martedì 19 ottobre 2021

Il Vangelo del Mercoledì 20 Ottobre 2021

 

Della 29° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Maria Bertilla Boscardin, Vergine.

Prima Lettura

Offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (6,12-18)

Fratelli, il peccato non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi

ai suoi desideri.

Non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia, ma offrite

voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come

strumenti di giustizia.

Il peccato infatti non dominerà su di voi, perché non siete sotto la Legge,

ma sotto la grazia.

Che dunque?

Ci metteremo a peccare perché non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia?

È assurdo!

Non sapete che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli,

siete schiavi di colui al quale obbedite: sia del peccato che porta alla morte,

sia dell’obbedienza che conduce alla giustizia?

Rendiamo grazie a Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito

di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati.

Così, liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia.

Parola di Dio.

Vangelo

A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.

Dal Vangelo secondo Luca (12,39-48) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone

di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa.

Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».

Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone

metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito?

Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così.

Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.

Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse

a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel

servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà

severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.

Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo

la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola,

avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.

A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto,

sarà richiesto molto di più».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

No Pietro, la parabola del servo che aspetta non riguarda i fratelli ancora in

ricerca o quelli che tengono Dio lontano dal proprio orizzonte.

No, non è proprio così; riguarda me e te, noi discepoli di lunga data, noi che

abbiamo avuto la gioia straordinaria di conoscere il vero volto di Dio.

Proprio noi rischiamo di appesantire la fede, di appannare lo smalto, di abituarci

alla gloria del Padre.

Proprio noi che lo abbiamo seguito da vicino rischiamo di dare tutto per scontato;

le scoperte, le conquiste, i doni della fede. E di sederci.

Quanto sono rimasto turbato dalle pagine sconcertanti dei preti pedofili!

Certo, ci sono dei casi patologici, dei veri e propri disturbi della personalità in

mezzo a loro, ma molti di più sono i preti “normali” che si sono adagiati, che non

hanno vegliato, che hanno iniziato a percuotere gli altri servi.

E senza andare a questi eccessi anche noi possiamo, senza accorgercene, senza

darvi peso, diventare dei piccoli dittatori della nostra parrocchia, esigenti e

presuntuosi, troppo sicuri di noi stessi e delle cose che sappiamo.

No, Pietro, Gesù parla a noi due, te e me, e ci invita a non scommettere troppo

sulla nostra presunta fede.

Vigiliamo, allora, e chiediamo aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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