Della 23° settimana del Tempo Ordinario.
Maria Pierina De Micheli, Apostola del Santo Volto.
Prima lettura dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (9,16-19.22-27)
Fratelli, annunciare
il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità
che mi si impone: guai
a me se non annuncio il Vangelo!
Se lo faccio di mia
iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di
mia iniziativa, è un
incarico che mi è stato affidato.
Qual è dunque la mia
ricompensa?
Quella di annunciare
gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo
libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne
il maggior numero; mi
sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno.
Ma tutto io faccio per
il Vangelo, per diventarne partecipe anch'io.
Non sapete che, nelle
corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio?
Correte anche voi in
modo da conquistarlo!
Però ogni atleta è
disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che
appassisce, noi invece
una che dura per sempre.
Io dunque corro, ma
non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi
batte l'aria; anzi
tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non
succeda che, dopo
avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
(6,39-42) anno pari.
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco
guidare un altro
cieco?
Non cadranno tutti e
due in un fosso?
Un discepolo non è più
del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato,
sarà come il suo
maestro.
Perché guardi la
pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della
trave che è nel tuo
occhio?
Come puoi dire al tuo
fratello: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel
tuo occhio",
mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita!
Togli prima la trave
dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la
pagliuzza dall'occhio
del tuo fratello».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Quanto è vero ciò che dice il
Signore!
Istintivamente siamo sempre
pronti a scusarci, ad essere molto indulgenti con noi
stessi, ad avere mille
giustificazioni per attenuare le nostre responsabilità e molto
più severi nel guardare i difetti
degli altri, a stigmatizzarli, amplificarli, evidenziarli.
I nuovi mezzi che abbiamo a
disposizione poi, se possibile, hanno esasperato
questa possibilità: spesso protetti
dall’anonimato siamo impietosi nell’esprimere
giudizi, quasi sempre temerari e
affatto documentati, facciamo diventare l’orribile
vizio del pettegolezzo una
quasi-virtù.
No; se discepoli seriamente
invitati a ragionare in altro modo, a metterci dal punto
di vista di Dio che vede con
misericordia ciascuno di noi, che non si sofferma sulla
miseria (che va riconosciuta e
superata) ma sulla possibilità di conversione che ogni
ognuno di noi porta in se stesso.
Coraggio amici, convertiamoci,
facendoci aiutare dalla preghiera!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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