venerdì 22 ottobre 2021

Il Vangelo del Sabato 23 Ottobre 2021

 

Della 29° settimana del Tempo Ordinario.

San Giovanni da Capestrano, sacerdote.

Prima Lettura

Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,1-11)

Fratelli, ora non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.

Perché la legge dello Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla

legge del peccato e della morte.

Infatti ciò che era impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne,

Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella

del peccato e a motivo del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne,

perché la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non

secondo la carne ma secondo lo Spirito.

Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli

invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale.

Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace.

Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge

di Dio, e neanche lo potrebbe.

Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.

Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento

che lo Spirito di Dio abita in voi.

Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.

Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito

è vita per la giustizia.

E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che

ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per

mezzo del suo Spirito che abita in voi.

Parola di Dio.

Vangelo

Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

Dal Vangelo secondo Luca (13,1-9) anno dispari.

In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei,

il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici.

Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più

peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte?

No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete

che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?

No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella

sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.

Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su

quest’albero, ma non ne trovo.

Tàglialo dunque!

Perché deve sfruttare il terreno?”.

Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò

zappato attorno e avrò messo il concime.

Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il dolore dell’innocente è l’unica vera obiezione alla bontà di Dio.

Ma la Bibbia non offre facili soluzioni, né scorciatoie; il dolore resta un mistero

incomprensibile nella nostra vita.

Una delle risposte a questo enigma, ancora molto diffuso!, consiste nell’attribuire

alla volontà punitiva di Dio la sofferenza; hai peccato e devi scontare la tua colpa.

Nonostante il libro di Giobbe avesse smontato radicalmente questa supposizione

(Giobbe soffre pur essendo un santo!) al tempo di Gesù-e ancora oggi-molti erano

assolutamente convinti che le disgrazie fossero conseguenza delle azioni scorrette.

Così non è, ribadisce Gesù; la colpa della morte dei diciotto travolti dal crollo

della torre di Siloe non è da attribuire ai loro peccati ma all’imperizia del progettista

e alla superficialità dei costruttori.

Così come la morte violenta dei devoti uccisi dai romani è da attribuire all’esercizio

del potere di Pilato, non alle loro presunte manchevolezze.

Davanti agli eventi difficili, allora, non scarichiamo addosso a Dio colpe che non ha, ma

viviamoli come opportunità di riflessione, di conversione, occasione per portare frutto.

Come se gli imprevisti fossero del concime che ci aiuta ad andare all’essenziale,

attraverso l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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