martedì 18 agosto 2020

Il Vangelo del Mercoledì 19 Agosto 2020


Della 20° settimana del Tempo Ordinario.
S. Giovanni Eudes, sacerdote.
1° Lettura dal libro del profeta Ezechiele (34,1-11)
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro
i pastori d’Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio:
Guai ai pastori d’Israele, che pascono se stessi!
I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge?
Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non
pascolate il gregge.
Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete
fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse.
Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza.
Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie
selvatiche: sono sbandate.
Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie
pecore si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca
di loro e se ne cura.
Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: Com’è vero che io vivo-oracolo
del Signore Dio-, poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore
il pasto d’ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori
non  sono andati in cerca del mio gregge-hanno pasciuto se stessi senza aver
cura del mio gregge-, udite quindi, pastori, la parola del Signore: Così
dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: a loro chiederò conto del mio
gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno
più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più
il loro pasto. Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le
mie pecore e le passerò in rassegna».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (20,1-16) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei
cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata
lavoratori per la sua vigna.
Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna.
Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza,
disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto
ve lo darò”.
Ed essi andarono.
Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto.
Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse
loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”.
Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”.
Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i
lavoratori e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”.
Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più.
Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro.
Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi
hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo
sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto.
Non hai forse concordato con me per un denaro?
Prendi il tuo e vattene.
Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle
mie cose quello che voglio?
Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Non c’è dubbio; la logica di Dio ci confonde e ci lascia perplessi.
Perché non dare a coloro che hanno lavorato di più un salario più alto?
Perché dare a coloro che, magari dopo una vita di peccato e di lontananza da
Lui, solo alla fine si sono aperti alla sua grazia, la stessa ricompensa di chi
è stato sempre fedele?
Eppure, Gesù vuole che gli Apostoli abbiano chiara questa verità; la domanda
che Pietro aveva rivolto a Gesù riguardo la loro ricompensa riceve così una
risposta molto chiara.
Seguire Gesù non è una questione di tempo o di merito, ma di amore e di
conversione fattiva.
Ci sono persone che prendono tanto sul serio la parola di Gesù che essi,
dopo una vita di peccato, si convertono alle esigenze evangeliche; essi sono
già degni del regno dei cieli.
Coraggio perciò, non guardiamo agli altri, ma semplicemente ad amare il
Signore ed i fratelli, sicuramente non sarà sempre facile, ma possiamo
avere la preghiera che ci aiuta.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

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