Della 12° settimana del Tempo Ordinario.
Natività di san
Giovanni Battista.
Prima lettura.
Ti renderò luce
delle nazioni.
Dal libro del profeta
Geremìa (1,4-10)
Ascoltatemi, o isole, udite
attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno
materno mi ha
chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca
come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano,
mi ha reso freccia
appuntita, mi ha riposto nella sua faretra.
Mi ha detto: «Mio
servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto:
«Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio
diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il
Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per
ricondurre a lui
Giacobbe e a lui riunire Israele poiché ero stato onorato dal
Signore e Dio era
stato la mia forza e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le
tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele.
Io ti renderò luce
delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».
Parola di Dio.
Seconda lettura.
Giovanni aveva
preparato la venuta di Cristo.
Dalla prima lettera di
san Pietro apostolo (1,8-12)
In quei giorni, [nella
sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva: «Dio suscitò
per i nostri padri
Davide come re, al quale rese questa testimonianza: "Ho trovato
Davide, figlio di
Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri".
Dalla discendenza di
lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù.
Giovanni aveva
preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione
a tutto il popolo
d'Israele.
Diceva Giovanni sul
finire della sua missione: "Io non sono quello che voi pensate!
Ma ecco, viene dopo di
me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali".
Fratelli, figli della
stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è
stata mandata la
parola di questa salvezza».
Parola di Dio.
Vangelo.
Giovanni è il suo
nome.
Dal Vangelo secondo Luca
(1,5-17) anno dispari.
Per Elisabetta si
compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.
I vicini e i parenti
udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande
misericordia, e si
rallegravano con lei.
Otto giorni dopo
vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo
con il nome di suo
padre, Zaccarìa.
Ma sua madre
intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
Le dissero: «Non c'è
nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con
cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
Egli chiese una
tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome».
Tutti furono
meravigliati.
All'istante si aprirono
la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini
furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della
Giudea si discorreva
di tutte queste cose.
Tutti coloro che le
udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà
mai questo bambino?».
E davvero la mano del
Signore era con lui.
Il bambino cresceva e
si fortificava nello spirito.
Visse in regioni
deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Giovanni Battista è una figura di
riferimento essenziale nel percorso di fede del discepolo.
E la Chiesa ha sempre preso molto
sul serio l’invito fatto da Gesù di considerarlo
come il più grande uomo mai
vissuto sulla terra.
Perciò Giovanni è l’unico santo,
insieme alla madre di Dio, di cui celebriamo anche
la nascita in maniera solenne.
Una data, quella di oggi,
assolutamente convenzionale (sei mesi prima di Natale)
e che è servita al cristianesimo
per "battezzare" i riti pagani della mietitura.
Per noi, oggi, l’occasione per
riscoprire, all’interno della Chiesa, il valore della
profezia; la necessità di avere
sempre una tensione ideale profonda nel proporre
una fede fatta anche di valori
assoluti, di deserto, di radicalità, come solo Giovanni
ha saputo sommamente
rappresentare.
Un cristianesimo accomodante,
istituzionalizzato, più legato al tempio che al
deserto, rischia di allontanarsi
dalla tensione ideale che sempre va ricordata a
chi si mette sulle tracce del
Nazareno.
Il Battista ricorda al nostro
cristianesimo da poltrona e pantofole che la passione
per Dio e per la verità può
consumare e portarci al martirio.
Meglio farne memoria, d’ogni
tanto e pregare!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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