giovedì 16 luglio 2020

Il Vangelo del Venerdì 17 Luglio 2020


Della 15° settimana del Tempo Ordinario.
Prima lettura dal libro del profeta Isaia (38,1-6.21-22.7-8)
In quei giorni Ezechìa si ammalò mortalmente.
Il profeta Isaìa, figlio di Amoz, si recò da lui e gli disse: «Così dice il Signore:
"Da' disposizioni per la tua casa, perché tu morirai e non vivrai"».
Ezechìa allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore dicendo: «Signore,
ricòrdati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho
compiuto ciò che è buono ai tuoi occhi».
Ed Ezechìa fece un gran pianto.
Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaìa dicendo: «Va' e riferisci a Ezechìa:
"Così dice il Signore, Dio di Davide, tuo padre: Ho udito la tua preghiera e ho
visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni.
Libererò te e questa città dalla mano del re d'Assiria; proteggerò questa città"».
Isaìa disse: «Si vada a prendere un impiastro di fichi e si applichi sulla ferita,
così guarirà».
Ezechìa disse: «Qual è il segno che salirò al tempio del Signore?». «Da parte
del Signore questo ti sia come segno che il Signore manterrà questa promessa
che ti ha fatto.
Ecco, io faccio tornare indietro di dieci gradi l'ombra sulla meridiana, che è già
scesa con il sole sull'orologio di Acaz».
E il sole retrocesse di dieci gradi sulla scala che aveva disceso.
Parola di Dio.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (12,1-8) anno pari.
In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi
discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello
che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i
suoi compagni ebbero fame?
Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che né a lui né ai
suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti.
O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio
vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa?
Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio.
Se aveste compreso che cosa significhi: "Misericordia io voglio e non sacrifici",
non avreste condannato persone senza colpa.
Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
No Signore, siamo onesti, proprio non abbiamo ancora capito cosa
significhi “misericordia io voglio e non sacrifici”.
Non lo hanno capito i farisei, non lo capiamo noi.
Meglio il sacrificio, meglio una visione lugubre e sanguinante della fede,
per poterti rinfacciare quanto abbiamo patito durante la vita e quanto Tu sia
stato poco attento a noi.
No, non abbiamo capito che Tu preferisci cento volte un gesto di compassione
autentica ad uno di devozione forzata.
Non abbiamo capito la Scrittura, che Tu citi e conosci in maniera sorprendente,
con intelligenza, vivendola al di là e al di dentro della lettera.
No, non abbiamo capito quanto sia liberante diventare tuoi discepoli, quanto sia
immensamente impegnativa la libertà accolta con intelligenza e consapevolezza.
No, Signore, proprio non abbiamo capito quanto sia esigente la libertà, quanto
più impegnativa sia la misericordia.
Non ti stancare di ripetercelo, Signore, e abbi pietà di noi.
E noi, Signore, cercheremo di capirlo, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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