giovedì 3 giugno 2021

Il Vangelo del Venerdì 4 Giugno 2021

 

Della 9° settimana del Tempo Ordinario.

San Francesco Caracciolo, Sacerdote.

Prima Lettura.

Dio mi ha colpito, ma ora io contemplo mio figlio.

Dal libro di Tobìa (11,5-17)

In quei giorni, Anna sedeva scrutando la strada per la quale era partito il figlio.

Quando si accorse che stava arrivando, disse al padre di lui: «Ecco, sta tornando

tuo figlio con l’uomo che l’accompagnava».

Raffaele disse a Tobìa, prima che si avvicinasse al padre: «Io so che i suoi occhi si apriranno.

Spalma il fiele del pesce sui suoi occhi; il farmaco intaccherà e asporterà come scaglie

le macchie bianche dai suoi occhi. Così tuo padre riavrà la vista e vedrà la luce».

Anna corse avanti e si gettò al collo di suo figlio dicendogli: «Ti rivedo, o figlio.

Ora posso morire!».

E si mise a piangere.

Tobi si alzò e, incespicando, uscì dalla porta del cortile. Tobìa gli andò incontro,

tenendo in mano il fiele del pesce.

Soffiò sui suoi occhi e lo trasse vicino, dicendo: «Coraggio, padre!».

Gli applicò il farmaco e lo lasciò agire, poi distaccò con le mani le scaglie bianche

dai margini degli occhi.

Tobi gli si buttò al collo e pianse, dicendo: «Ti vedo, figlio, luce dei miei occhi!».

E aggiunse: «Benedetto Dio!

Benedetto il suo grande nome!

Benedetti tutti i suoi angeli santi!

Sia il suo santo nome su di noi e siano benedetti i suoi angeli per tutti i secoli.

Perché egli mi ha colpito, ma ora io contemplo mio figlio Tobìa».

Tobia entrò in casa lieto, benedicendo Dio con tutta la voce che aveva.

Poi Tobìa informò suo padre del viaggio che aveva compiuto felicemente, del denaro

che aveva riportato, di Sara, figlia di Raguèle, che aveva preso in moglie e che stava

venendo e si trovava ormai vicina alla porta di Nìnive.

Allora Tobi uscì verso la porta di Nìnive incontro alla sposa di lui, lieto e benedicendo Dio.

La gente di Nìnive, vedendolo passare e camminare con tutto il vigore di un tempo,

senza che alcuno lo conducesse per mano, fu presa da meraviglia.

Tobi proclamava davanti a loro che Dio aveva avuto pietà di lui e che gli aveva aperto gli occhi.

Tobi si avvicinò poi a Sara, la sposa di suo figlio Tobìa, e la benedisse

dicendole: «Sii la benvenuta, figlia!

Benedetto sia il tuo Dio, che ti ha condotto da noi, figlia!

Benedetto sia tuo padre, benedetto mio figlio Tobìa e benedetta tu, o figlia!

Entra nella casa, che è tua, sana e salva, nella benedizione e nella gioia; entra, o figlia!».

Parola di Dio.

Vangelo.

Come mai dicono che il Cristo è figlio di David?

Dal Vangelo secondo Marco (12,35-37) anno dispari.

In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono

che il Cristo è figlio di Davide?

Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo: “Disse il Signore al mio

Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi”.

Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».

E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La folla ascolta volentieri Gesù perché parla della Parola di Dio.

Non si addentra nelle questioni teologiche raffinate e incomprensibili.

Lo ascolta volentieri perché la conosce e la interpreta con intelligenza, questa Parola.

Non pone la Parola a servizio delle sue opinioni ma la accoglie con onestà e si fa

mettere in discussione.

Lo ascolta volentieri perché si interroga, ragiona, interloquisce.

Non parla per assoluti, non sa tutto Lui, non si appella all’autorità per far accettare

le sue opinioni.

E la folla, anche oggi ascolterebbe volentieri i predicatori e i preti se parlassero

della Parola di Dio, se la interpretassero con intelligenza, se si lasciassero interrogare

e facessero propri i dubbi degli astanti.

E la folla crederebbe maggiormente nella Chiesa se essa sapesse rimettersi in discussione

prima di pontificare e lasciasse intravvedere con maggiore credibilità di essere serva della Parola.

Che sia questa la soluzione semplice per uscire dal pantano in cui ci siamo infilati e non

riusciamo più a superare?

Speriamo proprio di si, preghiamo perché avvenga.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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