venerdì 14 maggio 2021

Il Vangelo del Sabato 15 Maggio 2021

 

Della 6° settimana del Tempo di Pasqua.

Sant' Isidoro l'agricoltore, laico.

Prima Lettura

Apollo dimostrava attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo.

Dagli Atti degli Apostoli (18,23-28)

Trascorso ad Antiòchia un po' di tempo, Paolo partì: percorreva di seguito la

regione della Galàzia e la Frìgia, confermando tutti i discepoli.

Arrivò a Èfeso un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto,

esperto nelle Scritture.

Questi era stato istruito nella via del Signore e, con animo ispirato, parlava e

insegnava con accuratezza ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse

soltanto il battesimo di Giovanni.

Egli cominciò a parlare con franchezza nella sinagoga.

Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore

accuratezza la via di Dio.

Poiché egli desiderava passare in Acàia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero

ai discepoli di fargli buona accoglienza.

Giunto là, fu molto utile a quelli che, per opera della grazia, erano divenuti credenti.

Confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso

le Scritture che Gesù è il Cristo.

Parola di Dio.

Vangelo.

Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.

Dal Vangelo secondo Giovanni (16,23b-28)) anno dispari.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico:

se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.

Finora non avete chiesto nulla nel mio nome.

Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.

Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò

più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre.

In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per

voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto

che io sono uscito da Dio.

Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il

mondo e vado al Padre».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il discepolo è chiamato a chiedere al Padre nel nome di Gesù, a pregare Dio

attraverso il Maestro.

Perciò le nostre preghiere liturgiche terminano sempre con l’invocazione per

Cristo Nostro Signore cui rispondiamo con un laconico e spento amen (che

dovrebbe esprimere con forza tutta la nostra approvazione!).

Gesù ci chiede di pregare il Padre nel suo nome per chiedere ciò che ci dona gioia.

Molto spesso a me succede, invece, di chiedere al Padre un sacco di cose di cui

penso di avere assoluta necessità senza interrogarmi se esse rappresentino o meno

la sorgente della gioia profonda!

Spesso le nostre preghiere non vengono esaudite perché non hanno nulla a che

vedere con la nostra felicità.

Chiedere a Dio di intervenire per fare cose che potremmo benissimo fare noi o per donarci

soluzioni a problemi che noi per primi abbiamo contribuito a creare è perlomeno scorretto!

Concentriamoci nella preghiera a Dio, per mezzo del Signore Gesù, chiedendogli

tutto ciò che ci può donare veramente la gioia.

Sia lo Spirito e la preghiera a orientare le nostre richieste perché lui solo sa di cosa

abbiamo veramente bisogno.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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