Della 19° settimana del Tempo Ordinario.
San Lorenzo,
diacono e martire.
Prima Lettura
Dio ama chi dona
con gioia.
Dalla seconda lettera
di san Paolo apostolo ai Corìnzi (9,6-10)
Fratelli, tenete
presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà
e chi semina con
larghezza, con larghezza raccoglierà.
Ciascuno dia secondo
quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né
per forza, perché Dio
ama chi dona con gioia.
Del resto, Dio ha
potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre
il necessario in
tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene.
Sta scritto infatti: «Ha
largheggiato, ha dato ai poveri, la sua giustizia
dura in eterno».
Colui che dà il seme
al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà
anche la vostra
semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia.
Parola di Dio.
Vangelo
Se il chicco di
grano muore, produce molto frutto.
Dal Vangelo secondo
Giovanni (12,24-26) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico:
se il chicco di grano,
caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece
muore, produce molto
frutto.
Chi ama la propria
vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo,
la conserverà per la
vita eterna.
Se uno mi vuole
servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore.
Se uno serve me, il
Padre lo onorerà».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Sempre di martiri parliamo,
tornando però indietro nel tempo; oggi la Chiesa
celebra la grande figura di
Lorenzo, diacono a Roma sotto l’imperatore Valeriano.
Da cosa deriva la sua fama
diffusa in tutto il mondo?
Pur essendo così distante da noi
nel tempo, è vicino per la sua appassionata carità;
arrestato e costretto
dall’imperatore a portargli i tesori nascosti della Chiesa,
i diaconi, fra le altre cose, si
occupavano delle casse della comunità, Lorenzo
gli portò un gruppo di poveri
mantenuti dai cristiani; erano quelli l’unica
ricchezza della Chiesa.
Un gesto forte, coraggioso, che
ricorda al mondo che le presunte ricchezze della
Chiesa, retaggio a volte pesante
dei fasti del passato, sono anzitutto al servizio
della carità e dei poveri.
Ma che ricorda anche alla Chiesa
che i beni materiali vanno trattati con grande
serietà e trasparenza, che non è
possibile applicare logiche di profitto ai denari
che servono per soccorrere gli
ultimi.
Lorenzo, insomma, ricorda a
tutti, credenti o meno, la logica della Creazione;
il ricco è tale per soccorrere il
povero.
Nella Bibbia, come ho più volte
ricordato, si afferma che la ricchezza è sempre
dono di Dio ma che la povertà è
sempre responsabilità del ricco.
Invece ai giorni nostri, purtroppo,
non è così, vediamo come i ricchi sono
sempre più ricchi, e i poveri
sempre più poveri.
Perciò, preghiamo con san
Lorenzo, perché il Signore metta una mano sul
cuore dei ricchi a beneficio dei
poveri.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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