martedì 30 novembre 2021

Il Vangelo del Mercoledì 1 Dicembre 2021

 

Della 1° settimana di Avvento.

Sant' Eligio, vescovo.

Prima Lettura

Il Signore invita tutti al suo banchetto e asciuga le lacrime su ogni volto.

Dal libro del profeta Isaia (25,6-10)

In quel giorno, preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo

monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi

succulenti, di vini raffinati.

Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli

e la coltre distesa su tutte le nazioni.

Eliminerà la morte per sempre.

Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l'ignominia del suo

popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato.

E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato

perché ci salvasse.

Questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la

sua salvezza, poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».

Parola di Dio.

Vangelo

Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani.

Dal Vangelo secondo Matteo (15,29-37) anno pari.

In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò.

Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e

molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era

piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che

camminavano e i ciechi che vedevano.

E lodava il Dio d'Israele.

Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla.

Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare.

Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino».

E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da

sfamare una folla così grande?».

Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?».

Dissero: «Sette, e pochi pesciolini».

Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci,

rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.

Tutti mangiarono a sazietà.

Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Ha compassione della folla, il Maestro, ma anche di noi tutti.

Non sono numeri, o casi clinici, non li analizza come possibili consumatori,

non li ritiene delle risorse o dei problemi.

Sono persone, singoli individui conosciuti e amati.

Ascolta le loro ferire, sente e condivide il loro dolore, guarisce e consola,

risana e converte.

Quanta grazia fluisce dalle sue parole!

Quanta gioia interiore!

E chiede ai suoi discepoli di imitarlo, di vedere al di là dell’apparenza,

di mettersi in gioco.

Ma; come fare?

È un deserto, la vita, la fame di felicità è smisurata, dove riusciremo a trovare

tutto il pane per colmare il cuore di chi ci sta accanto?

Nella versione di Matteo il miracolo della moltiplicazione dei pani si differenzia

per un particolare; sette sono i pesci donati dai discepoli, sette sono le sporte

di pesce avanzato.

Sette è il numero della perfezione, della pienezza; davanti alla folla che chiede,

davanti al cumulo apparentemente insormontabile dei problemi che vediamo,

mettiamoci completamente in gioco, totalmente in discussione.

Il resto lo farà Dio.

In questo tempo di Avvento, travolti dalla crisi, spaventati da questo virus,

il covid e dal futuro, siamo chiamati a non demordere, a mettere in gioco

quello che siamo, attraverso l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

lunedì 29 novembre 2021

Il Vangelo del Martedì 30 Novembre 2021

 

Della 1° settimana di Avvento.

Sant' Andrea, Apostolo.

Prima Lettura

La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (10,9-18)

Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il

tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.

Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si

fa la professione di fede per avere la salvezza.

Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso».

Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore

di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano.

Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».

Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto?

Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare?

Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci?

E come lo annunceranno, se non sono stati inviati?

Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto

annuncio di bene!».

Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo.

Lo dice Isaìa: «Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato?».

Dunque, la fede viene dall'ascolto e l'ascolto riguarda la parola di Cristo.

Ora io dico: forse non hanno udito? Tutt'altro: «Per tutta la terra è corsa la loro

voce, e fino agli estremi confini del mondo le loro parole».

Parola di Dio.

Vangelo

Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Dal Vangelo secondo Matteo (4,18-22) anno pari.

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due

fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le

reti in mare; erano infatti pescatori.

E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini».

Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni

suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro

reti, e li chiamò.

Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Concludiamo il mese con la festa del martirio di Andrea, fratello di Simon Pietro.

In questi ultimi giorni dell’anno liturgico è un grande apostolo e un martire ad

accompagnarci alle soglie dell’avvento.

È il primo fra i chiamati a seguire Gesù.

Bel primato.

È di Betsaida, e questo è certo, e ha seguito suo fratello Pietro e sua cognata

nella popolosa Cafarnao per esercitare la sua professione.

Ma Giovanni ci svela che, oltre che ad essere pescatore, Andrea era anche

discepolo del Battista, ed è proprio lì che avrebbe conosciuto Gesù, su

indicazione del predicatore.

E fu proprio lui a portare suo fratello Simone dal Signore.

Secondo Matteo, di cui abbiamo letto oggi il Vangelo, la chiamata sarebbe

invece avvenuta sul lago, dopo una giornata di pesca infruttuosa.

Possiamo incontrare Gesù perché altri ce lo hanno indicato, come fa il Battista,

o perché siamo accompagnati per mano da lui, come Andrea fa con Pietro,

o mentre stiamo esercitando la nostra professione.

Di Andrea tradizioni antiche ci dicono che evangelizzò la Grecia e morì

martire a Patrasso.

E che, e questa mi piace moltissimo!, fu lui a incoraggiare Giovanni a scrivere

un Vangelo.

Leggendo queste cose sentiamo tutta la vitalità del Vangelo fatto di sguardi

e di incontri, di persone e di passioni.

Lasciamo che sia questo spirito ad animare le nostre stanche comunità,

facendoci aiutare anche dalla preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

domenica 28 novembre 2021

Il Vangelo del Lunedì 29 Novembre 2021

 


Della 1° Settimana di Avvento.

San Saturnino di Tolosa, Vescovo e martire.

Prima Lettura

Ci sarà gioia per gli scampati d'Israele.

Dal libro del profeta Isaìa (4,2-6)

In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto

della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti d’Israele.

Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato

santo: quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme.

Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito

Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato, con il soffio del giudizio

e con il soffio dello sterminio, allora creerà il Signore su ogni punto del monte

Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante il giorno

e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la gloria del

Signore sarà sopra ogni cosa come protezione, come una tenda sarà ombra

contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia.

Parola di Dio.

Vangelo

Dall'oriente e dall'occidente verranno nel regno dei cieli.

Dal Vangelo secondo Matteo (8,5-11) anno pari.

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che

lo scongiurava e diceva: "Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato

e soffre terribilmente".

Gli disse: "Verrò e lo guarirò".

Ma il centurione rispose: "Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio

tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.

Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!",

ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!",

ed egli lo fa".

Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: "In verità io

vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!

Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno

a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli".

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Non abbiamo mai visto il Signore Gesù, non abbiamo avuto la fortuna di

poterlo incrociare sulle strade polverose di Galilea, non ci siamo seduti ad

ascoltare la sua predicazione.

Lo abbiamo conosciuto grazie alla testimonianza di persone che, a loro volta,

lo hanno conosciuto da altri, su su fino a uno dei testimoni presenti.

Eppure possiamo farne esperienza, possiamo davvero far vibrare la sua

Parola nelle nostre vite, diventare discepoli.

L’uomo è capace di Dio, questo dice il Natale e in questo tempo di Avvento

vogliamo ribadire questa semplice verità.

Siamo come il centurione del Vangelo di oggi; pagani, viviamo in terra straniera,

ma ci fidiamo del Signore per guarire nel profondo le nostre vite.

No, Signore, non ci occorre che Tu venga, ci basta una tua Parola.

Abbiamo fede, ti amiamo senza averti potuto vedere perché ci basta sfiorare

il tuo mantello.

Portiamo forte, in noi, il desiderio di accoglierti.

Ci prepariamo al Natale perché siamo persone diverse dallo scorso anno e da

quello precedente.

Il tempo ci segna, le esperienze ci cambiano, la preghiera ci aiuta, perciò ogni anno

abbiamo bisogno di ripartire, di riaprire il nostro cuore all’accoglienza.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Ecco il Tempo dell'Avvento, amici, un Tempo per prepararci seriamente al Natale, quello vero.

 
L’Avvento, il tempo per prepararci al Natale.

Abbiamo voglia di prepararci al Natale?

Vogliamo, sul serio, svegliarci da quest’immenso sonno della coscienza

che tutti ci intorpidisce?

Riprendere speranza?

Riceverla e donarla?

Condividere e sognare con tutti?

Uscire dal recinto dei devoti per incontrare coloro che vagano nel nulla

e che hanno provocato l’incarnazione di Dio?

Non siamo qui a far finta che poi Gesù bambino nasce.

Dio è già nato, nella storia e tornerà nella gloria, nel cuore della notte, come

uno strampalato sposo ritardatario.

In mezzo ci siamo noi, ci sono io, ci sei tu, ci siete voi amici.

Siamo qui per darci un mese di sveglia interiore, per far nascere

(ancora e ancora) Dio in noi.

È già nato, ovvio, altrimenti non staremmo qui a farci tante domande sulle

parole anarchiche del Vangelo.

È già nato, ovvio, se abbiamo deciso di ribellarci ad una fede esteriore e tiepida.

È già nato, ovvio, se abbiamo deciso di metterci a cercare Dio.

Quello che possiamo fare è stare svegli, non lasciarci travolgere dalla follia

quotidiana della vita, ribellarci al pensiero dominante (anche quello

pseudo-cattolico) per vivere la nostra interiorità come dei cercatori di Dio.

Iniziamo il tempo della resistenza, dell’interiorità, della preghiera e della speranza.

Se Dio diventa uomo, ancora non si è stancato di noi.

Se Dio diventa uomo, allora l’uomo può imparare da Lui a diventare tutto uomo.

Se Dio diventa uomo, la vita merita Dio, e dev’essere splendida, se solo la capissimo!

Dai, facciamola bene questa volta l’attesa, seguiamo sul serio la provocazione

della Parola.

Aspettiamo Dio e prepariamogli la porta aperta e la luce accesa del nostro cuore.

Buon Avvento allora, amici, prepariamoci alla nascita di Gesù, quella vera, non

quella taroccata che siamo abituati a festeggiare.

Mettiamoci in cammino e andiamo anche noi alla mangiatoia, per vedere

l’immenso Amore Misericordioso di Dio, Fausto.

sabato 27 novembre 2021

Il Vangelo di Domenica 28 Novembre 2021

 

Della 1° Domenica di Avvento.

San Giacomo della Marca, Religioso e sacerdote.

Prima Lettura

Farò germogliare per Davide un germoglio giusto.

Dal libro del profeta Geremia (33,14-16)

Ecco, verranno giorni-oràcolo del Signore-nei quali io realizzerò le promesse

di bene che ho fatto alla casa d'Israele e alla casa di Giuda.

In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto,

che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra.

In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla,

e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.

Parola di Dio.

Seconda Lettura

Il Signore renda saldi i vostri cuori al momento della venuta di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (3,12-4,2)

Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell'amore fra voi e verso

tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e

irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del

Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.

Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché,

come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio-e così

già vi comportate-, possiate progredire ancora di più.

Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.

Parola di Dio.

Vangelo

La vostra liberazione è vicina.

Dal Vangelo secondo Luca (21,25-38.34-36) anno C.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella

luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del

mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di

ciò che dovrà accadere sulla terra.

Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.

Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo,

perché la vostra liberazione è vicina.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni,

ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso

all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che

abitano sulla faccia di tutta la terra.

Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto

ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gerusalemme sarà ribattezzata Signore, nostra giustizia, cioè il Signore è riuscito

a infondere in noi la giustizia.

Così Geremia incoraggia quanti sono tornati dall’esilio e hanno trovato solo

macerie e si scoraggiano, sapendo che non riusciranno a vedere la ricostruzione

della città e del tempio.

Ed è una buona notizia che voglio raccontarvi oggi, mentre vediamo nel mondo

e nella Chiesa le macerie che si accumulano; davvero manca la giustizia.

Il clamore mediatico suscitato dall’ennesimo scandalo Vaticano (uscito fuori

esattamente perché il Papa venuto dai confini del mondo vi ha messo mano

con dolcezza e fermezza) ci lascia turbati; proprio coloro che dovrebbero

brillare come modelli ed esempio, spesso, sono come quei farisei e quegli

scribi accusati da Gesù, qualche domenica fa, di divorare le case delle vedove.

Preferisco, proprio su indicazione di Gesù, guardare, invece, allo splendido

gesto della vedova che, in quel contesto di santo marciume, non esce dal

tempio sbattendo la porta, ma mette in gioco quello che è, quel poco che ha.

Gli eventi e la paura che sta contagiando la nostra vita, lo spettro del terrorismo

che uccide persone inermi, il caos che ci circonda a causa del virus, ci spinge ad

avere una visione alta e altra della vita, a guardare in alto, oltre gli astri che

precipitano, come ci diceva Marco due domeniche fa.

E la pretesa di Cristo, mite, inerme, bastonato e ucciso, come molti suoi discepoli

nelle Chiese d’Oriente, debole e perdente davanti alla logica del Male, fa dire

a tutti i “Pilato” di oggi; dunque, Tu sei Re?

Il periodo dell’Avvento che inizia oggi, ci sarà utile per riscoprire il vero volto

di Dio, lasciandoci alle spalle millenni di cose da cambiare, per tornare

all’essenziale, per abbandonare definitivamente un’idea approssimata

demoniaca di Dio per convertirci al vero volto di Dio, quello raccontato da Gesù.

A spanne direi che l’Avvento di quest’anno si preannuncia più che interessante!

Quando nella Bibbia si deve parlare di un tema impegnativo si usa un linguaggio

ricco di immagini e di simboli, che chiamiamo apocalittico e che anche Luca, che

ci accompagnerà quest’anno con il suo Vangelo, ha imparato ad usare.

Lasciate perdere, ascoltando il brano di oggi, la fine del mondo e cose del genere.

Luca segue l’ordine inverso della Creazione; dal caos alla realtà, lì, dalla realtà

al caos, qui.

Ed è la percezione che abbiamo, continuamente spaventati da sollecitazioni

negative, da paure, da attentati ed eventi sanguinari.

Stiamo davvero precipitando nel caos?

Sì, forse, possibile.

Ma noi, diversamente da quanti sono descritti nel testo, non moriamo di paura, macché.

Anche se a questo i terroristi ci spingono; a farci morire di paura.

Ma guardiamo venire il Signore nella gloria, dopo averlo accolto nella storia

e dopo averlo lasciato nascere nei nostri cuori.

Perciò, solo perché crediamo, perché ci fidiamo, perché amiamo il Signore,

davanti al caos che irrompe nel mondo e nella Chiesa, alziamo lo sguardo,

conserviamo dignità, cresciamo in consapevolezza.

Sì, vieni, Signore Gesù!

Come il grano caduto in terra feconda la terra, così l’Avvento feconda la nostra

Vita, per sbocciare a Natale in una festa di luce.

Ma occorre vigilare, ammonisce Gesù nel Vangelo di oggi, stare attenti.

Lo sguardo si può abbassare, la dignità dello stare in piedi si può infiacchire.

Le dissipazioni, le ubriachezze e gli affanni della vita possono impedirci

di vedere, impedirci di vivere.

Possono intorbidire la nostra coscienza di cristiani facendoci scivolare nella

zona grigia dell’auto-assoluzione, dell’autoreferenzialità per cui anche gli

inganni appaiono tollerabili, come sta accadendo nella Curia romana, sempre

più simile al decadente codazzo di un principe rinascimentale.

Le dissipazioni; in un mondo in cui siamo costretti alla frenesia, ritrovare un

di interiorità richiede una forza di carattere notevole.

Siamo travolti dalle cose da fare, dispersi in mille rivoli che ci dissanguano,

i giorni ci scivolano addosso impietosamente…

Le ubriachezze; il nostro mondo ci invita a fare esperienza di tutto,

a osare, a sperimentare.

E alla fine ci ritroviamo a pezzi, storditi e delusi.

Attenti, amici, a non cadere nell’inganno che le sirene del nichilismo

ci propongono; abbiamo bisogno di unità, non di frantumazione.

E questa scelta compiamola non in rispetto ad una ipotetica scelta morale,

ma nella consapevolezza che Dio solo conosce la verità dell’essere.

Gli affanni della vita che esistono e non possiamo eliminare ma solo

controllare mettendo al centro la ricerca di Dio e del mio vero io.

Come quando appendiamo le cose che laviamo al filo per asciugare.

E quel filo cui appendere tutti gli aspetti della nostra vita, dice Gesù, è la preghiera.

Una preghiera densa, intensa, quotidiana, vera, legata alla Parola.

Una lettura orante della Parola che ci permette, alla fine, di gioire.

Ci vorrà del tempo, e tanto, per vedere ricostruita Gerusalemme.

Ci vorranno secoli e la venuta del Messia.

Ma Geremia ci indica una chiave di lettura, un orizzonte, un altrove.

No, il mondo non sta precipitando nel caos, come dicevano domenica scorsa,

ma fra le braccia di Dio.

Lo credo, lo vivo con fatica, combatto per costruire spazi di Regno nel caos,

occasioni di luce nelle tenebre, ordine in me e dove vivo.

La preghiera e la meditazione della Parola, quella stessa Parola che creò dal

nulla le cose che sono, ancora ricreano l’oggi di Dio.

Possiamo farcela, Dio ci sostiene, buon percorso di conversione al Natale, amici,

attraverso questo momento di Attesa, appunto l’Avvento, Fausto.

venerdì 26 novembre 2021

Il Vangelo del Sabato 27 Novembre 2021

 

Della 34° settimana del Tempo Ordinario.

Beata Vergine della Medaglia Miracolosa, Apparizione.

Prima Lettura

Il regno e il potere saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo.

Dal libro del profeta Daniele (7,15-27)

Io, Daniele, mi sentii agitato nell'animo, tanto le visioni della mia mente mi

avevano turbato; mi accostai a uno dei vicini e gli domandai il vero significato

di tutte queste cose ed egli me ne diede questa spiegazione: «Le quattro grandi

bestie rappresentano quattro re, che sorgeranno dalla terra; ma i santi dell'Altissimo

riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, in eterno».

Volli poi sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre

e molto spaventosa, che aveva denti di ferro e artigli di bronzo, che divorava,

stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava, e anche intorno

alle dieci corna che aveva sulla testa e intorno a quell'ultimo corno che era spuntato

e davanti al quale erano cadute tre corna e del perché quel corno aveva occhi e una

bocca che proferiva parole arroganti e appariva maggiore delle altre corna.

Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva,

finché venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo e giunse il

tempo in cui i santi dovevano possedere il regno.

Egli dunque mi disse: «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto

regno diverso da tutti gli altri e divorerà tutta la terra, la schiaccerà e la stritolerà.

Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro

ne seguirà un altro, diverso dai precedenti: abbatterà tre re e proferirà parole

contro l'Altissimo e insulterà i santi dell'Altissimo; penserà di mutare i tempi

e la legge.

I santi gli saranno dati in mano per un tempo, tempi e metà di un tempo.

Si terrà poi il giudizio e gli sarà tolto il potere, quindi verrà sterminato

e distrutto completamente.

Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto il cielo saranno

dati al popolo dei santi dell'Altissimo, il cui regno sarà eterno e tutti gli imperi

lo serviranno e gli obbediranno».

Parola di Dio.

Vangelo

Vegliate, perchè abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.

Dal Vangelo secondo Luca (21,34-36) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che

i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni

della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come

un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia

di tutta la terra.

Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a

tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Può appesantirsi il cuore, diventare troppo lento, rallentare fino quasi a fermarsi.

Ne è consapevole, il Maestro, e ammonisce noi, suoi discepoli, a contrastare la

pesantezza della vita e delle emozioni.

Chissà cosa direbbe oggi, vedendoci correre come dei pazzi tutto il giorno,

cercando di sfangare la vita peggio dei nostri nonni!

Certo, abbiamo molte più comodità, mangiamo meglio e possiamo dialogare

in tempo reale con l’Australia, ma a che prezzo!

Ci svegliamo all’alba e, assonnati, ci infiliamo in auto per metterci in coda

e raggiungere gli uffici.

Saltiamo il pranzo, usciamo sudaticci e stanchi per passare ancora a fare la

spesa e rientrare giusto in tempo per cenare e dormire!

Che vita è?

Sì, ha ragione il Signore, possiamo appesantire il cuore con le dissipazioni,

cioè spendendo tutta l’energia che possiamo con le ubriachezze, cioè gli eccessi

che ci concediamo per sopravvivere (il cibo, l’alcool, il fumo, il gioco d’azzardo)

e per stordirci, con gli affanni della vita.

Reagiamo con forza allo stordimento generale, vegliamo con forza, strappando

alla nostra giornata poco tempo per prendere consapevolezza di ciò che siamo.

E non troviamo neanche il tempo per una preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.