Della 28° settimana del Tempo Ordinario.
San Giovanni XXIII,
Papa.
Prima Lettura
Per mezzo di Cristo
abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per
suscitare
l’obbedienza della fede in tutte le genti.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo ai Romani (1,1-7)
Paolo, servo di Cristo
Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il
vangelo di Dio-che
egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre
Scritture e che
riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne,
costituito Figlio di
Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della
risurrezione dei
morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo
ricevuto la grazia di
essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in
tutte le genti, a
gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati
da Gesù Cristo-, a
tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata,
grazia a voi e pace da
Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
Parola di Dio.
Vangelo
Non sarà dato alcun
segno a questa generazione, se non il segno di Giona.
Dal Vangelo secondo
Luca (11,29-32) anno dispari.
In quel tempo, mentre
le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è
una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non
le sarà dato alcun
segno, se non il segno di Giona.
Poiché, come Giona fu
un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio
dell’uomo lo sarà per
questa generazione.
Nel giorno del
giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa
generazione e li
condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra
per ascoltare la
sapienza di Salomone.
Ed ecco, qui vi è uno
più grande di Salomone.
Nel giorno del
giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione
e la condanneranno,
perché essi alla predicazione di Giona si convertirono.
Ed ecco, qui vi è uno
più grande di Giona».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Continuiamo a chiedere segni,
viviamo la fede come una forma di superstizione
che poco ha a che vedere con la
sobrietà e l’equilibrio dei Vangeli.
Anche noi, come i contemporanei
di Gesù, corriamo il rischio di correre dietro
alle apparizioni e i miracoli
invece di interpretare i tanti segni che il Signore
ci manda nella quotidianità.
La richiesta del miracolo e
dell’apparizione rivela una piccola fede che ha bisogno
di prodigi miracolosi senza
riconoscere il grande prodigio della presenza del
Figlio di Dio in mezzo a noi!
In particolare Gesù chiede di
prestare attenzione a due grandi segni; quello della
profezia dei tanti che, come
Giona, ancora ci invitano a conversione e quello
della ricerca della sapienza che
mise in moto la regina di Saba e la spinse a
verificare la fama del re
Salomone.
Ascoltare la profezia e la
sapienza, accogliere chi ci invita a conversione e chi parla
con saggezza, dote sempre più
rara nelle nostre verbose ma superficiali società.
Ben più di Giona e di Salomone
abbiamo qui; la Parola di Dio stessa incarnata
e resa accessibile ad ogni uomo
che cerca Dio.
Smettiamola di chiedere segni e
accorgiamoci del grande segno che è Cristo fra
di noi, aiutandoci con la
preghiera!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
Nessun commento:
Posta un commento