtrano il
moscerino e ingoiano il cammello.
Ed è proprio l’ipocrisia a
snervare il Maestro, molto più di altri atteggiamenti.
E in particolare, l’ipocrisia
delle persone religiose, di coloro che pensano di
essere abbastanza a posto con
Dio, e che, dall’alto delle loro fragili sicurezze,
si mettono a sindacare sulla fede
degli altri.
Un Vangelo che calza a pennello
con l’ultimo giorno di carnevale, giorno in
cui indossiamo la maschera per
giocare ad essere ciò che non siamo.
O, peggio, a indossare una
maschera diversa da quella che abitualmente indossiamo.
È così faticoso essere se stessi!
Faticoso mostrarsi agli altri per
come siamo, senza paura, senza falsità.
Tutti da noi si aspettano delle
cose e allora, per essere accolti, spesso ci atteggiamo
e ci sforziamo di piacere agli
altri, facendo finta di essere buone mogli, buoni mariti,
buoni genitori, buoni figli,
buoni amici; ma chi siamo, veramente?
Davanti a Dio non abbiamo bisogno
di fare come i farisei; è inutile atteggiarci,
sforzarci di apparire come non
siamo.
Almeno Dio ci accoglie per come
siamo, anzi, è Lui che ci svela a noi stessi!
Per questo dobbiamo prepararci,
facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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