domenica 10 ottobre 2021

Il Vangelo del Lunedì 11 Ottobre 2021

 

Della 28° settimana del Tempo Ordinario.

San Giovanni XXIII, Papa.

Prima Lettura

Per mezzo di Cristo abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per

suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (1,1-7)

Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il

vangelo di Dio-che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre

Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne,

costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della

risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo

ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in

tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati

da Gesù Cristo-, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata,

grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!

Parola di Dio.

Vangelo

Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.

Dal Vangelo secondo Luca (11,29-32) anno dispari.

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:

«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non

le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona.

Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio

dell’uomo lo sarà per questa generazione.

Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa

generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra

per ascoltare la sapienza di Salomone.

Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.

Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione

e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono.

Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Continuiamo a chiedere segni, viviamo la fede come una forma di superstizione

che poco ha a che vedere con la sobrietà e l’equilibrio dei Vangeli.

Anche noi, come i contemporanei di Gesù, corriamo il rischio di correre dietro

alle apparizioni e i miracoli invece di interpretare i tanti segni che il Signore

ci manda nella quotidianità.

La richiesta del miracolo e dell’apparizione rivela una piccola fede che ha bisogno

di prodigi miracolosi senza riconoscere il grande prodigio della presenza del

Figlio di Dio in mezzo a noi!

In particolare Gesù chiede di prestare attenzione a due grandi segni; quello della

profezia dei tanti che, come Giona, ancora ci invitano a conversione e quello

della ricerca della sapienza che mise in moto la regina di Saba e la spinse a

verificare la fama del re Salomone.

Ascoltare la profezia e la sapienza, accogliere chi ci invita a conversione e chi parla

con saggezza, dote sempre più rara nelle nostre verbose ma superficiali società.

Ben più di Giona e di Salomone abbiamo qui; la Parola di Dio stessa incarnata

e resa accessibile ad ogni uomo che cerca Dio.

Smettiamola di chiedere segni e accorgiamoci del grande segno che è Cristo fra

di noi, aiutandoci con la preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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