Della 29° settimana del Tempo Ordinario.
San Giovanni da
Capestrano, sacerdote.
Prima Lettura
Lo Spirito di Dio,
che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo ai Romani (8,1-11)
Fratelli, ora non c’è
nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.
Perché la legge dello
Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla
legge del peccato e
della morte.
Infatti ciò che era
impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne,
Dio lo ha reso
possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella
del peccato e a motivo
del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne,
perché la giustizia della
Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non
secondo la carne ma
secondo lo Spirito.
Quelli infatti che
vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli
invece che vivono
secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale.
Ora, la carne tende
alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace.
Ciò a cui tende la
carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge
di Dio, e neanche lo
potrebbe.
Quelli che si lasciano
dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete
sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento
che lo Spirito di Dio
abita in voi.
Se qualcuno non ha lo
Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in
voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito
è vita per la
giustizia.
E se lo Spirito di
Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che
ha risuscitato Cristo
dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per
mezzo del suo Spirito
che abita in voi.
Parola di Dio.
Vangelo
Se non vi
convertite, perirete tutti allo stesso modo.
Dal Vangelo secondo
Luca (13,1-9) anno dispari.
In quel tempo, si
presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei,
il cui sangue Pilato
aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici.
Prendendo la parola,
Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più
peccatori di tutti i
Galilei, per aver subìto tale sorte?
No, io vi dico, ma se
non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quelle diciotto
persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete
che fossero più
colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
No, io vi dico, ma se
non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa
parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella
sua vigna e venne a
cercarvi frutti, ma non ne trovò.
Allora disse al
vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su
quest’albero, ma non
ne trovo.
Tàglialo dunque!
Perché deve sfruttare
il terreno?”.
Ma quello gli rispose:
“Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò
zappato attorno e avrò
messo il concime.
Vedremo se porterà
frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il dolore dell’innocente è
l’unica vera obiezione alla bontà di Dio.
Ma la Bibbia non offre facili
soluzioni, né scorciatoie; il dolore resta un mistero
incomprensibile nella nostra
vita.
Una delle risposte a questo
enigma, ancora molto diffuso!, consiste nell’attribuire
alla volontà punitiva di Dio la
sofferenza; hai peccato e devi scontare la tua colpa.
Nonostante il libro di Giobbe
avesse smontato radicalmente questa supposizione
(Giobbe soffre pur essendo un
santo!) al tempo di Gesù-e ancora oggi-molti erano
assolutamente convinti che le
disgrazie fossero conseguenza delle azioni scorrette.
Così non è, ribadisce Gesù; la
colpa della morte dei diciotto travolti dal crollo
della torre di Siloe non è da
attribuire ai loro peccati ma all’imperizia del progettista
e alla superficialità dei
costruttori.
Così come la morte violenta dei
devoti uccisi dai romani è da attribuire all’esercizio
del potere di Pilato, non alle
loro presunte manchevolezze.
Davanti agli eventi difficili,
allora, non scarichiamo addosso a Dio colpe che non ha, ma
viviamoli come opportunità di
riflessione, di conversione, occasione per portare frutto.
Come se gli imprevisti fossero
del concime che ci aiuta ad andare all’essenziale,
attraverso l’aiuto della
preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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