venerdì 30 aprile 2021

Il Vangelo del 1 Maggio 2021

 
Della 4° settimana del Tempo di Pasqua.

Prima Lettura

Noi ci rivolgiamo ai pagani.

Dagli Atti degli Apostoli (13,44-52)

Il sabato seguente quasi tutta la città [di Antiòchia] si radunò per ascoltare

la parola del Signore.

Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con

parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo.

Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse

proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non

vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani.

Così infatti ci ha ordinato il Signore: Io ti ho posto per essere luce delle genti,

perché tu porti la salvezza sino all'estremità della terra».

Nell'udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore,

e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero.

La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.

Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono

una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio.

Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio.

I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.

Parola di Dio.

Vangelo

Chi ha visto me, ha visto il Padre.

Dal Vangelo secondo Giovanni (14,7-14) anno dispari.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete

anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».

Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?

Chi ha visto me, ha visto il Padre.

Come puoi tu dire: Mostraci il Padre?

Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?

Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me,

compie le sue opere.

Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me.

Se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io

compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.

Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Oggi festeggiamo un grande papà, san Giuseppe.

Gesù è conosciuto come il figlio del carpentiere e probabilmente, anch’egli,

come accadeva in tutte le famiglie dell'epoca, ha imparato il mestiere del

falegname/carpentiere proprio nella bottega di suo padre.

Cosa ci faceva Giuseppe a Nazareth?

Uno dei figli di Erode, Erode Antipa, tetrarca della Galilea, aveva deciso di ricostruire

una nuova capitale per il nord, Sefforis, ed aveva bisogno di manodopera.

È bello sapere che Gesù era conosciuto per il mestiere che faceva!

E oggi ricordiamo il valore del lavoro, soprattutto in questo momento di grande

crisi in cui non è più il lavoro ad essere al centro delle scelte, ma il mercato.

Festa nata in un contesto di lotta per i diritti dei lavoratori, la Chiesa ha introdotto

in questa giornata la figura di Giuseppe lavoratore, per richiamare tutti, credenti

o meno, al fatto che Dio stesso ha conosciuto la fatica e la gioia del lavoro.

Il lavoro che, nella Bibbia, contribuisce a portare a compimento l’opera della

Creazione, che rende simile l’uomo al Dio artefice, artista del Creato, che

lo rende dignitoso.

In questa prospettiva i cristiani continuano a richiamare il mondo

dell’economia (invano!) al primato della persona sul profitto.

Non smettiamo di combattere per i nostri diritti, chiedendo aiuto a

san Giuseppe ed alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

giovedì 29 aprile 2021

Il Vangelo del Venerdì 30 Aprile 2021

 

Della 4° settimana del Tempo di Pasqua.

San Pio V, papa.

Prima Lettura

Dio ha compiuto per noi la promessa risuscitando Gesù.

Dagli Atti degli Apostoli (13,26-33)

In quei giorni, [Paolo, giunto ad Antiòchia di Pisìdia, diceva nella sinagoga:] «Fratelli,

figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata

la parola di questa salvezza.

Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non hanno riconosciuto Gesù e,

condannandolo, hanno portato a compimento le voci dei Profeti che si leggono

ogni sabato; pur non avendo trovato alcun motivo di condanna a morte, chiesero

a Pilato che egli fosse ucciso.

Dopo aver adempiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce

e lo misero nel sepolcro.

Ma Dio lo ha risuscitato dai morti ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti

con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono testimoni di lui davanti al popolo.

E noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è realizzata, perché Dio l'ha compiuta

per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: Mio figlio

sei tu, io oggi ti ho generato».

Parola di Dio.

Vangelo

Io sono la via, la verità e la vita.

Dal Vangelo secondo Giovanni (14,1-6) anno dispari.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore.

Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.

Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore.

Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto?

Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò

con me, perché dove sono io siate anche voi.

E del luogo dove io vado, conoscete la via».

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?».

Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita.

Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù comincia a parlare della sua dipartita, è preoccupato per i suoi discepoli che,

come leggiamo ancora oggi, sono ben lontani dal capire che cosa succede.

Gesù rassicura i suoi, parlando di posti preparati per ogni suo discepolo presso il Padre.

Ma di cosa sta parlando, il Maestro?

Tommaso, il grande credente (non l’incredulo!) chiede informazioni sul percorso

da fare; dove sta andando il Signore?

Gesù lo rassicura con una grandissima affermazione; Egli è la via che porta verso il

Padre, la verità che ci svela a noi stessi, la vita che ci dona la vita vera.

Quanto è vera questa affermazione!

Solo in Gesù possiamo scoprire con verità chi è Dio e chi siamo noi.

Certo, come dico spesso; io credo nel Dio di Gesù!

Solo in Lui possiamo assaporare la vita, senza ridurla ad un inevitabile susseguirsi di

eventi e di fatiche, di sofferenze e di delusioni, dando un senso a quello che facciamo!

E lo possiamo fare proprio perché discepoli di questo Signore che ci insegna a vivere,

che ci dona uno sguardo completamente nuovo su noi stessi e sulla nostra storia.

Invochiamo con forza il dono dello Spirito Santo.

Non siamo soli, il Signore è il per sempre presente, e ancora ci indica la strada che ci

rende felici; il Vangelo e la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

mercoledì 28 aprile 2021

Il Vangelo del Giovedì 29 Aprile 2021

 

Della 4° settimana del Tempo di Pasqua.

Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, patrona d’Italia e d’Europa.

Prima Lettura

Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (1,5-2,2)

Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi

annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna.

Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo

bugiardi e non mettiamo in pratica la verità.

Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli

uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.

Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.

Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci

i peccati e purificarci da ogni iniquità.

Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato,

abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.

È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche

per quelli di tutto il mondo.

Parola di Dio.

Vangelo

Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30) anno dispari.

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,

perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.

Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre,

e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore,

e troverete ristoro per la vostra vita.

Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Prega con noi oggi Caterina la senese che, insieme a frate Francesco poverello

veglia sulla nostra Italia sbiadita e corrotta e umiliata, finché torni ad essere quella

terra di santi che tanto bene ha fatto all’umanità.

Caterina emerge come un gigante nella rissosa Chiesa del Trecento, dilaniata da

scismi e da guerre fra principi sé-dicenti cristiani.

Lo Spirito Santo, non riuscendo a influenzare nemmeno i papi, secondo il suo stile

invia i suoi abbondanti doni ad una ragazzina di Siena, una dei venticinque figli di

un buon uomo, gran lavoratore.

Caterina è determinata fin dalla sua fanciullezza; dotata di un forte temperamento

riesce ad evitare i matrimoni combinati dai famigliari e ad entrare nel neonato ordine

domenicano ma da terziaria, cioè restando nel mondo.

La piccola Caterina, in un mondo di maschi, alza forte la sua voce; le sue lettere al

papa sono ancora oggi un punto di riferimento per chi voglia conoscere le cose di Dio.

Lei, illetterata e analfabeta, diventa punto di riferimento per tutti i regnanti d’Europa

e grande fustigatrice delle incoerenze cristiane e papali.

Chiediamo al Signore, oggi, di continuare a mandare donne di questa tempra, nel mondo

e nella Chiesa, che sappiano rinvigorire la nostra fede annacquata e impoverita.

Che il fuoco dell’amore di Cristo torni a divampare nei cuori dei cristiani italiani e farli

ritornare alla fede ed alla preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

martedì 27 aprile 2021

Il Vangelo del Mercoledì 28 Aprile 2021

 

Della 4° settimana del Tempo di Pasqua.

San Luigi Maria Grignon de Montfort, sacerdote.

Prima Lettura

Riservate per me Barnaba e Saulo.

Dagli Atti degli Apostoli (12,24-13,5a)

In quei giorni, la parola di Dio cresceva e si diffondeva. Bàrnaba e Sàulo poi, compiuto

il loro servizio a Gerusalemme, tornarono prendendo con sé Giovanni, detto Marco.

C'erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger,

Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode il tetràrca, e Sàulo.

Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo

disse: «Riservate per me Bàrnaba e Sàulo per l'opera alla quale li ho chiamati».

Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.

Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro.

Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.

Parola di Dio.

Vangelo

Io sono venuto nel mondo come luce.

Dal Vangelo secondo Giovanni (12,44-50) anno dispari.

In quel tempo, Gesù esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che

mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato.

Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non

rimanga nelle tenebre.

Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non

sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.

Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che

ho detto lo condannerà nell'ultimo giorno.

Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha

ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire.

E io so che il suo comandamento è vita eterna.

Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù grida ad alta voce, nel Tempio, sperando di essere ascoltato.

Grida, perché le nostre orecchie sono oppresse dalle troppe voci, dai troppi

rumori che ci allontanano da noi stessi.

Grida, perché gli uomini religiosi del suo tempo credono di possedere Dio

e ignorano la sua voce.

Grida, il Maestro, e ricorda a tutti che Dio non è un preside burbero che ci coglie

in fallo, ma un padre che desidera solo la salvezza dei suoi figli, ad ogni costo.

Ha parlato Dio, in Gesù Cristo; non possiamo far finta di non sapere, non

possiamo passare il tempo ad aspettare che Dio ci bussi alla porta.

Le Parole sono dette, scolpite sulla pietra, sono loro che ci giudicano.

Mi immagino la scena quando, il giorno della nostra morte, vedremo la bellezza di

Dio e diremo; l’avessi saputo prima, Signore, quanta inutile sofferenza avrei evitato!

Cosa ci dirà, allora il Signore?

Diciamocelo chiaro, amici; Dio ci ha parlato, in Gesù, non dobbiamo aspettare altre parole.

Scrutiamo le Scritture, allora, dedichiamo del tempo a lasciarci scavare e convertire da

quello che il Signore ci ha detto e che resta come metro di riferimento per ogni nostra scelta.

Io sto continuamente facendolo, sforzandomi di essere coerente, e facendomi aiutare

sempre dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

lunedì 26 aprile 2021

Il Vangelo del Martedì 27 Aprile 2021

 

Della 4° settimana del Tempo di Pasqua.

Prima Lettura

Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.

Dagli Atti degli Apostoli (11,19-26)

In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata

a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e

non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei.

Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono

a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.

E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore.

Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono

Bàrnaba ad Antiòchia.

Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare,

con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso quale era e pieno di

Spirito Santo e di fede.

E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.

Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Sàulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia.

Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente.

Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.

Parola di Dio.

Vangelo

Io e il Padre siamo una cosa sola.

Dal Vangelo secondo Giovanni (10,22-30) anno dispari.

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione.

Era inverno.

Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone.

Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza?

Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».

Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome

del Padre mio, queste danno testimonianza di me.

Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore.

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.

Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà

dalla mia mano.

Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla

mano del Padre.

Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Perché i Giudei non riescono ad accogliere il fatto che Gesù è il Cristo di Dio?

È Gesù stesso a specificarlo; non vogliono far parte delle pecore, non ascoltano

la sua voce.

La fede non è una scelta fatta davanti a due contendenti, analizzate tutte le

possibilità, ma la scelta fiduciosa di seguire il Maestro.

La fede ha a che fare con la fiducia, col fidarsi, non con il calcolo delle probabilità.

Alcuni Giudei non credono perché cercano delle prove, perché vogliono essere

certi della loro scelta.

Ma una scelta, per quanto ragionevole, porta sempre in sé un margine di rischio,

altrimenti non sarebbe una scelta!

Siamo invitati a riprendere in mano le nostre convinzioni che ci derivano dall’avere

seguito il Signore; affascinati dalle sue parole, dalla sua visione del mondo e

di Dio, mi sono messo a seguirlo, ascoltando la sua voce che mi parlava attraverso

il Vangelo e, non mi sono più fermato.

E, facendolo, ho sperimentato qualcosa di straordinario, amici, per questo ogni giorno

commento la sua Parola, che mi aiuta nel mio quotidiano, anche se con mille difficoltà.

Siamo nelle mani di Dio e nulla ci può strappare dalla sua mano.

Dio ama ogni uomo, certo, ma accogliere questo amore, farlo nostro, ci permette

di sperimentare l’infinita tenerezza di Dio, con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

domenica 25 aprile 2021

Il Vangelo del Lunedì 26 Aprile 2021

 

Della 4° settimana del Tempo di Pasqua.

Prima Lettura

Dio ha concesso anche ai pagani che si convertano perché abbiano la vita.

Dagli Atti degli Apostoli (11,1-18)

In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che

anche i pagani avevano accolto la parola di Dio.

E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: «Sei

entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!».

Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in preghiera

nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile

a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me.

Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere,

rettili e uccelli del cielo.

Sentii anche una voce che mi diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!".

Io dissi: "Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai

entrato nella mia bocca".

Nuovamente la voce dal cielo riprese: "Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano".

Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo.

Ed ecco, in quell'istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati

da Cesarèa a cercarmi.

Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare.

Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo.

Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: "Manda

qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali

sarai salvato tu con tutta la tua famiglia".

Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro,

come in principio era disceso su di noi.

Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: "Giovanni battezzò con

acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo".

Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto

nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?».

All'udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque

anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!».

Parola di Dio.

Vangelo

Io sono la porta delle pecore.

Dal Vangelo secondo Giovanni (10,1-10) anno dispari.

In quel tempo, disse Gesù: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto

delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.

Chi invece entra dalla porta, è il pastore delle pecore.

Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore,

ciascuna per nome, e le conduce fuori.

E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore

lo seguono perché conoscono la sua voce.

Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono

la voce degli estranei».

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore.

Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.

Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.

Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano

la vita a l'abbiano in abbondanza».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il recinto serve a proteggere le pecore dall’assalto dei lupi e degli animali rapaci.

Ma il recinto può diventare una gabbia, una costrizione insopportabile.

E Israele è finito prigioniero in quel recinto di prescrizione rituali e di leggi

religiose che hanno soffocato la libertà del popolo.

I mercenari, i sacerdoti del ricostruito tempio, i dottori della Legge, trattano male

le pecore, le tengono prigioniere, non vogliono farle crescere ma le soffocano con

la loro religiosità opprimente e claustrofobica.

A volte anche noi, oggi, siamo oppressi nel recinto delle nuove prescrizioni religiose.

E Gesù ci libera, ci riporta alla verità.

Solo passando attraverso di Lui possiamo riappropriarci della vera fede, solo

allontanando dal nostro cuore la triste idea di Dio che a volte ci facciamo possiamo

recuperare il vero volto di un Dio pastore buono e bello, che ha a cuore le sue

pecore, che le conosce per nome, che le chiama ad una ad una.

Tutti abbiamo dei pastori nella vita; il nostro orgoglio, quello che pensa la

gente, i nostri appetiti che ci portano ad essere schiavi.

Scegliamo il pastore giusto, amici, il Dio di Gesù, l’unico che ci conduce sui

pascoli erbosi della vita eterna, facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.