Della 22° settimana del Tempo Ordinario.
Santi Felice e
Adautto, martiri.
Prima Lettura
Dio, per mezzo di
Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.
Dalla prima lettera di
san Paolo apostolo ai Tessalonicési (4,13-18)
Non vogliamo,
fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono
morti, perché non
siate tristi come gli altri che non hanno speranza.
Se infatti crediamo
che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di
Gesù, radunerà con lui
coloro che sono morti.
Sulla parola del
Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo
ancora in vita alla
venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli
che sono morti.
Perché il Signore
stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della
tromba di Dio,
discenderà dal cielo.
E prima risorgeranno i
morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo
ancora in vita,
verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro
al Signore in alto, e così
per sempre saremo con il Signore.
Confortatevi dunque a
vicenda con queste parole.
Parola di Dio.
Vangelo
Mi ha mandato a
portare ai poveri il lieto annuncio.
Nessun profeta è
bene accetto nella sua patria.
Dal Vangelo secondo
Luca (4,16-30) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito,
di sabato, entrò nella
sinagoga e si alzò a leggere.
Gli fu dato il rotolo
del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era
scritto: «Lo Spirito
del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con
l’unzione e mi ha
mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare
ai prigionieri la
liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi
a proclamare l’anno di
grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo,
lo riconsegnò all’inserviente e sedette.
Nella sinagoga, gli
occhi di tutti erano fissi su di lui.
Allora cominciò a dire
loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi
avete ascoltato».
Tutti gli davano
testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che
uscivano dalla sua
bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».
Ma egli rispose loro:
«Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico,
cura te stesso.
Quanto abbiamo udito
che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”».
Poi aggiunse: «In
verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
Anzi, in verità io vi
dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando
il cielo fu chiuso per
tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;
ma a nessuna di esse
fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne.
C’erano molti lebbrosi
in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro
fu purificato, se non
Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose,
tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno.
Si alzarono e lo
cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte,
sul quale era
costruita la loro città, per gettarlo giù.
Ma egli, passando in
mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Gesù chiude il rotolo del profeta
Isaia e si siede, come fanno i rabbini per insegnare.
Poi annuncia che la profezia si è
conclusa.
La reazione dei presenti è
feroce, rabbiosa. Perché?
Tutti conoscevano quel rotolo,
ogni sabato, a turno, si leggevano gli stessi passi.
Agli esperti di Scrittura non
sfugge che Gesù tronca la frase di Isaia a metà.
Il periodo conclude così: “e a
predicare un giorno di vendetta per il nostro Dio” (Is 61,2).
Gesù non lo legge, lo tronca.
Si ferma all’anno di grazia.
Nessuna vendetta, nessun riscatto
spettacolare contro gli oppressori politici.
Nessun riscatto del nazionalismo
ebraico.
Perdono e conversione.
Queste le due cifre
dell’annuncio.
La Parola si è chiusa, il libro
viene arrotolato.
Gesù si è permesso di correggere
la Parola.
Questo è troppo.
Chi si crede di essere questo
falegname?
Gesù interagisce, cita la
Scrittura, spiega come sia difficile fare i profeti in casa
propria, e che solo degli
stranieri, come la vedova di Zarepta e Naaman il Siro,
hanno saputo riconoscere profeti
grandi come Elia ed Eliseo.
E si scatena il putiferio.
All’iniziale sconcerto subentra
l’offesa e la permalosità.
Ma come si permette?
Ma chi si crede di essere questo
presuntuoso?
Anche noi, tante volte rivolgiamo
la stessa frase al Signore, quando ci chiede troppo.
È successo anche a me, amici,
poi, con l’aiuto della preghiera, ho capito quello
che voleva farmi capire.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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