martedì 2 febbraio 2021

Il Vangelo del Mercoledì 3 Febbraio 2021

 

Della 4° settimana del Tempo Ordinario.

San Biagio, Vescovo e martire.

Prima lettura dalla lettera agli Ebrei (12,4-7.11-15)

Fratelli, non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato

e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: «Figlio mio,

non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando

sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote

chiunque riconosce come figlio».

È per la vostra correzione che voi soffrite!

Dio vi tratta come figli; e qual’è il figlio che non viene corretto dal padre?

Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza;

dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo

sono stati addestrati.

Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i

vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.

Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai

il Signore; vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio.

Non spunti né cresca in mezzo a voi alcuna radice velenosa, che provochi

danni e molti ne siano contagiati.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Marco (6,1-6) anno dispari.

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.

Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga.

E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose?

E che sapienza è quella che gli è stata data?

E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani?

Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses,

di Giuda e di Simone?

E le sue sorelle, non stanno qui da noi?».

Ed era per loro motivo di scandalo.

Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i

suoi parenti e in casa sua».

E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi

malati e li guarì.

E si meravigliava della loro incredulità.

Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È un rincorrersi di meraviglie e di stupori il Vangelo di oggi.

Si meraviglia la folla per l’eloquenza di Gesù.

Si meravigliano alcuni concittadini perché Gesù, il figlio di Giuseppe,

fa il predicatore senza avere il patentino.

Si meraviglia il Signore della loro incredulità.

Nella vita ci possiamo stupire per cose positive, per eventi che ci cambiano

l’orizzonte, per alcune scoperte, come la fede, che ci mettono letteralmente le ali.

Ma, purtroppo, ci possiamo anche stupire per le cose negative, infarciti dai nostri

pregiudizi religiosi.

Gesù non è sufficientemente qualificato per dire le cose che stupiscono!

E invece di guardare la luna, gli sciocchi di sempre guardano il dito che la indica.

Anche noi, purtroppo, a volte ci fermiamo all’apparenza della Chiesa e di chi

parla del Vangelo.

Invece di ascoltare con stupore la buona notizia, ci lasciamo turbare dalle

inevitabili incoerenze che talora accompagnano l’annuncio.

Stupiamoci, oggi, per le tante cose belle che ci circondano e che riconosciamo

come immenso segno della bontà di Dio.

E che Dio non abbia a stupirsi, oggi, della nostra incredulità, della nostra poca

fede, perciò dobbiamo pregare.

Perché Dio non è quasi mai come ce lo immaginiamo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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