domenica 31 maggio 2020

Il Vangelo del Lunedì 1 Giugno 2020


Della 9° settimana del Tempo Ordinario.
Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa.
Prima lettura dal libro della Gènesi (3,9-15.20)
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò
e gli disse: «Dove sei?».
Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo,
e mi sono nascosto».
Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo?
Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».
Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero
e io ne ho mangiato».
Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?».
Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu
fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti
schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-34) anno pari.
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua
madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse
alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!».
E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse
la Scrittura, disse: «Ho sete».
Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto,
in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.
Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!».
E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla
croce durante il sabato–era infatti un giorno solenne quel sabato–, chiesero a
Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano
stati crocifissi insieme con lui.
Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe,
ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Questa memoria liturgica è un invito a rivolgere la nostra attenzione al mistero del
Cuore di Gesù; un cuore di carne, non di pietra come tante volte sono i nostri cuori.
Dalla compassione e dalla commozione di quel cuore ha preso inizio la vita
pubblica di Gesù.
Vediamo che Gesù, andando per le città e i villaggi della Galilea, si commuove sulle
folle che accorrevano a Lui perché erano stanche e sfinite come pecore senza pastore.
E si mise a radunarle e a curarle.
Con Gesù era finalmente giunto il pastore buono di cui parlava il profeta
Ezechiele: “Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura.
Come un pastore passa in rassegna il suo gregge, quando si trova in mezzo alle sue
pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò
da tutti i luoghi; e le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele”.
Questo brano del Vangelo, ci racconta di quel colpo di lancia che squarciò quel
cuore, che in verità era già aperto dall’inizio della sua vita pubblica.
Gesù ha dato tutta la sua vita, tutto se stesso per salvarci dal peccato e dalla morte.
La crudezza della scena, ci richiama certamente la concretezza di un amore che
accetta anche il terribile supplizio della croce, sino a lacerargli il cuore, ma ci
mostra anche la totalità dell’amore di Gesù per noi.
Diciamo che, si è svuotato d’amore, non è rimasta neppure una goccia del suo sangue.
E, stupore; da quella ferita uscirono, “sangue ed acqua”.
È questo il “cuore di uno che non cessa di svuotarsi d’amore per noi”.
Ma il suo sangue non si disperde, il suo amore non esce invano; è riversato sugli
uomini, è riversato nei nostri cuori.
È questo l’amore di Dio che si è riversato nei nostri cuori, per mezzo
dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Che ancora amici, niente, solo pregare.  
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento