martedì 12 gennaio 2021

Il Vangelo del Mercoledì 13 Gennaio 2021

 

Della 1° settimana del Tempo Ordinario.

Sant'Ilario, Vescovo e dottore della Chiesa.

Prima lettura dalla lettera agli Ebrei (2, 14-18)

Fratelli, poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso

modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che

della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della

morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.

Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura.

Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote

misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare

i peccati del popolo.

Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e aver sofferto personalmente,

egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Marco (1, 29-39) anno dispari.

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone

e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni.

La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei.

Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed

ella li serviva.

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati.

Tutta la città era riunita davanti alla porta.

Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non

permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo

deserto, e là pregava.

Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce.

Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!».

Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi

anche là; per questo infatti sono venuto!».

E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La comunità cristiana, prima di giudicare la fede degli altri, deve guardare al

proprio interno, per vedere la tenebra da purificare, in particolare quella di una

professione di fede fatta solo di conoscenza e non di vita concreta.

Così diceva ieri Marco nel suo Vangelo-gioiello che è un capolavoro di

sintesi e di intensità.

Oggi, invece, ci descrive una giornata-tipo di Gesù, fatta di incontri, di

miracoli e di preghiera.

L’episodio della guarigione della suocera di Pietro, salvata dalla febbre, che si

mette a servire i discepoli, è l’immagine, nuovamente, del discepolo liberato

dall’oscurità; se Gesù lo libera interiormente è perché si metta al servizio

di chi gli sta attorno.

La comunità cristiana non può e non deve essere autoreferenziale, ma, sanata,

guarita, illuminata, si mette a servizio del Regno.

Non incontriamo Gesù per stare soli con Lui, guancia a guancia, ma per diventare

suoi testimoni.

Gesù attinge la forza della sua predicazione e delle guarigioni che opera dalla

preghiera; è impressionante vedere come, nonostante la fatica e le tante cose da

fare, Egli trovi la forza di alzarsi presto al mattino per pregare e prendere decisioni.

Quando gli impegni si moltiplicano abbiamo bisogno di pregare di più!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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