domenica 21 novembre 2021

Il Vangelo del Lunedì 22 Novembre 2021

 

Della 34° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Cecilia, Vergine e martire.

Prima Lettura

Non si trovò nessuno pari a Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa.

Dal libro del profeta Daniele (1,16.8-20)

L'anno terzo del regno di Ioiakìm, re di Giuda, Nabucodònosor, re di Babilonia,

marciò su Gerusalemme e la cinse d'assedio.

Il Signore diede Ioiakìm, re di Giuda, nelle sue mani, insieme con una parte degli

arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò nel paese di Sinar, nel tempio del

suo dio, e li depositò nel tesoro del tempio del suo dio.

Il re ordinò ad Asfenàz, capo dei suoi funzionari di corte, di condurgli giovani

israeliti di stirpe regale o di famiglia nobile, senza difetti, di bell'aspetto, dotati

di ogni sapienza, istruiti, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, e di

insegnare loro la scrittura e la lingua dei Caldèi.

Il re assegnò loro una razione giornaliera delle sue vivande e del vino che egli

beveva; dovevano essere educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero

entrati al servizio del re.

Fra loro vi erano alcuni Giudei: Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa.

Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il

vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non obbligarlo a contaminarsi.

Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari.

Però egli disse a Daniele: «Io temo che il re, mio signore, che ha stabilito quello

che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri

giovani della vostra età e così mi rendereste responsabile davanti al re».

Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato

Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa: «Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci

da mangiare verdure e da bere acqua, poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre

facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di

fare con i tuoi servi come avrai constatato».

Egli acconsentì e fece la prova per dieci giorni, al termine dei quali si vide che

le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che

mangiavano le vivande del re.

Da allora in poi il sovrintendente fece togliere l'assegnazione delle vivande e del

vino che bevevano, e diede loro soltanto verdure.

Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura

e ogni sapienza, e rese Daniele interprete di visioni e di sogni.

Terminato il tempo, stabilito dal re, entro il quale i giovani dovevano essergli

presentati, il capo dei funzionari li portò a Nabucodònosor.

Il re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Ananìa,

Misaèle e Azarìa, i quali rimasero al servizio del re; su qualunque argomento

in fatto di sapienza e intelligenza il re li interrogasse, li trovava dieci volte

superiori a tutti i maghi e indovini che c'erano in tutto il suo regno.

Parola di Dio.

Vangelo

Vide una vedova povera, che gettava due monetine.

Dal Vangelo secondo Luca (21,1-4) anno dispari.

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro

offerte nel tesoro del tempio.

Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In

verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti.

Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo.

Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

L’abitudine di praticare l’elemosina facendosi ben vedere è molto antica, evidentemente.

Soccorrere i poveri è qualcosa che ci rende onore, che ci rende più uomini.

Purtroppo, però, molti non hanno letto tutto il Vangelo e pretendono di vedere

il proprio nome pubblicato in qualche bell’elenco pubblico con tanti di

sentiti ringraziamenti.

In tutta assoluta e cattolica umiltà.

Così doveva accadere al tempo di Gesù quando l’offerta al tempio, una tassa

imposta agli ebrei per il mantenimento del ricostruito edificio sacro, confluiva

in un grande contenitore e dava l’occasione ai benestanti di Gerusalemme di

manifestare pubblicamente e rumorosamente la loro generosa offerta.

Generosi benefattori che, probabilmente, nemmeno hanno notato la povera

vecchina che stava gettando uno spicciolo, qualche centesimo,

nell’immenso contenitore.

Gesù, invece, la nota e la indica come esempio di discepolato.

Perché il gesto che compie ha una caratteristica eccezionale; è autentico.

Ciò che questa donna offre è donato a Dio, non alla crescita della sua fama.

Imitiamola nel donare a Dio ciò che abbiamo di necessario per vivere, non di

superfluo, facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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