martedì 3 agosto 2021

Il Vangelo del Mercoledì 4 Agosto 2021

 

Della 18° settimana del Tempo Ordinario.

San Giovanni Maria Vianney, Sacerdote.

Prima Lettura

Rifiutarono una terra di delizie.

Dal libro dei Numeri (13,1-3a.25-14,1.26-30.34-35)

In quei giorni, Il Signore parlò a Mosè [nel deserto di Paran] e disse: «Manda

uomini a esplorare la terra di Canaan che sto per dare agli Israeliti.

Manderete un uomo per ogni tribù dei suoi padri: tutti siano prìncipi fra loro».

Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo il comando del Signore.

Al termine di quaranta giorni tornarono dall’esplorazione della terra e andarono da

Mosè e Aronne e da tutta la comunità degli Israeliti nel deserto di Paran, verso Kades;

riferirono ogni cosa a loro e a tutta la comunità e mostrarono loro i frutti della terra.

Raccontarono: «Siamo andati nella terra alla quale tu ci avevi mandato; vi scorrono

davvero latte e miele e questi sono i suoi frutti.

Ma il popolo che abita quella terra è potente, le città sono fortificate e assai grandi

e vi abbiamo anche visto i discendenti di Anak.

Gli Amaleciti abitano la regione del Negheb; gli Ittiti, i Gebusei e gli Amorrei le

montagne; i Cananei abitano presso il mare e lungo la riva del Giordano».

Caleb fece tacere il popolo davanti a Mosè e disse: «Dobbiamo salire e conquistarla,

perché certo vi riusciremo».

Ma gli uomini che vi erano andati con lui dissero: «Non riusciremo ad andare

contro questo popolo, perché è più forte di noi».

E diffusero tra gli Israeliti il discredito sulla terra che avevano esplorato,

dicendo: «La terra che abbiamo attraversato per esplorarla è una terra che divora

i suoi abitanti; tutto il popolo che vi abbiamo visto è gente di alta statura.

Vi abbiamo visto i giganti, discendenti di Anak, della razza dei giganti, di fronte

ai quali ci sembrava di essere come locuste, e così dovevamo sembrare a loro».

Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte grida; quella notte il popolo pianse.

Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse: «Fino a quando sopporterò questa

comunità malvagia che mormora contro di me?

Ho udito le mormorazioni degli Israeliti contro di me.

Riferisci loro: “Come è vero che io vivo, oracolo del Signore, così come avete

parlato alle mie orecchie io farò a voi!

I vostri cadaveri cadranno in questo deserto.

Nessun censito tra voi, di quanti siete stati registrati dai venti anni in su e avete

mormorato contro di me, potrà entrare nella terra nella quale ho giurato a mano alzata

di farvi abitare, a eccezione di Caleb, figlio di Iefunnè, e di Giosuè, figlio di Nun.

Secondo il numero dei giorni che avete impiegato per esplorare la terra, quaranta

giorni, per ogni giorno un anno, porterete le vostre colpe per quarant’anni e saprete

che cosa comporta ribellarsi a me”.

Io, il Signore, ho parlato.

Così agirò con tutta questa comunità malvagia, con coloro che si sono coalizzati

contro di me: in questo deserto saranno annientati e qui moriranno».

Parola di Dio.

Vangelo

Donna, grande è la tua fede!

Dal Vangelo secondo Matteo (15,21-28) anno dispari.

In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne.

Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare:

«Pietà di me, Signore, figlio di Davide!

Mia figlia è molto tormentata da un demonio».

Ma egli non le rivolse neppure una parola.

Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila,

perché ci viene dietro gridando!».

Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».

Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!».

Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini».

«È vero, Signore-disse la donna-, eppure i cagnolini mangiano le briciole che

cadono dalla tavola dei loro padroni».

Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede!

Avvenga per te come desideri».

E da quell’istante sua figlia fu guarita.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Sconcerta la durezza di Gesù che nemmeno rivolge una parola alla donna pagana

che chiede insistentemente la guarigione della figlia.

La sua risposta ci mette in imbarazzo; Gesù è un razzista, asseconda lo stereotipo

del giudeo che si occupa solo dei suoi correligionari?

No, certo; se così fosse non si spiegherebbe la reazione entusiasta del Signore

alla risposta della donna.

Alla donna non importa molto chi sia Gesù; è un santone come altri, la sua non

è fede ma superstizione ossessiva e fanatica.

Non può incontrare Dio, non è nemmeno presente nel suo orizzonte di riferimento.

E Gesù tace; perché dovrebbe occuparsene?

Perché distogliere la sua attenzione dai figli?

La provocazione è violenta, forte, sconcertante.

Io mi sarei offeso e me ne sarei andato.

La donna no; accetta la provocazione, riflette, dà ragione a Gesù; è proprio un cane,

non le importa nulla del Signore.

Ma a volte i cani leccano le briciole che cadono dalla tavola dei padroni.

Quante volte anche noi ci comportiamo così, rivolgendoci al Signore solo quando

la sofferenza bussa alla nostra porta!

Seguiamo la donna del racconto, che ha il coraggio di mettersi in discussione

e si converte, facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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