mercoledì 23 giugno 2021

Il Vangelo del Giovedì 24 Giugno 2021

 

Della 12° settimana del Tempo Ordinario.

Natività di san Giovanni Battista.

Prima lettura.

Ti renderò luce delle nazioni.

Dal libro del profeta Geremìa (1,4-10)

Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno

materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.

Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano,

mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra.

Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria».

Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze.

Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio».

Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per

ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal

Signore e Dio era stato la mia forza e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo

per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele.

Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».

Parola di Dio.

Seconda lettura.

Giovanni aveva preparato la venuta di Cristo.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,8-12)

In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva: «Dio suscitò

per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: "Ho trovato

Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri".

Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù.

Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione

a tutto il popolo d'Israele.

Diceva Giovanni sul finire della sua missione: "Io non sono quello che voi pensate!

Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali".

Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è

stata mandata la parola di questa salvezza».

Parola di Dio.

Vangelo.

Giovanni è il suo nome.

Dal Vangelo secondo Luca (1,5-17) anno dispari.

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.

I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande

misericordia, e si rallegravano con lei.

Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo

con il nome di suo padre, Zaccarìa.

Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».

Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».

Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.

Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome».

Tutti furono meravigliati.

All'istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.

Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della

Giudea si discorreva di tutte queste cose.

Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà

mai questo bambino?».

E davvero la mano del Signore era con lui.

Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito.

Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Giovanni Battista è una figura di riferimento essenziale nel percorso di fede del discepolo.

E la Chiesa ha sempre preso molto sul serio l’invito fatto da Gesù di considerarlo

come il più grande uomo mai vissuto sulla terra.

Perciò Giovanni è l’unico santo, insieme alla madre di Dio, di cui celebriamo anche

la nascita in maniera solenne.

Una data, quella di oggi, assolutamente convenzionale (sei mesi prima di Natale)

e che è servita al cristianesimo per "battezzare" i riti pagani della mietitura.

Per noi, oggi, l’occasione per riscoprire, all’interno della Chiesa, il valore della

profezia; la necessità di avere sempre una tensione ideale profonda nel proporre

una fede fatta anche di valori assoluti, di deserto, di radicalità, come solo Giovanni

ha saputo sommamente rappresentare.

Un cristianesimo accomodante, istituzionalizzato, più legato al tempio che al

deserto, rischia di allontanarsi dalla tensione ideale che sempre va ricordata a

chi si mette sulle tracce del Nazareno.

Il Battista ricorda al nostro cristianesimo da poltrona e pantofole che la passione

per Dio e per la verità può consumare e portarci al martirio.

Meglio farne memoria, d’ogni tanto e pregare!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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